Piantedosi dice che è preoccupato dall’antisemitismo nelle piazze di sinistra, non in Gioventù Nazionale
Dal governo Meloni proseguono i tentativi di difesa di Gioventù Nazionale, dopo che l'inchiesta di Fanpage.it ha rivelato cosa accade all'interno della giovanile di Fratelli d'Italia, tra insulti antisemiti e richiami al nazifascismo. Questa volta è intervenuto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. "L'inaccettabilità delle cose viste nell'indagine giornalistica di Fanpage è stata affermata anche da Giorgia Meloni e sarà sanzionata con degli allontanamenti dal partito giovanile di FdI", ha dichiarato.
Una breve condanna che ha lasciato spazio a un attacco ai collettivi studenteschi di sinistra. "Ma l'antisemitismo che si traduce anche in azioni che possono mettere a repentaglio la sicurezza e l'ordine pubblico non si è evidenziato da quel gruppo giovanile ma da ben altri che nelle nostre piazze e nelle nostre università hanno bruciato le bandiere di Israele, gli assalti alla Brigata ebraica il 25 aprile, cose molto più pericolose che non sono state poste in essere da quel gruppo giovanile", ha aggiunto intervistato da SkyTg24.
Le dichiarazioni del capo del Viminale non sono passate inosservate. Immediata, infatti, la reazione dei dem. "Le parole del Ministro Piantedosi tradiscono una difesa d'ufficio della giovanile di FdI inaccettabile. Dall'inchiesta di Fanpage emergono comportamenti molto gravi e reiterati dentro l'organizzazione giovanile del primo partito italiano", ha dichiarato Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del Partito democratico.
"Il Ministro ha intenzione di riferire come intenda monitorarli? Oppure il suo compito è diventato quello di avvocato difensore di giovani che inneggiano al nazismo e al fascismo? Riteniamo molto grave il paragone tra esponenti della giovanile di FdI e movimenti studenteschi: un modo per gettare fumo negli occhi", ha proseguito. "Da Piantedosi ci saremmo aspettati una chiara censura degli atteggiamenti inqualificabili, inquietanti e largamente diffusi dentro Gioventù Nazionale".
La scorsa settimana la premier Giorgia Meloni aveva deciso di rompere finalmente il lungo silenzio, in cui il suo partito si era trincerato dalla pubblicazione della prima puntata di Gioventù Meloniana, rilasciando alcune dichiarazioni a margine del Consiglio europeo del 27 e 28 giugno. Dopo aver annunciato provvedimenti nei confronti dei responsabili degli atteggiamenti e delle frasi razziste, omofobe e antisemite riprese dal team di Backstair tra le fila della futura classe dirigente meloniana, la premier si era scagliata contro il metodo dell'inchiesta, definendolo "da regime".
Nelle ultime ore è intervenuto anche l'ex premier e segretario dem Enrico Letta. "Lode a Fanpage, credo abbiano fatto un favore alla presidente del Consiglio se vuole veramente cambiare pagina. Quello che abbiamo visto è indecente e incivile", ha detto ospite del programma "L'Aria che Tira" su La7.