Premier M5s, chi sono i sette sfidanti di Luigi Di Maio: dai post no-vax all’antispecismo
Luigi Di Maio, da tempo premier in pectore del MoVimento 5 Stelle, viaggia spedito verso l’incoronazione a candidato presidente del Consiglio che arriverà con il voto online degli attivisti sul blog di Grillo: i sette candidati che lo sfideranno difficilmente potranno insidiare il vicepresidente della Camera, unico tra i ‘big’ del partito che è sceso in campo. Mentre si attendevano le candidature di qualche esponente di spicco del M5s, come Di Battista o Fico, alla fine a ufficializzare la candidatura sono stati soprattutto esponenti di amministrazioni locali poco conosciuti a livello nazionale, oltre alla senatrice Elena Fattori. Ecco chi sono tutti i candidati (in ordine alfabetico come riportati sul blog di Grillo) alle votazioni online del M5s per decidere il candidato alla presidenza del Consiglio che verrà annunciato durante la kermesse Italia 5 Stelle che si terrà a Rimini dal 22 al 24 settembre.
Vincenzo Cicchetti
Imprenditore di Riccione, 61enne: sono queste le informazioni che si leggono sulla pagina dedicata alla candidatura di Vincenzo Cicchetti. Ex capogruppo in consiglio comunale della città romagnola dal 2014 al 2017. Sulla sua descrizione ci tiene a precisare di non aver “mai avuto rapporti di lavoro con la pubblica amministrazione e quindi non condizionabile nelle sue scelte”. Si definisce un “semplice cittadino mai appoggiato/sostenuto/caldeggiato da gruppi di pressione/potere/interessi/amicizia/clientela”.
La sua dichiarazione di intenti punta su un solo metro di giudizio, quello riguardante il “Buon Senso”. La sua linea è quella di rifiutare “arrivismo, pressapochismo, parassitismo, inefficienza, improvvisazione” e soprattutto il “paraculismo”. Parlando del suo passato politico, ammette di aver partecipato come “riempilista (ultima posizione) alle amministrative di Rimini nel 2011”. Si è poi candidato a sindaco nel 2014 a Riccione ottenendo il 16,7% dei voti, non accedendo al ballottaggio.
Elena Fattori
Originaria di Rimini, ma eletta al Senato alle politiche del 2013 nella circoscrizione Lazio 1. È una biologa ed è attivista del M5s di Genzano di Roma dal 2010. Nel suo caso il rimando che si fa dal blog di Grillo non è alla pagina della candidatura ma a Facebook, come avviene anche con Luigi Di Maio. Su questa pagina Facebook la Fattori rivendica il suo lavoro da “politico”: quasi una rarità in un MoVimento in cui gli eletti si definiscono solitamente “portavoce”. Nel suo ultimo post sul social network scrive: “Per candidarsi ci vuole sempre coraggio, cuore, passione, grande impegno. Io ho voluto metterci la faccia, come hanno fatto Luigi Di Maio e gli altri. Chi è nel MoVimento 5 Stelle non usa queste votazioni per ‘pesarsi’ e organizzarsi in correnti interne, come fanno gli altri partiti. Semplicemente chi se l'è sentita lo ha fatto”.
Sempre su Facebook ha condiviso articoli e video riguardanti Luigi Di Maio, sostenendo le opinioni del vicepresidente della Camera: a partire dalla sua decisione di candidarsi per il voto online finendo con il video del suo intervento al Forum di Cernobbio.
