Piantedosi smentisce Salvini: “Regia occulta dietro agli sbarchi di migranti? Non ci sono prove”
Il ministro dell'Interno Piantedosi ha smentito questa sera le dichiarazioni del collega di governo, il vicepremier Matteo Salvini, in merito a un possibile complotto pianificato ai danni dell'Italia, che secondo il segretario della Lega spiegherebbe l'impennata di sbarchi di migranti a Lampedusa questa settimana: "Non ho la prova tangibile ma sono solito fare affermazioni solo se sono suffragate da elementi di prova. Adesso, non so perché il ministro Salvini l'abbia detto ma certo in un giorno c'è stata una tale concentrazione di arrivi di barchini, che noi sappiamo essere partiti dall'area di Sfax, che è difficile immaginare che non ci sia stata la possibilità di controllare un'area ben precisa con seimila persone in spiaggia e oltre 200 barchini pronti a partire", ha detto il titolare del Viminale, intervenendo al dibattito ‘Immigrazione, sicurezza, cittadinanza: governare il presente' alla Festa nazionale di Italia Viva.
Secondo Matteo Salvini ci sarebbe invece una "regia occulta" dietro gli arrivi. Il segretario del Carroccio lo ha detto mercoledì sera, parlando alla stampa estera, senza comunque fornire indicazioni precise, a sostegno del suo ragionamento. Per Salvini i numeri record degli sbarchi a Lampedusa sono "un atto di guerra. Penso che sia qualcosa di voluto e organizzato anche per mettere in difficoltà un governo scomodo. Sono convinto che ci sia una pianificazione e una regia dietro a questo esodo, perché 6 mila arrivi in 24 ore non è un caso", ha detto alla stampa estera. Il giorno successivo il vicesegretario della Lega è stato più esplicito, dicendo che "Il governo della Tunisia ha dichiarato guerra all'Italia".
Molti esponenti dell'opposizione hanno attaccato Salvini, per aver lanciato accuse così pesanti, senza che fossero prima verificate, limitandosi a fare un generico riferimento al lavoro dell'intelligence. "Chi sarebbero i mandanti e gli organizzatori? Se Salvini ha delle prove le condivida. Sono tutte elucubrazioni che fanno più male che bene. Nel frattempo abbiamo una realtà di cui occuparci", ha dichiarato l'ex ministra e ed commissaria europea Emma Bonino a Fanpage.it.
Meloni sente Macron al telefono
Domani intanto la premier Giorgia Meloni sarà a Lampedusa, insieme alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, per un sopralluogo sull'isola. La presidente della commissione europea ha accolto l'invito urgente di Meloni e, prima di volare a New York per l'assemblea Onu, sarà a Lampedusa per vedere con i suoi occhi la situazione.
Oggi Meloni ha avuto anche un colloquio telefonico con il presidente francese Macron. "I due leader – riferisce il comunicato – hanno convenuto della necessità di affrontare questa sfida con umanità e di rafforzare la cooperazione a livello europeo in linea con la politica perseguita dal Presidente della Repubblica dal 2017 e durante la Presidenza francese del Consiglio dell'Unione europea, per trovare soluzioni efficaci immediate e a lungo termine a questa crisi. Il Presidente della Repubblica francese e il Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, hanno discusso dell'azione congiunta che potrebbe essere intrapresa nel Mediterraneo centrale, della prevenzione delle partenze con i Paesi di origine e di transito e, infine, del seguito da dare in Europa nell'ambito del Patto sulla migrazione per rispondere ai flussi migratori irregolari a lungo termine".
Macron e Meloni – proseguono le fonti dell'Eliseo – hanno concordato di "continuare a scambiarsi opinioni sugli sviluppi della situazione e di rafforzare la cooperazione tra i rispettivi governi. In questo contesto, il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, si recherà in Italia nei prossimi giorni per incontrare il suo omologo italiano".