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Più congedi, permessi retribuiti, nuovi bonus e assegno universale: cosa c’è nel Family Act

Approvato in Consiglio dei ministri il Family Act: una bozza del provvedimento prevede tutte le novità che dovrebbero essere introdotte per sostenere le famiglie con figli a carico. Non solo l’assegno universale, ma anche nuovi bonus, più congedi parentali (e più flessibili) e l’introduzione di alcuni permessi retribuiti.
A cura di Stefano Rizzuti
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AGGIORNAMENTO: Il Family Act è stato approvato in Consiglio dei ministri. Il testo, frutto di un lavoro congiunto del ministero della Famiglia e del ministero del Lavoro, contiene i nuovi congedi parentali, i permessi retribuiti anche in caso di malattia dei figli, i bonus per aiutare le famiglie e l'assegno universale. I principi su cui si basa il provvedimento partono dall’applicazione “universale” dei benefici economici alle famiglie con figli, secondo un criterio di progressività indicato dall’Isee. L’obiettivo del ministro della Famiglia, Elena Bonetti, e del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è quello di promuovere la parità di genere favorendo l’occupazione femminile e introducendo nuove agevolazioni per i figli per le attività educative e di apprendimento. Il Family Act ha l’obiettivo di riformare completamente le misure attualmente previste per le famiglie.

L’assegno universale per i figli

L’assegno universale è un riordino e una semplificazione di tutte le misure esistenti per sostenere le famiglie con figli a carico. Si tratta di un assegno che andrà a tutti i nuclei familiari con figli. Secondo quanto previsto nel Family Act, l’assegno deve essere maggiorato sulla base degli scaglioni Isee (più alto per chi ha un reddito più basso) e deve essere un assegno mensile da erogare direttamente o sotto forma di credito in compensazione dei debiti d’imposta. L’assegno verrà erogato per ogni figlio al di sotto dei 18 anni, con una maggiorazione del 20% per ogni figlio successivo al secondo. Deve essere corrisposto dal settimo mese di gravidanza e non concorre a formare il reddito.

Si tratta di un sistema per ordinare tutte le misure di sostegno alle famiglie con figlio, comprendendo gli attuali benefici fiscali e introducendone di nuovi. I contributi previsti devono essere anche quelli per le rette degli asili e dei servizi per l’infanzia, arrivando in alcuni casi alla copertura totale della spesa. In alternativa, deve essere possibile anche usufruire del servizio di baby sitting per i bambini sotto i sei anni. Bisogna, poi, sostenere le famiglie anche per le spese per i viaggio di istruzione, per le iscrizioni a palestre e attività sportive, a corsi di lingua, arte e musica dei propri figli. Bisogna anche sostenere l’acquisto di biglietti di cinema e teatro, così come l’ingresso ai musei. Si vuole incentivare inoltre l’acquisto di libri di testo, servizi e beni informatici, libri universitari. Ancora, per gli universitari, il Family Act dovrebbe introdurre detrazioni per gli affitti degli studenti. Per le giovani coppie under 35, inoltre, si chiede di introdurre agevolazioni fiscali per l’affitto della prima casa.

I congedi parentali previsti dal Family Act

Altro obiettivo è quello di incrementare i congedi parentali, introducendo anche una gestione più flessibile. Si vuole introdurre un permesso retribuito di almeno cinque ore nell’arco dell’anno per andare ai colloqui con i professori del proprio figlio. Ancora, bisogna stabilire un periodo minimo di almeno due mesi di congedo parentale non cedibile all’altro genitore per ciascun figlio. Per quanto riguarda i padri, il congedo di paternità obbligatorio deve essere di almeno 10 giorni al momento della nascita dei figli e non deve essere subordinato all’anzianità lavorativa. Si devono garantire stesse condizioni di accesso nella Pa e nel settore privato, pensando anche ai lavoratori autonomi.

Family Act, gli incentivi al lavoro femminile

Un capitolo del disegno di legge è dedicato al lavoro femminile. Si devono introdurre spese detraibili per gli addetti ai servizi domestici e all’assistenza familiare assunti con contratto di lavoro subordinato. Altro obiettivo è quello di introdurre una modulazione graduale della retribuzione che viene percepita dal lavoratore in caso di assenza sul lavoro per malattia del figlio. Gli incentivi devono essere offerti anche ai datori di lavoro che applicano clausole per cui sostengono il lavoro flessibile. Infine, si punta a introdurre il lavoro agile, con priorità di accoglimento, per i genitori con figli al di sotto dei 14 anni.

Le reazioni dopo l'approvazione del testo

Il primo a commentare l'approvazione del testo è il leader di Italia viva Matteo Renzi: "Approvato il Family Act. Un sogno grande iniziato alla Leopolda. Il primo piano integrato per le politiche familiari nel nostro Paese. L'Italia riparte dalle famiglie", ha scritto su Twitter. "Approvato il Family Act. Un sogno grande iniziato alla Leopolda. Il primo piano integrato per le politiche familiari nel nostro Paese. L'Italia riparte dalle famiglie", ha commentato la ministra della Famiglia Elena Bonetti.

"In Consiglio dei ministri Family Act con diritto a congedo parentale di 10 giorni per i neo papà e assegno unico per tutti i figli. Ottima notizia che va nella giusta direzione di pari opportunità ed equilibrio tra vita professionale e famigliare. Avanti così!", ha dichiarato su Twitter la vice presidente della Camera dei deputati Maria Edera Spadoni.

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