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Ponzoni si costituisce e Formigoni attacca i giornali

Il Consigliere Regionale della Lombardia, ricercato da ieri per un mandato di arresto della Procura, si è costituito oggi in tarda mattinata e sarà trasportato nel carcere di Monza. Intanto prosegue la polemica politica con il Governatore Formigoni che rigetta ogni responsabilità politica e si scaglia contro la stampa di sinistra.
A cura di Antonio Palma
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Ex assessore regionale del Pdl

Il Consigliere Regionale lombardo, Massimo Ponzoni, accusato di bancarotta fraudolenta nell’ambito del crac della società Pellicano, si è costituito oggi in tarda mattinata e nelle prossime ore sarà trasferito nel carcere di Monza. Su Ponzoni gravava un'ordinanza di custodia cautelare emessa ieri dalla Procura di Monza che la Guardia di Finanza non aveva potuto eseguire in quanto il politico del Pdl si era reso irreperibile. Gli avvocati che lo assistono, Luca Ricci e Sergio Spagnolo, hanno però assicurato che il loro cliente era in Italia ma non era reperibile per motivi personali che chiarirà ai giudici e che appena avvisato della misura restrittiva ha fatto ritorno a Monza per costituirsi.

Secondo i suoi avvocati Ponzoni si metterà a completa disposizione dei giudici che lo vogliono ascoltare e dimostrerà la sua totale innocenza in merito ai reati che gli vengono contestati. Del resto, hanno assicurato i legali, Ponzoni già in passato, quando è stato coinvolti in analoghe vicende, ha sempre collaborato con i giudici e messo a disposizione "anche la sua completa situazione patrimoniale e finanziaria" per chiarire la sua posizione. Sono stati gli stessi avvocati ad annunciare in un comunicato che Ponzoni si è dimesso dalla carica di segretario dell'ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Lombardia.

Intanto proprio sul fronte politico si infiammano le polemiche, con tutto il centrosinistra che chiede le dimissioni del Governatore Formigoni e quest'ultimo che rigetta tutte le accuse e grida al complotto e al processo mediatico. In molti imputano a Formigoni di aver portato al Pirellone personaggi poco chiari e molto discussi visto anche il caso di Nicoli Cristiani, e ora dunque ne reclamano la responsabilità politica. Ma Formigoni non ci sta né a dimettersi né a prendersi le colpe dell'accaduto e ha ribadito più volte che nelle vicende in questione "non c'è nessuna responsabilità dell'amministrazione".

Formigoni, invece, si scaglia proprio contro la sinistra che avrebbe usato come pretesto il caso per scatenare un attacco politico e mediatico contro di lui e il Pdl lombardo. Il Governatore della Lombardia se la prende soprattutto con i giornali, per i quali "sembra che l'imputato sia Formigoni" ma avverte perentorio "si illudono se pensano di delegittimare l'esperienza politica di Regione Lombardia, che è l'esperienza politica migliore d'Italia". Intanto la magistratura continua l'inchiesta per far luce sulle responsabilità individuali, e per domani sono previsti i primi interrogatori da parte dei Pm agli indagati tra cui l'ex vicepresidente della Provincia di Monza – Brianza, Antonino Brambilla, già in carcere da ieri.

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