In passato, le posizioni della senatrice M5s sulla questione dell’obbligo vaccinale per l’iscrizione a scuola hanno fatto molto discutere. Ha attaccato la legge che obbliga i bambini a vaccinarsi spiegando che i bimbi possono essere messi in pericolo da “una sola ostetrica irresponsabile” perché non vaccinata. Ha scritto un post sul suo blog dal titolo “Il ministro Lorenzin risponda sui danni neurologici irreversibili da vaccino anti-influenzale”, facendo riferimento a un vaccino non più in uso e comunque non utilizzato in Italia: “Mentre la correlazione tra vaccinazioni e autismo non è mai stata confermata – scriveva – studi scientifici accreditati hanno inequivocabilmente dimostrato una relazione causa effetto tra vaccino antinfluenzale H1N1 e una malattia autoimmune chiamata narcolessia. Ma su questa questione il Ministro Lorenzin mantiene il silenzio”.
È lei comunque la sfidante più accreditata di Di Maio, essendo il volto più noto tra i sette avversari del vicepresidente della Camera.
Andrea Davide Frallicciardi
Di Figline Valdarno, toscano di 39 anni, perito elettronico: è stato consigliere comunale tra il 2011 e il 2013. Nella voce delle capacità e competenze relazioni, Frallicciardi sottolinea la sua abilità nel “vivere e lavorare con altre persone” e parla anche delle sue competenze organizzative: “Ad esempio il coordinamento e l’amministrazione di persone, progetti, bilanci sul posto di lavoro e a casa”.
Rivendica di essere “stato il secondo eletto nelle file del 5 Stelle in Toscana nel 2011” e ricorda di aver concluso il suo mandato il 31 dicembre 2013 in seguito alla fusione del comune con quello di Incisa Valdarno. “Ho lavorato al fianco dei cittadini – scrive ancora – pur essendo padre di famiglia e lavoratore dipendente a tempo pieno”. Altro elemento ritenuto fondamentale e sottolineato da Frallicciardi riguarda la sua dichiarazione dei redditi: “Ho pubblicato costantemente il mio 730 anche se non ero obbligato a farlo, ma ne sentivo il dovere a dimostrazione del fatto di non aver mai ottenuto alcun beneficio dall’incarico che stavo svolgendo”.
Domenico Ispirato
Vissuto a Napoli, ma trasferito a Verona: diploma di geometra e 54enne. Domenico Ispirato offre una descrizione un po’ contorta delle sue esperienze: “Avevo l'esperienza d'impresa ma potevo fare opere con la concezione di salvaguardare il contributo pubblico. Tale ruolo l'ho sostenuto fino al 2014. Poi per incompatibilità del ruolo con quello di Cons. di Circ.ne per il M5S tale figura ha creato "disagio" nella società con cui lavoravo e questo m'ha costretto a cambiare mia professione ed ho preso un diploma alberghiero per fare il cuoco. Passione di sempre la cucina”. In sostanza, in seguito alla sua militanza nel M5s ha dovuto cambiare lavoro, secondo quanto scritto sulla sua pagina.
La sua dichiarazione di intenti è una sorta di lettera che inizia così: “La presente per pormi al servizio della comunità, espletando il mandato avuto tramite elezioni con il MoVimento 5 Stelle”. Ricorda poi di essere stato eletto nella terza circoscrizione alle elezioni amministrative del 2012 a Verona, ricandidandosi nel 2017 ma senza essere rieletto. Rivendica, inoltre, di aver “realizzato più di 70 azioni” durante il suo mandato.
La semplicità non è il suo forte e in un altro passaggio contorto della sua presentazione scrive: “Pare facile credere di poter avere una felice condivisione tenendo tutti intento comune, ma non è così. In quanto tutto è basato sulla VOLONTARIETÀ delle Persone che danno il loro contributo con una moneta contante preziosissima. Il Tempo. Ma con il passare dello stesso sono riuscito a trarne il meglio sia come esperienza sia come cultura sulla natura umana”.
