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Piantedosi candidato in Campania e Salvini al Viminale: lo schema proposto dalla Lega non piace a nessuno

La proposta lanciata dalla Lega, cioè un rimpasto di governo che potrebbe riportare Matteo Salvini al ministero dell’Interno al posto di Matteo Piantedosi, ha incontrato il parere negativo praticamente di tutto il centrodestra, da Fdi e Forza Italia, passando da Noi Moderati. Critiche anche le opposizioni.
A cura di Annalisa Cangemi
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AGGIORNAMENTO: Il sogno di Salvini di tornare al Viminale rischia di infrangersi al primo scoglio, che ha la forma del secondo partito della coalizione di centrodestra in questo momento, cioè Forza Italia, ma non solo. "Parlerò sia con lui sia con Giorgia Meloni. Io a disposizione dell'Italia e della Lega, senza avere smanie", ha detto ieri Salvini, sottolineando che Piantedosi "è e sarà grande uomo di Stato".

Al congresso della Lega a Firenze, che ha riconfermato al leadership di Salvini fino al 2029, in tanti hanno rilanciato l'idea di un ritorno del Capitano al Viminale, con un cambio al vertice del dicastero, e uno ‘spostamento' di Piantedosi in Campania, con un'eventuale candidatura alle elezioni regionali d'autunno. Ma i toni entusiastici e gli auspici di tanti big del Carroccio, oltre all'apertura mostrata dallo stesso Salvini, che si è detto disponibile e ha assicurato che ne parlerà con Meloni, potrebbero essere frenati dal veto degli azzurri, che per primi hanno alzato un muro, seguiti a stretto giro dagli esponenti di Fdi.

"Io ho grande considerazione del ministro Piantedosi, sta lavorando benissimo". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani al margine del Consiglio Ue Commercio, chiudendo alla possibilità di un rimpasto nell'immediato.

Ieri Giorgia Meloni, intervenuta al congresso della Lega con un video messaggio registrato, non si è espressa sui desiderata leghisti, né ha fatto accenno a rimpasti. E a leggere le dichiarazioni dei suoi oggi, la linea della premier è quella di mantenere lo status quo, rinnovando la fiducia a Piantedosi. Ma è evidente che la proposta avanzata dalla Lega metterà in difficoltà la presidente del Consiglio, già impegnata a tenere insieme una coalizione divisa sulla politica internazionale e sulla postura da tenere di fronte a Trump e alla guerra commerciale che ha dichiarato all'Europa e al resto del mondo.

"Penso sia legittimo che la Lega richieda quello che ritiene. Così come la questione starà sul tavolo del Presidente del Consiglio. Ne parleranno e vedranno", ha detto il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli (Fdi) ad Agorà su Rai Tre, commentando l'ipotesi. "Per quel che mi riguarda – ha aggiunto Rampelli – piena fiducia a Piantedosi che ha fatto un lavoro egregio".

Dello stesso tenore le dichiarazioni del ministro del Made in Italy Urso, secondo cui il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, è "straordinariamente efficace", ha detto questa mattina parlando al Cnel di un accordo per la gestione dei beni confiscati alla criminalità. "Abbiamo sicuramente un'attività estremamente importante e significativa ed efficace del ministro Piantedosi e un'altra attività estremamente importante ed efficace del ministro Matteo Salvini", ha aggiunto. "E quindi riteniamo – ha concluso – che sia questa attività che è positiva per quanto riguarda, per esempio, il contrasto alla criminalità e all'immigrazione clandestina, sia l'attività del ministro delle infrastrutture e trasporti Matteo Salvini che ha rimesso in campo, per esempio, un'opera strategica per il nostro paese come il ponte sullo stretto di Messina debba essere portata a compimento".

Critico anche l'altro alleato del centrodestra, Maurizio Lupi, presidente di Noi Moderati: "Il governo sta lavorando bene e la sfida del cambiamento deve essere vinta collegialmente da tutto il centrodestra, per questo cambiare squadra oggi non avrebbe senso. Piantedosi sta facendo bene e Salvini deve poter portare a termine alcune sfide fondamentali come il ponte sullo Stretto. Andiamo avanti e modernizziamo l'Italia". Poco fa ha twittato anche la neo eletta segretaria di Noi Moderati, Mara Carfagna: "Il ministro Piantedosi sta facendo un ottimo lavoro, dimostrando nei fatti affidabilità, rigore e capacità di governo. La sicurezza nazionale richiede stabilità, competenza e responsabilità soprattutto in una fase complessa e delicata come questa. Quello che serve adesso è continuità ed efficacia, non un rimpasto di governo", si legge su X.

