Piemonte, polemiche per il fumetto sulle foibe distribuito a scuola: “Editore legato a neofascismo”
La Regione Piemonte ha deciso di distribuire in tutte le scuole un fumetto intitolato "Foiba rossa. Norma Cossetto, storia di un'italiana" che racconta la vita e la morte della giovane istriana iscritta ai gruppi universitari fascisti che fu gettata in una foiba nel 1943. La proposta viene dall'assessora regionale alla scuola, Elena Chiorino, di Fratelli d'Italia: "È un gesto concreto che aiuta la collettività a conservare la memoria di un periodo drammatico della storia d'Italia di cui in passato si è parlato troppo poco, anche il presidente Mattarella ci ha ricordato che non esistono vittime di serie A e vittime di serie B", ha spiegato l'assessora.
Non sono mancate le polemiche: il consigliere regionale Marco Grimaldi, di Liberi e Uguali, ha ricordato come l'editore del fumetto sia notoriamente collegato con l'estrema destra: "Nel consiglio d'amministrazione siedono, tra gli altri, i dirigenti di Forza Nuova Alfredo Durantini e Marco Carucci. Ferrogallico è anche unita da un "accordo di collaborazione" a un'altra casa editrice, Altaforte, che è espressione di Casapound. Gli autori di Foiba rossa sono Beniamino Delvecchio ed Emanuele Merlino: quest'ultimo è figlio di Mario Merlino, nome notissimo del neofascismo italiano", ha detto Grimaldi. Gli attacchi non sono arrivati solo dalla politica: come racconta Repubblica, gli storici torinesi Carlo Greppi e Marco Meotto hanno condannato l'iniziativa, sottolineando anch'essi i collegamenti tra l'editore Ferrogallico e gli ambienti di estrema destra. "Riteniamo che si possa e debba arginare questa normalizzazione e istituzionalizzazione della narrative neofascista, ergendosi a difesa del mondo della scuola, a presidio della scuola repubblicana, antifascista e democratica e per arginare il definitivo sdoganamento del fascismo. Diciamolo ovunque e a chiare lettere che il fumetto, edito da una casa editrice neofascista, deve essere immediatamente ritirato dalle scuole piemontesi", hanno commentato gli studiosi.
Grimaldi, che ha anche puntato il dito contro diversi errori storici nel testo, ha chiesto che Chiorino risponda della decisione in un question time, affermando che sia assurdo che la Regione non trovi i fondi per distribuire la Costituzione italiana nelle scuole, ma li abbia per diffondere "un prodotto qualitativamente pessimo e parziale, legato a triplo nodo al neofascismo italiano".