Ponte sullo Stretto, il ministro Giovannini: “Progetto di fattibilità entro la primavera”
Per il ponte sullo Stretto di Messina, "per dar seguito all'impegno del Governo, si dovrebbe dovrebbe procedere con la redazione di un progetto di fattibilità tecnica ed economica", la cui "prima fase potrebbe concludersi entro la primavera del 2022". Si dovrebbe poi giungere a una "scelta condivisa e evidenziare nella legge di bilancio 2023 le risorse". Lo ha detto il ministro dei Trasporti e della Mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, in un'audizione alle commissioni di Ambiente e Trasporti riunite a Montecitorio. Il ministro, che già in passato era intervenuto a favore di un "dibattito senza ideologie" ha ribadito che "esistono profonde ragione per la realizzazione di un collegamento stabile" per connettere la Sicilia e la Calabria. Il ministro ha spiegato che "i traffici dello Stretto di Messina sono rilevanti rispetto alla scala nazionale", per cui nell'area transitano 11 milioni di viaggiatori l'anno, 800 mila veicoli pesanti e 1,8 milioni di leggeri.
Per quanto riguarda i fondi che potrebbero finanziare il progetto, Giovannini ha precisato che tutti gli interventi che verranno attuati parallelamente al progetto di fattibilità "sono già finanziati attraverso il fondo complementare o la nostra proposta di Fsc 21/27 o attraverso risorse statali o il Pnrr (in cui però non rientra il progetto del ponte sullo Stretto, ndr): complessivamente si pianificano interventi per mezzo miliardo". Il ministro ha poi precisato che indipendentemente dalla soluzione che si troverà per il ponte, alla luce delle criticità sottolineate dal Gruppo di lavoro, sono state comunque "programmate alcune azioni" per un costo totale di 510 milioni di euro, da completare entro il 2025 "volte a migliorare l'attraversamento dinamico dello Stretto, con conseguenze positive sul benessere dei cittadini e la competitività delle imprese".
Questi interventi, tra le altre cose, prevedono la "riqualificazione del naviglio per trasbordo ferroviario, con 2 nuove navi (già previste tra il 2021 e 2025), l'ibridizzazione di tutta la flotta e infrastrutture a terra; il rinnovo del materiale rotabile ferroviario, con 12 nuovi treni accoppiabili in configurazione multipla ed inserimento batterie su 16 loco E464 per velocizzazione le manovre di carico/scarico dei treni e l'eliminazione della trazione diesel; la riqualificazione del naviglio veloce passeggeri, con l'acquisto di 3 mezzi navali di nuova generazione con la propulsione Nlg/Elettrica e il rinnovo delle flotte navali private adibite all'attraversamento dello Stretto". Ma anche "la riqualificazione delle stazioni ferroviarie RFI di Messina, Reggio Calabria e Villa S. Giovanni e il potenziamento e la riqualificazione degli approdi e delle stazioni marittime".
Infine il ministro ha precisato che il cronoprogramma partirà dall'istituzione di un gruppo di lavoro permanente entro l'autunno di quest'anno. Dovrà terminare entro il 2025: si tratta di "un programma sicuramente ambizioso ma realistico", ha concluso il ministro.