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Più fondi per lo staff di Valditara e Pichetto Fratin, le opposizioni: “Schiaffo ai conti pubblici”

Si taglia il fondo per migliorare l’offerta formativa e si aumenta il budget per lo staff del ministro Valditara. E altri 975 mila euro di nuovi posti per il personale del ministero guidato da Pichetto Fratin. “È uno schiaffo ai conti pubblici”, denunciano le opposizioni.
A cura di Annalisa Girardi
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"Meno fondi per l'offerta formativa e la continuità didattica e più soldi al ministro Valditara per accrescere il suo staff": è la denuncia della capogruppo in Senato del Movimento Cinque Stelle, Barbara Floridia, che accusa il ministro Giuseppe Valditara di aver tolto 500 mila euro dal fondo per il miglioramento dell'istruzione scolastica e di voler usare questi soldi per il personale a sua disposizione.

"È assurdo. Incredibile che a fare una proposta simile sia Rossano Sasso, che come me ha rivestito il ruolo di sottosegretario all'istruzione e dovrebbe sapere bene che le priorità della scuola sono ben altre che aumentare lo staff alla diretta collaborazione del ministro", ha aggiunto Floridia. L'emendamento è stato dall'esponente della Lega che, come la senatrice M5s, durante lo scorso governo aveva ricoperto il ruolo di sottosegretario all'Istruzione.

L'aumento dello staff, però, non riguarderebbe soltanto il ministero guidato da Valditara. Per il ministero dell'Ambiente, presieduto da Gilberto Pichetto Fratin, sono stati approvati 975 mila euro di nuovi posti. "E hanno approvato una norma che sembra pensata appositamente per triplicare lo staff del viceministro all'Economia", ha aggiunto Alfonso Colucci, capogruppo M5S in commissione Affari Costituzionali alla Camera.

Più soldi per lo staff di Valditara e Pichetto Fratin, l'opposizione: "Uno schiaffo ai conti pubblici"

Anche i deputati di Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli e Filiberto Zaratti, hanno denunciato questo aumento di spesa per il personale dei due ministeri, giudicandolo uno schiaffo ai conti pubblici in un momento complicatissimo per il Paese. "Quanto avvenuto in Commissione Affari Costituzionali in merito al provvedimento di riordino dei ministeri è un vero e proprio colpo di mano: uno schiaffo al rigore che tanto viene sbandierato in questa fase di crisi sociale, il governo presenta e si fa approvare un emendamento che prevede l'aumento di 30 unità della dotazione di personale alle dirette dipendenze del ministro Pichetto Fratin, con una spesa annua di circa 975mila euro", hanno scritto in una nota.

Per poi proseguire: "Analoga scelta è stata fatta per il ministero dell'Istruzione dove, oltre a quelle già previste, vengono assunte ulteriori 15 persone alla diretta dipendenza del ministro, con 480mila euro di spesa". Delle decisioni, si legge ancora nella nota, che stanno trasformando i ministeri "in uffici di collocamento al servizio delle necessità delle forze politiche". E infine, Bonelli e Zaratti hanno denunciato come si tratti di "una decisione che ci riporta nel passato, a quando la politica pensava di poter utilizzare i fondi pubblici per risolvere problemi legati alla campagna elettorale e che non riguardano minimamente la gestione della Pubblica Amministrazione".

"La destra continua a fare cassa sulla scuola"

"Non solo taglieranno il 10% delle scuole nei prossimi due anni, ma ora sottraggono, senza alcune vergogna, risorse ad attività didattica e offerta formativa, per aumentare gli staff del ministro Valditara. Ed è inutile che si affannino a smentire: è tutto scritto nero su bianco. Sono molto gravi queste scelte e chiariscono che dall'ultima volta che hanno governato, quando il centrodestra tagliò 8 miliardi alla scuola, nulla è cambiato. Continuano a usare l'istruzione come un bancomat per fare cassa. Faremo un'opposizione durissima contro scelte scellerate che penalizzano studenti, docenti, personale scolastico e famiglie", ha aggiunto in una nota, Simona Malpezzi, presidente dei senatori del Pd.

Il riferimento al taglio del 10% delle scuole riguarda il dimensionamento inserito in manovra, già denunciato a Fanpage.it dalla senatrice Floridia. Una misura che apriva agli accorpamenti di diversi istituti scolastici e che secondo la capogruppo M5s a Palazzo Madama avrebbe aggravato il rischio di dispersione scolastica.

Da viale Trastevere, però, smentiscono. In un'intervista a La Stampa Valditara ha assicurato che l'intervento riguarderà "solo le strutture giuridiche, cioè le dirigenze scolastiche, non le strutture fisiche". E ancora: "I plessi attuali sono 40.466 e rimarranno 40.466. Gli studenti continueranno ad andare negli stessi luoghi fisici con gli stessi laboratori, le stesse aule, le stesse strutture". A chi ha sottolineato le difficoltà di gestire numeri ancora più alti di studenti, Valditara ha risposto parlando di "migliore programmazione pluriennale della rete scolastica" e di maggiore "efficienza amministrativa e regionale".

E infine, sulla questione delle maggiori risorse al suo staff a scapito del fondo per il miglioramento dell'offerta scolastica, in una nota il ministero ha fatto sapere: "Le cifre impiegate sono pienamente in linea con quelle delle gestioni precedenti. Inoltre, nella legge di Bilancio non solo non è previsto alcun taglio di risorse alla scuola, ma sono stati deliberati incrementi per ben 650 milioni di euro".

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