Molto netto il capogruppo di Forza Italia alla Canera, Paolo Barelli: "Proprio Salvini ha parlato di dati sull'occupazione e sull'export positivi. La situazione internazionale è delicata. Capisco le legittime aspirazioni, ma il Paese viene prima. Una cosa è l'auspicio, un'altra la realtà", ha detto in un'intervista al Corriere della sera. In merito a un confronto tra Salvini e Meloni, Barelli sostiene che la premier non ne sarebbe "contenta": "E in un momento difficile per immigrazione e sicurezza non si possono aprire crepe sulla credibilità. Piantedosi è un tecnico molto esperto, voluto dalla Lega. Uno dei ministri migliori. Guai a generare dubbi di inadeguatezza". Salvini, ha sottolineato Barelli, "ha già un ministero di grande responsabilità, che dovrà gestire gran parte dei fondi del Pnrr. Non vedo la necessità di rimescolare le carte".

Piantedosi non conferma interesse per una candidatura in Campania

"Il ministro Salvini ha rivendicato il ministero dell'Interno? Dico una cosa: questo fine settimana per me è stato molto bello perché l'Avellino ha vinto a Catania confermando il primo posto nella classifica di serie C, questo ha completamente monopolizzato la mia attenzione", ha risposto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. Il ministro ha poi ribadito in seguito ad un'ulteriore domanda sul suo futuro come ministro o come presunto candidato alla Regione Campania, che fuori dal ministero punterebbe "solo ad un ruolo all'Avellino Calcio, è l'unica passione che coltivo al di fuori del Viminale".

Le opposizioni contro il ritorno di Salvini al Viminale

Naturalmente le mire di Salvini non incontrano il sostegno delle opposizioni. Per il segretario di Più Europa Riccardo Magi: "Matteo Salvini avrebbe dovuto aprire il congresso della Lega chiedendo scusa a tutti gli italiani per i dazi di Trump che colpiranno duramente l'economia italiana ed europea. E invece, l'acclamato segretario, si dice ‘disponibile' per un ritorno al ministero dell'Interno: in pratica Salvini scaccia Piantedosi dal Viminale e prepara il ‘Papeete 2 – la vendetta': una risposta a chi dice che il governo Meloni è compatto, è stabile e non litigioso".

"Un'altra tegola sulla credibilità della nostra premier, che vuole andare a negoziare da Trump senza però avere una linea chiara, senza una idea, e a questo punto, forse senza nemmeno una maggioranza in Parlamento. Quanto a Salvini, non si capisce per quali motivi e per quali meriti pensa di essere adatto a quel ruolo. La sua esperienza al ministero dell'Interno nel Conte 1 è stata disastrosa e i casi Diciotti e Open Arms rappresentano tutt'ora una vergogna tutta Made in Italy", ha detto ancora Magi.

Secondo Anna Ascani (Pd), il governo è "in ostaggio degli appetiti di Salvini. Mentre si rincorrono gli allarmi per l'effetto dei dazi di Trump, le Borse bruciano i risparmi di centinaia di migliaia di cittadini e si affaccia l'ipotesi di recessione internazionale, nel governo si litiga per le poltrone. Il ministro dei Trasporti, evidentemente pago dei ‘successi' ottenuti fino ad ora, pretende di trasferirsi al Viminale licenziando l'attuale titolare Piantedosi. Non bastassero i danni per l'economia e la comunità nazionale per effetto della guerra commerciale dichiarata da Trump ci pensa il ‘governo catastrofe' a mettere a rischio il Paese", ha detto la vicepresidente della Camera e deputata del Partito democratico.

"Il segretario ‘a vita' della Lega Matteo Salvini ha dunque proposto la sua autocandidatura per il ministero dell’Interno, a dimostrazione che nella squadra di Meloni ogni componente ormai pensa di fare come gli pare. La verità è che Salvini tenta la mossa disperata del ‘fugone' al Viminale per scappare da due anni e mezzo di operato tragico sul fronte dei trasporti – ha commentato in una nota il capogruppo M5S in commissione Trasporti Alla Camera, Antonino Iaria"

"Anche oggi sull’Alta Velocità siamo all’armageddon, con mezzo Nord paralizzato e convogli tra Milano e Bologna dirottati in mezzo alle littorine sulla linea lenta, con ritardi medi superiori alle due ore. Non citiamo poi i disagi sulle linee dei pendolari, perché sarebbe vilipendio di cadavere. Salvini per i trasporti italiani è stato una sorta di sicario: le ha sbagliate tutte. Ha fallito sui taxi e sul caro-voli, ha lasciato il trasporto pubblico locale agonizzante senza un euro, e dulcis in fundo ha messo a segno il fiasco assurdo del ponte sullo Stretto, ideona ormai arenatasi di fronte all’evidenza di una documentazione piena di lacune e bestialità, che costerà comunque miliardi ai contribuenti italiani. Che voglia darsela a gambe levate da un ministero dove non riesce a fare nulla non sorprende, ma conferma che siamo alle prese con un governo che va oltre il concetto di Armata Brancaleone", ha aggiunto.

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