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Pnrr, il ministro Giorgetti si lamenta dei tecnici dell’Ue e dice che sono cavillosi

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, intervenuto a un evento del Messaggero, ha parlato dello stato delle trattative tra Italia e Commissione europea sul Pnrr: le ha definite “una battaglia epica tra la brucorazia italiana e la burocrazia europea”, in cui i tecnici dell’Ue hanno un approccio “cavilloso”.
A cura di Luca Pons
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Le interlocuzioni del governo italiano con la Commissione europea sulla terza rata del Pnrr – da 19 miliardi di euro, che è legata agli obiettivi da raggiungere entro dicembre 2022 – va avanti ormai da quasi tre mesi. Ci si aspettava che i soldi sarebbero stati erogati entro marzo, ma la Commissione si è presa del tempo in più, e poi dell'altro, e poi dell'altro. Il commissario all'Economia Paolo Gentiloni ha detto che l'ok dovrebbe arrivare entro fine mese. In tutto ciò, il governo Meloni deve ancora presentare la sua proposta per la revisione del Pnrr, che probabilmente richiederà trattative anche più intense di quelle attuali.

Il ministro Giorgetti ha dato un'idea di come il governo sta vivendo il dialogo sull'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza: "Una battaglia epica tra la burocrazia italiana e la burocrazia europea", l'ha definito all'evento per i 145 anni dalla fondazione del quotidiano Il Messaggero. Il Pnrr infatti porta "uno stress incredibile per l'amministrazione italiana, e stiamo facendo del nostro meglio". E "allo stesso tempo c'è un approccio da parte dei tecnici dell'Unione europea che è particolarmente cavilloso".

I ritardi dell'Italia nell'attuazione del Piano sono ampiamente noti, ed essendo il Paese che riceve più fondi in assoluto c'è grande attenzione in Europa su come procede il Pnrr italiano. Ma, ha specificato Giorgetti, "non è solo l'Italia a lamentarsi di questo approccio formalistico, ma tutti i Paesi".

Anche Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei che gestisce il Piano, era presente all'evento. Fitto ha coordinato, nelle scorse settimane, lo sforzo per individuare i progetti del Pnrr che hanno più criticità, per capire cosa andrà sostituito o fatto slittare – Ue permettendo – e cosa invece si può salvare. "Basta slogan e polemiche quotidiane", ha detto Fitto, ribadendo che serve "una visione unica che metta insieme i diversi programmi, dal Pnrr alle politiche di coesione".

Per quanto riguarda la proposta di revisione del Pnrr, invece, "lo fanno tutti i Paesi e non c'è nessun ritardo" per Fitto, dato che il termine ultimo legale per consegnarla è il 31 agosto. Più volte, però, la Commissione ha chiesto che i Paesi procedessero il prima possibile. Tanto più l'Italia, che ha un piano molto ampio e intende chiedere revisioni sostanziali. "Bisogna fare velocemente, ma non in fretta, per non commettere errori come ha detto il presidente del consiglio Giorgia Meloni ". Fitto si è detto "fiducioso" che ci saranno "risposte positive"

Da parte sua, anche Matteo Salvini ha ribadito l'ottimismo del governo. Intervistato dal Tg1, ha detto che il suo ministero è "pronto a spendere anche più soldi, per la riqualificazione delle case popolari per dare alloggi in affitto a studenti, giovani coppie e pensionati, e contro l'emergenza idrica. Non abbiamo problemi a spendere tutto". Va detto che, però, la relazione del governo sul Pnrr ha evidenziato che molti dei progetti con delle criticità fanno riferimento proprio al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti guidato da Salvini.

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