Piantedosi: “Le donne devono essere libere di uscire come vogliono, in minigonna, senza avere paura”
Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi a Palermo torna sui recenti casi di femminicidio e sulle violenze sessuali contro le donne, che si sono verificati nel capoluogo siciliano e a Caivano, vicino Napoli. "L'obiettivo è quello di arrivare a una civiltà che faccia sì che le donne non debbano avere paura di uscire. Le donne sono libere, come gli uomini, di uscire come vogliono, in minigonna e di non incorrere in situazioni che poi determinano cose spiacevoli", ha detto il ministro dell'Interno a margine della cerimonia di consegna di un bene confiscato a Palermo. Ieri l'ennesimo femminicidio si è verificato nel Trapanese: Marisa Leo, 39 anni, è stata uccisa a fucilate dall'ex compagno, che poi si è tolto la vita.
"Contro i femminicidi si può fare molto, soprattutto dal punto di vista culturale: è importante parlarne e sono importanti i messaggi come quello inviato dal presidente della Repubblica. Noi perseguiamo e reprimiamo questi reati con la legge e con l'opera delle forze dell'ordine, ma bisogna puntare sempre di più sulla scuola e sui modelli culturali per fare in modo che questo fenomeno sia sempre più estraneo alla nostra civiltà", ha detto ancora il ministro, riferendosi alle parole del Capo dello Stato.
Mattarella ha scritto oggi un messaggio sul Corriere della Sera in occasione della decima edizione de "Il tempo delle Donne": "La violenza contro le donne in Italia, in questi ultimi mesi, ha continuato a manifestarsi con numerosi casi di assassinio e di stupro. Questa intollerabile barbarie sociale richiede un’azione più consapevole di severa prevenzione, concreta e costante. A questa si deve affiancare, nell’intera società, un impegno educativo e culturale contro mentalità distorte e una miserabile concezione dei rapporti tra donna e uomo".
L'opinione del ministro Matteo Piantedosi è sulla scia della frase pronunciata in conferenza stampa dalla premier Meloni, alla quale è stato chiesto di commentare dichiarazioni del suo compagno, il conduttore tv Andrea Giambruno: "Io in quelle parole non leggo che se vai in giro in minigonna ti possono violentare, ma una cosa simile a quella che mi diceva mia madre quando uscivo da ragazza. Cioè ‘occhi aperti e testa sulle spalle'. Purtroppo gli stupratori esistono, non bisogna abbassare la guardia", ha detto la leader Fdi. Meloni ha interpretato così la frase di Giambruno sugli episodi di Palermo e Caivano: "Se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche perché poi il lupo lo trovi", una presa di posizione che è stata molto contestata, perché giudicata irrispettosa nei confronti delle donne vittime di violenza. Per la premier sarebbe stato soltanto un monito quello del conduttore, un consiglio, non certo una colpevolizzazione delle vittime o una giustificazione per gli stupratori.