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La politica italiana, i poteri forti e i Cavalieri della uallera d’oro

Possiamo accettare che un presidente del Consiglio parli genericamente di “poteri forti” come un complottista di scie chimiche e Bilderberg? A questo punto è più attendibile il massone di Guzzanti.
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 «Tu sai dov'è. Tu sai com'è. Tu sai perché: questa loggia gloriosa della ‘Uallera d'oro' è diventata uno zoo»: così diceva il massone-Guzzanti ed era tutta da ridere. Ma chi sono i poteri forti (anzi, "aristocratici", come lo stesso premier li ha definiti)? Quelli che evocano un po' tutti, dal sindaco condannato Luigi de Magistris al premier bastonato (dal suo partito) Matteo Renzi fino all'ex presidente affidato (ai servizi sociali) Silvio Berlusconi? Chi sono, questi poteri forti di cui tutti parlano? La massoneria? I grandi banchieri mondiali? I capitani d'industria, le grandi famiglie imprenditoriali italiane, i direttori dei giornali conservatori, le lobby (cattolica, omosessuale eccetera), i capi di nuove religioni, i comici di sinistra, i calciatori mancini, gli autori di libri non selezionati per lo Strega? Due considerazioni: quello che non si sa definire, semplicemente, non esiste; quello che si usa come spauracchio in ogni occasione o come foglia di fico in ogni momento di difficoltà, semplicemente, è una ridicola scusa. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi può andare in giro a rilasciare interviste sui poteri forti senza fare nomi, al pari di un osservatore di scie chimiche o di un copincollista telematico di articoli indignati sulla Bilderberg? E dire che non è nemmeno il solo: «I poteri forti hanno abbandonato il governo» (Mario Monti  giugno 2012); «Contro di me fango e poteri forti» (Silvio Berlusconi, luglio 2011); «Dietro Beppe Grillo un coagulo di poteri forti» (Luigi de Magistris, settembre 2012); «Renzi è usato dai poteri forti» (Beppe Grillo, luglio 2014). A questo punto è più serio e circostanziato il massone di Guzzanti: almeno quello qualche nome lo faceva.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. È autore del libro "Se potessi, ti regalerei Napoli" (Rizzoli). Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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