video suggerito
video suggerito
Manovra 2024

Plastic tax e sugar tax, cosa vuole fare il governo con le due tasse mai entrate in vigore finora

Sugar tax e plastic tax sono state introdotte nel 2019, ma sono sempre state rinviate e quindi non sono mai entrate in vigore. Il governo Meloni sembra intenzionato a fare lo stesso, ancora una volta, nella sua legge di bilancio per il 2024.
A cura di Luca Pons
40 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Ancora una volta, sembra che per plastic tax e sugar tax saranno rinviate di un anno. A riportarlo è il Sole 24 Ore, che cita fonti parlamentari della maggioranza. Le due imposte non sono in vigore attualmente, e non lo sono mai state. Le aveva lanciate il governo Conte bis, nel dicembre del 2019, ma subito erano sembrate tasse decisamente complicate da applicare, e che avevano scatenato le proteste dei settori interessati.

La prima, la plastic tax, è un'imposta che vuole limitare l'uso delle plastiche monouso tassandole di più. In sostanza si richiede ai produttori di pagare 45 centesimi di tassa per ogni chilo di prodotti di plastica. L'idea è che con una tassazione più alta, questi prodotti costerebbero anche di più ai clienti, che quindi sarebbero scoraggiati dall'acquistarli e spinti a comprare altri oggetti equivalenti, ad esempio fatti in materiali biodegradabili.

La seconda, la sugar tax, ha invece l'obiettivo di limitare il consumo di bevande analcoliche zuccherate artificialmente (bibite, ecc.). In questo caso l'imposizione sarebbe di 10 euro per ogni cento litri prodotti, oppure – per quelle bevande che vanno diluite in acqua, come gli sciroppi – 25 centesimi per ogni chilo. La dinamica sarebbe la stessa della plastic tax: non solo costi più alti per la produzione, ma anche prezzi più alti sugli scaffali dei negozi per spingere i clienti a comprare bevande più salutari.

Da quando sono state inserite nella legge di bilancio per il 2020, le due imposte sono sempre state rimandate. Prima con il decreto Rilancio, poi con la legge di bilancio a fine 2020, e ancora con il decreto Sostegni del 2021 e infine nelle leggi di bilancio per il 2022 e per il 2023.

Al momento, tecnicamente, dal 1 gennaio 2024 le due tasse avrebbero ufficialmente il via per la prima volta. Ma sembra che il centrodestra le rimanderà ancora una volta. Perché non cancellarle definitivamente? La spiegazione ha a che fare con una questione contabile. Per le due tasse, la stima è che lo Stato incasserebbe circa 650 milioni di euro all'anno. Non una somma gigantesca, ma comunque significativa. Cancellando definitivamente le imposte, questa somma sparirebbe dal bilancio tendenziale, cioè da quello che l'Italia prevede di incassare in futuro. Se invece plastic tax e sugar tax vengono rimandate, la somma resta e viene semplicemente spostata.

Già alla fine dell'anno scorso, quando il governo Meloni aveva deciso per la prima volta di rimandare le due tasse, si era parlato della possibilità di cancellarle. Ma per farlo l'Italia dovrebbe "prepararsi", a livello contabile, a rinunciare definitivamente a quei 650 milioni di euro anche sulla carta. Una cosa non facile, in una situazione economica difficile come quella attuale. Perciò, sembra che la decisione più probabile sarà di rimandarle ancora una volta, fino al 2025.

40 CONDIVISIONI
239 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views