La notizia sarebbe anche di un certo interesse: la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Flussi per l’anno 2018. Si tratta di 30.850 ingressi per lavoratori non comunitari subordinati, stagionali e non stagionali, e di lavoratori autonomi che potranno entrare regolarmente in Italia quest’anno (i moduli saranno disponibili a partire dal 24 gennaio e dal 31 gennaio sarà possibile inviare le istanze).
Ciò che colpisce, però, è soprattutto il modo in cui il ministero dell’Interno ha deciso di darne comunicazione sul proprio sito ufficiale. In apertura di pezzo campeggia, infatti, una immagine che condensa tutti gli stereotipi e i luoghi comuni del lavoro “extracomunitario”: raccoglitori di pomodori o di cocomeri, oppure venditori ambulanti sulle spiagge italiane. Un mosaico, peraltro sgranato e raffazzonato, che immortala persone impegnate in lavori duri e senza dubbio rispettabili, ma molto spesso sottopagati e soggetti alle pratiche del caporalato. Che il ministero immagini di presentare in questo modo la possibilità di lavorare in Italia è cosa abbastanza singolare, per usare un eufemismo.
Una immagine semplicemente imbarazzante, che sembra quasi voler delimitare l’ambito entro il quale potranno lavorare i cittadini stranieri nel nostro Paese. E legittimare luoghi comuni e stereotipi che un certo modello culturale porta avanti da anni. Lo fa notare per primo il deputato di Possibile, ora in Liberi e Uguali, Andrea Maestri: “Indecente l’immagine sul sito dal Ministero dell’Interno per il decreto flussi 2018: pomodori, cocomeri e spiaggia. Lo stereotipo del migrante economico è servito, direttamente dallo Stato”.
Aggiornamento – Il ministero dell'Interno ha provveduto a cambiare la foto in apertura di pezzo, con una immagine più "sobria":