Pnrr, Libera di Don Ciotti contro il governo: “Grave cancellare 300 mln per beni confiscati alla mafia”
Ieri il governo ha comunicato le modifiche al Piano nazionale di ripresa e resilienza, una rimodulazione del piano che ora dovrà passare sotto la lente della Commissione europea, per poter ottenere l'ok.
Saltano 9 progetti, per un valore di 15,9 miliardi su 191,5, risorse che saranno impiegate per altre misure realizzabili entro il 2026. Ma il governo assicura che gli interventi tagliati saranno comunque "completamente finanziati" in altro modo, con altre tipologie di fondi come il Fondo sviluppo e coesione: "Si troverà in un confronto con tutti una composizione per portare a casa tutti i progetti", ha detto Fitto.
È entrato invece nel Pnrr il capitolo RepowerEu, con le misure per accelerare la transizione green e l'autonomia energetica del Paese, che vale oltre 19 miliardi. Le proposte di modifica arrivate dalle amministrazioni sono in tutto 144 sui 349 ancora da raggiungere entro il 2026.
Tra le voci uscite dal Pnrr, ci sono i ‘Piani urbani integrati', che valgono 2,5 miliardi, le ‘Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico', a cui erano destinati 1,28 miliardi, ‘Interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica, del valore di 6 miliardi, ma anche la ‘Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie, in tutto 300 milioni. Ed su quest'ultimo punto che si fa sentire l'associazione Libera di Don Ciotti con un tweet
"Grave la decisione del Governo di cancellare 300 milioni del #Pnrr #beniconfiscati. Una scelta che penalizza #Comuni che hanno progettato e improvvisamente, si trovano senza risorse per trasformare il tesoro mafioso in beni comuni"
"Ormai non c'è più dubbio, è in corso un boicottaggio dei ministri contro Giorgia Meloni: un giorno annuncia un piano contro il dissesto idrogeologico e dopo poche ore i ministri le cancellano i fondi Pnrr necessari proprio contro il dissesto. Ieri Meloni annuncia che la lotta alla mafia è la bussola della sua azione, e oggi i ministri del suo governo cancellano con un colpo di spugna i fondi Pnrr destinati alla valorizzazione dei beni confiscati alle mafie. Ben 300 milioni, il più grande investimento degli ultimi 40 anni. Luoghi che sarebbero diventati asilo nido, centri antiviolenza, centri servizi, presidi di mutualismo e legalità, oggi non hanno più un euro", ha commentato il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell'Alleanza Verdi Sinistra.
"A parte gli scherzi una nuova brutta notizia dal governo della destra – prosegue il leader di SI – l'ennesima occasione buttata, come tutto il lavoro svolto da novembre 2021 delle amministrazioni comunali per aggiudicarsi questi fondi. Di fronte a scelte scellerate come questa, ricordare Falcone, Borsellino e le vittime di mafia diventa ritualità vuota. E d'altra parte, le offese di Salvini a Don Ciotti di qualche giorno fa e la messa in discussione del reato di concorso in associazione mafiosa sono segnali pessimi che questo governo continua a dare. Ma non si vergognano mai?".
Don Ciotti è stato già protagonista nell'ultima settimana di un durissimo botta e risposta con il ministro dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini, a proposito del Ponte sullo Stretto. Secondo Don Ciotti infatti l'opera rischierebbe di unire non "due coste, ma due cosche".
La reazione del leader della Lega non si è fatta attendere: "Quando uno dice che il Ponte sullo Stretto di Messina unisce due cosche non manca di rispetto a Salvini ma a migliaia di siciliani e calabresi che combattono la mafia tutti i giorni e dovrebbe vergognarsi di queste parole".