Pnrr, Giorgia Meloni: “Abbiamo ottenuto un risultato fondamentale per il futuro dell’Italia”
La Commissione europea ha approvato le modifiche al Piano nazionale di ripresa e resilienza del governo italiano e Giorgia Meloni esulta: "Il nuovo Pnrr: 21 miliardi di euro in più per imprese, reti e infrastrutture, salute, lavoro ed emergenze idrogeologiche. Qualcuno diceva sarebbe stato folle proporre una modifica al Piano, ma a noi il coraggio non manca e con determinazione abbiamo ottenuto un risultato fondamentale per il futuro dell’Italia". Lo scrive sui social dopo aver annunciato ieri, nel suo intervento durante il Forum del Turismo, il via libera da Bruxelles.
Il governo aveva presentato quest'estate le modifiche, che coinvolgevano diversi obiettivi del Piano e – soprattutto – spostavano progetti per oltre 15 miliardi di euro, spostandoli dal Recovery Plan ad altri fondi.
Dall'opposizione non sono mancate le critiche. Il Partito democratico ha sottolineato ad esempio come siano ancora sconosciuti i finanziamenti sostitutivi con cui il governo ha intenzione di coprire i progetti che ha stralciato dal Pnrr. "Nelle scorse ore Bruxelles ha dato parere positivo alla revisione del Pnrr, accettando la revisione proposta dal governo Meloni con riduzione di alcuni obiettivi, l'introduzione di nuovi e la conferma delle riforme condizionanti previste. Il governo italiano aveva proposto tagli ai progetti per 15,9 miliardi mentre la commissione ne ha accettato solo 8,8 che, da una prima ricognizione, riguardano sostanzialmente i tagli effettuati sulle misure riguardanti i finanziamenti ai Comuni", ha commentato Silvio Lai, deputato dem in commissione Bilancio alla Camera. "In particolare, il finanziamento dei progetti di rigenerazione urbana delle città medio grandi si ridurrebbe da 3,3 a 2 miliardi, mentre la misura dei piani urbani integrati delle grandi città passerebbe da 2,5 miliardi a 900 milioni per un taglio complessivo di circa 2,8 miliardi. A questi si aggiunge l'uscita dal Pnrr dei 6 miliardi di finanziamento delle piccole opere dei piccoli comuni il cui taglio complessivo era stato proposto dal ministro Fitto nella sua revisione".