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“Posto fisso? Meglio un posto figo”: la campagna del governo per convincere i giovani a lavorare nella Pa

“Più che un posto fisso, un posto figo” è lo slogan della nuova campagna del ministero della Pubblica amministrazione. Il governo Meloni ha deciso di puntare sull’idea che i giovani non cerchino un posto che dà stabilità lavorativa, ma un impiego “figo”. Lavorare nel pubblico “non è come nei film di Fantozzi e Checco Zalone”, sostiene la campagna.
A cura di Luca Pons
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dal sito del ministero della Pubblica amministrazione
dal sito del ministero della Pubblica amministrazione

Il ministero della Pa, guidato dal ministro Paolo Zangrillo, ha lanciato oggi la sua nuova campagna per promuovere le assunzioni. "Pubblica amministrazione: più che un posto fisso, un posto figo!", recita lo slogan. Perché, secondo il ministro, "il mito del posto fisso è ormai superato" e i giovani "non si accontentano della stabilità".

Nel comunicato che ha accompagnato il lancio, si legge che l'intento della campagna è "scardinare i vecchi stereotipi per raccontare come sta cambiando la Pubblica amministrazione, scoprire le opportunità del pubblico impiego e il valore di lavorare per la collettività", perché un lavoro nel pubblico è "molto più che una semplice occupazione". In particolare, lo slogan "gioca sui falsi pregiudizi del passato per ribaltare l’immagine fantozziana del dipendente pubblico e il mito del posto fisso raccontato da Checco Zalone in un celebre film". L'idea è quella di promuovere un impiego nel pubblico come un lavoro vario e appagante, come testimonia anche lo spot video che sarà trasmesso in televisione nei prossimi giorni.

Lo spot, che mostra diversi dipendenti pubblici sorridenti ed entusiasti, "intende lanciare un messaggio forte, anche in senso provocatorio, per rinnovare l'immagine del lavoro pubblico", ha fatto sapere il ministero. Zangrillo ha ribadito la sua convinzione che i giovani non vogliano un posto fisso: "Vogliono avere un lavoro che sia capace di valorizzarli, che dia loro opportunità di crescita e che consenta loro di bilanciare l'aspetto professionale con la vita privata". E questo lavoro, appunto, si troverebbe nella pubblica amministrazione, che non deve essere più "vissuta come un’esperienza di serie B", perché "è ben di più che un posto fisso, appunto un posto figo, ovvero una grande realtà capace di rispondere, nell’interesse del Paese, ai loro sogni e alle loro aspettative".

Negli ultimi mesi, è capitato in più occasioni che i concorsi pubblici avessero poche candidature, oppure che i vincitori rifiutassero il posto, e in alcuni casi questo viene imputato alla scarsa attrattività del pubblico impiego: stipendi non molto alti, difficoltà a fare carriera e altri aspetti simili. Così, già alcuni giorni fa Zangrillo aveva dichiarato che "per carità la stabilità del lavoro è importante, ma se vogliamo attrarre i giovani nella Pa non possiamo lasciargli solo la logica del posto fisso, ma il posto figo".

Il gioco di parole alla base dello slogan evidentemente era nell'aria da mesi: già ad aprile il ministro l'aveva usato, praticamente identico, durante una lectio magistralis a Torino. "Il mito del posto fisso lasciamolo a Checco Zalone", aveva detto, anticipando anche uno dei riferimenti che sono poi finiti nel comunicato ministeriale di oggi.

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