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Piantedosi annuncia nuove norme contro la violenza giovanile: “Servono repressione e recupero”

Il ministro dell’Interno annuncia un “pacchetto di misure per garantire più sicurezza nelle nostre città” e contrastare la violenza giovanile: “C’è in corso un confronto costruttivo all’interno del governo – spiega Piantedosi – per introdurre norme più efficaci sul piano sia della prevenzione che della repressione”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Contro la violenza giovanile servono nuove misure. Il governo vuole usare il pugno duro, ma senza rinunciare a provare a recuperare chi ha sbagliato. Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha spiegato al Messaggero il progetto dell'esecutivo sulla sicurezza, il giorno dopo la maxi-operazione di Caivano. Non si tratta di un blitz estemporaneo, ha garantito il titolare del Viminale: "Stiamo avviando un piano sinergico inter-istituzionale che prevede investimenti e risorse per superare le condizioni di degrado e marginalità sociale in cui le organizzazioni criminali trovano terreno fertile, soprattutto tra i giovani".

La soluzione, però, non può essere solo la repressione, servono anche "nuove e migliori opportunità per i giovani". Piantedosi ha richiamato risposte dello Stato sul piano "sociale, educativo, culturale e sportivo". Perciò il governo è al lavoro per "per varare al più presto un pacchetto di misure per garantire più sicurezza nelle nostre città", ha annunciato il ministro dell'Interno. E ha ribadito: "C’è in corso un confronto costruttivo all’interno del governo per introdurre norme più efficaci sul piano sia della prevenzione che della repressione, coniugando appieno l’assoluta esigenza del recupero del minore con l’altrettanto importante necessità di garantire la sicurezza pubblica".

I casi di cronaca di queste settimane hanno spesso riguardato i giovani, compreso l'omicidio di Giovanbattista Cutolo. "Giovani che impugnano le armi e le usano per motivi futili, senza alcun rispetto per la vita altrui – ha commentato Piantedosi – Si tratta di episodi gravissimi e risultano incomprensibili le ragioni di tanta folle violenza". Il ministro dell'Interno ha anche sottolineato che non deve esistere "l'impunità minorile" e che è inaccettabile la presenza di quartieri ghetto. E ha concluso: "Sulle aree degradate stiamo dimostrando con i fatti che c’è una forte determinazione a riprendere le periferie del Paese con una azione sul piano sociale e della sicurezza".

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