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Crollo ponte Morandi a Genova

Ponte Morandi, Conte: “500 milioni sono pochi, Autostrade può quadruplicarli e sarà solo l’inizio”

In una intervista al Corriere della Sera il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte fa il punto sulla revoca della concessione ad Autostrade dopo il crollo del ponte Morandi di Genova: “Noi abbiamo avviato una “procedura di legge”. Chi si è affrettato sui giornali a tutelare le ragioni economiche di Autostrade può stare tranquillo: quest’ultima avrà facoltà, nel corso della procedura, di replicare”.
A cura di Redazione
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Torna a parlare del crollo del ponte Morandi e della possibilità della revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, con una lunga intervista concessa al taccuino di Emanuele Buzzi per il Corriere della Sera. Il Governo, spiega, tirerà dritto sulla via della caducazione della concessione, senza curarsi delle critiche che in questi giorni stanno piovendo da media e opposizione parlamentare: “A coloro che invocano lo Stato di diritto dove si celano mere ragioni economiche non rispondo: siamo di fronte a una evidente ipocrisia. A coloro che invece pensano che l’unico obiettivo di una società sia distribuire dividendi ai propri azionisti, rispondo: siete rimasti indietro, una società deve farsi carico di una più complessa responsabilità sociale”.

Conte conferma la frase che tanto aveva fatto discutere sulla politica che “non può attendere i tempi della giustizia” e ribadisce di aver preparato una “contromossa” (che non rivela) per fare in modo che “il concessionario non possa trarre ulteriori vantaggi economici, rispetto a quelli già esorbitanti sin qui ricavati dalla convenzione”. E sulla somma stanziata da Autostrade per l’Italia contrattacca:

La somma stanziata è ben modesta rispetto agli utili conseguiti negli anni. Potrebbero intanto quadruplicarla o quintuplicarla. Rimane il dato che possiamo accettare queste somme solo quale parziale risarcimento, senza alcun pregiudizio per l’avviata procedura di caducazione della concessione

Poi rispedisce al mittente le accuse di conflitto di interesse relativamente ai suoi incarichi come legale per Aiscat:

Queste società si sono rivolte a me quale avvocato, molti anni addietro, per chiedermi assistenza giudiziale per due distinte controversie. Ho accettato questi due incarichi e li ho svolti con la massima professionalità. Ho poi emesso fatture e sono stato regolarmente pagato. Non ho ricevuto favori: ho solo svolto il mio lavoro professionale. Ora però sono chiamato a un compito incomparabilmente più elevato rispetto alla difesa di un singolo cliente: difendo gli interessi di tutti gli italiani nei confronti di Autostrade. Per questo mi sento onorato e motivato

L’intervista non chiarisce quali saranno le scelte specifiche del suo governo su TAV, TAP, reddito di cittadinanza e flat tax, ma Conte si dice sicuro che i prossimi mesi saranno molto produttivi e confida nell’intesa fra Salvini e Di Maio: “Sono due persone molto diverse tra di loro ma hanno una nota in comune: sono politicamente molto intelligenti anche perché non agiscono sulla base di umori transeunti o di mere inclinazioni temperamentali. Inoltre non si lasciano condizionare da incrostazioni “relazionali”: non sono sensibili a gruppi imprenditoriali, potentati editoriali, consorterie segrete”.

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