Ponte sullo Stretto, Salvini dice che le richieste del Mase sono “fisiologiche, non una bocciatura”
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Durante il question time di oggi al Senato il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha risposto a una interrogazione sulle criticità emerse nel progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. Per il ministero dell'Ambiente la documentazione presentata finora dalla società Stretto di Messina, responsabile della realizzazione del Ponte, risulta carente e per questo motivo, la commissione per la Valutazione dell'impatto ambientale (Via) ha chiesto ulteriori chiarimenti.
"Il Ponte non lo farà la politica ma i migliori tecnici danesi, giapponesi, spagnoli e americani. La bontà del progetto non viene messa in discussione nè tantomeno l'elevatissimo livello degli studi ingegneristici", ha risposto il vicepremier. Il documento prodotto dalla commissione Via del ministero dell'Ambiente, che ha richiesto oltre duecento integrazioni al progetto del Ponte, "rientra nelle pratiche ordinarie e fisiologiche che non rappresentano una bocciatura", sostiene Salvini.
In particolare, il MASE ha fatto sapere che la società Stretto di Messina dovrà chiarire i costi, i tempi e i benefici economico-sociali dell'opera, controllare il rispetto della normativa sull'ambiente e sul paesaggio. Rispetto al progetto attuale occorrerà, inoltre, precisare come sarà organizzato il lavoro dei cantieri e come si interverrà in caso di catastrofi come maremoti e terremoti.
Per il vicepremier la costruzione del Ponte "darà lavoro e sviluppo in due delle terre con il più alto tasso di disoccupazione giovanile in Italia e sarà un'opera utile sicura e sostenibile per milioni di siciliani e calabresi che aspettano quest'opera da cinquant'anni. Dall'opposizione obiettano che si tratta di una "progettazione lacunosa" su cui il vicepremier vorrebbe correre in vista delle elezioni europee di giugno. Per Stefano Patuanelli (M5s), "è impensabile che i cantieri partano quest'estate". Il senatore pentastellato ha quindi esortato il vicepremier: "Non ne parli più, perde di credibilità".
Salvini promette che il piano salva-casa sarà approvato entro fine maggio
Sul piano salva-casa annunciato dal leader della Lega per "regolarizzare le piccole difformità" e che a breve dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri, Salvini ha dichiarato: "l'obiettivo che abbiamo è quello di salvare le case da una normativa frammentata, regolamentando cosa c'è dentro le mura domestiche, abbassare il costo degli affitti, soprattutto nelle grandi città e liberare gli uffici comunali dalle pratiche".
La sanatoria, più volte annunciata dal leader del Carroccio, dovrebbe consentire ai proprietari di immobili di regolarizzare piccole modifiche, tra le quali "difformità di natura formale, legate alle incertezze interpretative della disciplina vigente" e le difformità edilizie “interne”, riguardanti singole unità immobiliari (come ad esempio muri, soppalchi, tramezzi, nicchie o cornicioni)". Al momento il testo è atteso in Cdm ma sui tempi della sanatoria edilizia, il vicepremier assicura: "contiamo di portarlo all'approvazione entro fine maggio".
Per l'opposizione la proposta di Salvini non sarebbe altro che un condono edilizio per guadagnare voti in vista delle europee. Anche gli alleati l'hanno accolta con freddezza: il ministro degli Esteri Antonio Tajani esclude l'ipotesi di un condono, mentre la premier Giorgia Meloni si è limitata a definire "ragionevole" l'intervento sulle piccole difformità.