Gianmarco Novi
Novi ha deciso di ricorrere a un video su YouTube per sponsorizzare la sua candidatura: imprenditore 40enne di Monza, su Facebook descrive così la sua decisione di partecipare alle votazioni online: “Non una sfida, ma umile presentazione di temi che sono nel DNA del MoVimento”. Consigliere comunale a Monza dal 2012 al 2017, racconta la sua esperienza lavorativa e spiega di aver fondato una azienda che si occupa di eco marketing e risparmio energetico. Tra le informazioni essenziali con cui si descrive, sottolinea di essere “cintura nera di arti marziali tradizionali cinesi” e che da tre anni per “motivi di salute, etici ed ambientali ho deciso di perseguire una dieta vegano/fruttariana”.
Su Facebook condivide articoli riguardanti l’obbligo vaccinale e il loro rapporto con il signoraggio: contenuti in cui l’obbligo vaccinale viene definito incostituzionale. Tra i punti principali del suo programma c’è l’idea di riportare in Italia “la sovranità monetaria, con una moneta di proprietà dello stato e dei cittadini e una banca di stato che emette la moneta necessaria”. Vuole “istituire il bilancio partecipativo statale, i referendum dispositivi e abrogativi sul modello svizzero”.
Il punto su cui si concentra maggiormente Novi riguarda il concetto di antispecismo: “Ritengo necessario portare all’attenzione del governo e del Parlamento la reale applicazione della Costituzione italiana e l’introduzione del concetto di antispecismo”, scrive. E nel video spiega di cosa si tratta: “Abbiamo una visione antropocentrica della società per cui si permette di infliggere atrocità su altri esseri viventi per le necessità dell’uomo. Ciò non ci permette di essere pienamente una comunità. La comunità comprende anche altri essere viventi e tutto l’ecosistema”.
Nadia Piseddu
Impiegata 28enne di Vignola con una laurea magistrale in ingegneria aerospaziale. È stata candidata alla carica di sindaco del paese in provincia di Modena nel 2014 ed è poi stata vicepresidente del consiglio comunale. Sulla pagina dedicata alla sua candidatura argomenta tutti i punti su cui punta maggiormente e sostiene che “la filosofia del M5s non può essere imparata e messa in pratica da coloro i quali fino ad ora hanno dimostrato di fare il contrario di quanto da noi sostenuto”.
Sul suo sito personale racconta invece una vicenda significativa della sua esperienza politica in consiglio comunale, quando è arrivata alla decisione di portare avanti le dimissioni di massa come “ultimo atto di coerenza portato avanti per fermare un'amministrazione che, rinnegando il suo programma elettorale, aveva tradito il volere dei suoi elettori”. “Avremmo preferito le dimissioni del Sindaco o una mozione di sfiducia – scrive -. Tuttavia, non volendo che la nostra città fosse commissariata per più di un anno, abbiamo rassegnato, assieme ad altri 9 componenti del consiglio comunale, le dimissioni invocate da una parte della maggioranza stessa, difficilissimo ultimo atto per chi come noi ha creduto fino all'ultimo che davvero ci potessero essere altre strade da percorrere”.
Marco Zordan
L’ultimo della lista è un 43enne residente ad Arzignano, Vicenza. Si definisce artigiano del software per “la cura che metto nel mio lavoro”. È stato assessore del comune di Sarego con il sindaco Roberto Castiglion, “primo sindaco d’Italia del MoVimento 5 Stelle”. “In questi ultimi 5 anni – scrive nella sua presentazione – ho messo da parte la mia attività per dedicare maggiori energie all'esperienza di Assessore; sono riuscito, tra i molti successi, lavorando sempre in squadra con tutta la Giunta, a portare ad un buon livello l'informatizzazione del Comune di Sarego”.
Zordan spiega di essere stato eletto a Sarego nel maggio del 2012 come consigliere a sostegno di Castiglion e in seguito di essere stato nominato assessore con deleghe all’Informatica, al personale, alla trasparenza e all’organizzazione degli uffici”. La riconferma di Castiglion per un secondo mandato nel 2017 è, secondo Zordan, “un segnale dell’ottimo lavoro svolto nei primi cinque anni”.