Sono tanti i passaggi del lungo discorso, con il quale Matteo Renzi ha annunciato la sua candidatura alle primarie del centrosinistra, che meritano l'attenzione dei media e degli elettori. E così come in queste ore il Sindaco di Firenze lamenta l'eccessiva attenzione ad una singola frase sulla necessità di chiedere il sostegno dei delusi del centrodestra, allo stesso tempo è giusto soffermarsi sui punti rilevanti della sua prima volta in pubblico come candidato in pectore alle primarie (che si terranno con buona probabilità a doppio turno, il 25 novembre ed il 2 dicembre).
Il tema della speranza innanzitutto: "Non c'è bellezza senza sacrificio. Restituiremo un minimo di speranza a questo Paese"
Quello della nuova politica: "In viaggio per l'Italia per stare in mezzo alle persone, la politica è qualcosa di più alto di ciò che abbiamo vissuto finora"; "Il ghe pensi mi non è il modello giusto per il Paese: è il tocca a noi"
Le misure per il Paese e le scelte del Governo: "La civil partnership la faremo nei primi 100 giorni del nostro mandato"; “Tutto quello che si recupera dall’evasione fiscale deve essere utilizzato per abbassare le tasse”; "In Scandinavia lavora il 78% delle donne, in Italia il 46%: una situazione insostenibile"; "La burocrazia è uno dei problemi del nostro Paese: inconcepibili 32 autorizzazioni per aprire uno stabilimento"; "La riforma delle pensioni non può farla chi ne ha due, magari con vitalizio".
Il suo pensiero sulla classe dirigente del PD e sulla necessità di svecchiare la politica, praticare un ricambio generazionale tanto decantato a parole e le priorità della sua campagna: "Futuro, Europa e Merito sono i cardini su cui reggerà la mia scommessa esaltante"; "Nel mio essere cristiano e cattolico, faccio politica laicamente, rispondendo alla Costituzione e non alla mia fede".
Ma c'è un passaggio che è particolarmente significativo e che merita di essere considerato in tutta la sua valenza, anche simbolica. E' la citazione della legge scout con cui annuncia la sua candidatura alle primarie per la scelta del candidato premier del centrosinistra: "Annuncio ufficialmente la mia candidatura alla guida dell'Italia per i prossimi 5 anni e pongo il mio onore nel meritare la vostra fiducia". Una citazione diretta del primo punto della legge scout AGESCI, che recita testualmente: "La Guida e lo Scout pongono il loro onore nel meritare fiducia". Una frase dall'altissimo valore simbolico che non è soltanto un richiamo nemmeno tropo velato alla folta comunità scout, ai tantissimi giovani e meno giovani che si sono formati in quel particolare ambiente socio – culturale. E' anche un riferimento diretto a due concetti, onore e fiducia: l'idea cioè che sia possibile ricostruire un patto originario fra elettori ed eletti, fra cittadini e rappresentanti; un patto ed un legame basati sulla fiducia e sul rispetto degli impegni. Insomma, al di là del giudizio di merito su Renzi, sulla sua candidatura e sul suo programma (ne abbiamo parlato a lungo nei giorni scorsi), resta il tentativo di uscire dai tradizionali schemi sia sul versante della comunicazione che su quello del rapporto diretto con i militanti. Un percorso non semplice, in ogni caso.