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Pio Albergo Trivulzio, Salvini contro l’inchiesta: “In case di riposo si muore per l’età media alta”

Matteo Salvini interviene in difesa della Sanità lombarda, a proposito delle inchieste della magistratura sul Pio Albergo Trivulzio e altre Rsa: “Nelle case di riposo l’età media è alta: si muore a Milano, a Civitavecchia e in Trentino perché dove l’età media è superiore a 80 anni c’è più difficoltà a intervenire”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Nelle case di riposo l'età media è alta: si muore a Milano, a Civitavecchia e in Trentino perché dove l'età media è superiore a 80 anni c'è più difficoltà a intervenire". Matteo Salvini, intervenuto a Dritto e Rovescio su Rete4, si scaglia contro le inchieste della magistratura sul Pio Albergo Trivulzio e altre Rsa in Lombardia, e attacca il governo.

"Più che mandare ispettori aiuterei i medici con tamponi e mascherine. Poi a emergenza finita, quando non ci saranno più bare da trasportare altrove, si vedrà. Servirà una commissione d'inchiesta a livello nazionale per stabilire chi ha fatto e chi non ha fatto: i sindaci chiedevano la zona rossa in alcune aree di Brescia e Bergamo, il governo non l'ha istituita", ha aggiunto.

Sono 143 in totale, da marzo ad oggi, gli anziani morti che erano ospitati al Pio Albergo Trivulzio di Milano, al centro dell'inchiesta della Procura milanese. Nelle indagini si dovrà verificare quali morti siano correlate alla diffusione del Coronavirus nella struttura

"Faccio un appello, perché leggo di perquisizioni in tutta Italia e di inchieste in tutte le regioni: possiamo almeno aspettare che l'epidemia sia finita? Che i medici e i pazienti abbiano finito di morire, prima di mandare ispettori o magistrati, in ospedali e case di riposo?", ha domandato oggi il leader della Lega a ‘Non stop news' su Rtl 102.5.

Salvini ha difeso il servizio sanitario lombardo: "Lascio giudicare i cittadini della regione e anche ai 120.000 cittadini italiani di altre regioni che, solo l'anno scorso, sono venuti in Lombardia per fare visite, esami o interventi chirurgici. Mi sembra sia un record in Europa. È chiaro che se l'emergenza ti scoppia in casa, tu puoi solo correre ai ripari. Ricordo che grazie ai medici, ma anche ai dirigenti e agli amministratori, in Lombardia sono stati aperti 1000 posti letto in più nelle terapie intensive, con tre nuovi ospedali in poche settimane. Penso che nessuno di questi dirigenti o funzionari si aspettassero delle medaglie o dei monumenti, però neanche attacchi quotidiani, inchieste, perquisizioni con i morti ancora in corsia".

Poco dopo è arrivata la replica del capogruppo del Movimento 5 Stelle in Senato, Gianluca Perilli: "Salvini non vorrebbe ispettori nelle case di riposo, non vorrebbe indagini per quel che è successo nel bergamasco. Vorremmo ricordagli sommessamente che i tempi della giustizia non li decide lui, ma che soprattutto le indagini non sono contro i medici, come lui sa bene, ma proprio per tutelare, da un lato, i pazienti e, dall'altro, tutti gli operatori sanitari che sono stati i primi a denunciare situazioni atroci nelle Rsa".

"Il 17% delle strutture controllate non è in regola e pare vi siano stati circa 300 decessi tra il Pio Albergo Trivulzio e l'istituto Don Gnocchi dall'inizio di questa pandemia. Approfondire e chiarire ciò che è avvenuto con le indagini significa anche evitare per il futuro altre situazioni drammatiche, di cui è giusto che le Regioni in primis si assumano le responsabilità. Il personale sanitario e i parenti delle persone ricoverate in queste strutture hanno il diritto di sapere se i loro familiari siano o meno al sicuro. Hanno il diritto di potersi fidare di ogni luogo di cura. Voler far passare tutto questo come un attacco ai medici e agli operatori sanitari è un atteggiamento a dir poco scorretto".

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