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Possibile e Sinistra Italiana uniscono i gruppi in Parlamento

Un’opzione condivisa, che, si legge in una nota sul sito di Possibile, “è maturata nelle ultime settimane”: una questione di coerenza prima ancora che di scelta, di razionalizzazione prima ancora di unità”. L’obiettivo è “presentare, insieme e con più incisività, alcune proposte su questioni urgenti, e perché questa legislatura non sia del tutto perduta”.
A cura di C. T.
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Foto Fabio Cimaglia / LaPresseRoma 06-05-2015PoliticaPippo Civati ospite di Otto e MezzoNella foto Pippo CivatiPhoto Fabio Cimaglia / LaPresseRome 06-05-2015PoliticPippo Civati host at tv show Otto e MezzoIn the photo Pippo Civati

Possibile e Sinistra Italiana si fondono alla Camera dei deputati in un unico gruppo parlamentare: gli iscritti al movimento di Giuseppe Civati hanno votato online tra ieri e oggi sulla loro piattaforma. La formazione del nuovo gruppo ha ottenuto un largo consenso, pari al 92,77 per cento dei voti.

Un'opzione condivisa, che, si legge in una nota sul sito di Possibile, "è maturata nelle ultime settimane, dopo la conclusione del congresso fondativo di Sinistra italiana e dopo gli Stati generali di Possibile, l’assise tenuta a Parma a fine gennaio in cui il Segretario Giuseppe Civati aveva presentato una relazione, approvata all’unanimità, che andava nella direzione di una più stretta collaborazione tra le forze di sinistra e all’opposizione del Governo in carica: una collaborazione sulle cose da fare". L'unione in parlamento – che, si precisa, manitene comunque "l’autonomia dei rispettivi partiti" – è una "questione di coerenza prima ancora che di scelta, di razionalizzazione prima ancora di unità". L'obiettivo è "presentare, insieme e con più incisività, alcune proposte su questioni urgenti, e perché questa legislatura non sia del tutto perduta". Già martedì prossimo, 14 marzo, verranno presentate "alcune proposte condivise messe a disposizione di tutte le forze presenti in Parlamento", poi lo sviluppo di un  "progetto di governo da presentare assieme a tutte le forze politiche che vi si riconoscono".

I parlamentari di Possibile, conclude la nota, hanno ritenuto "doveroso interpellare la loro comunità di riferimento, e chiedere quindi che si esprimessero con un voto": "Un esercizio di democrazia non scontato, e non così comune in altri partiti".

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