Piano vaccini, ecco a chi verrà somministrato per primo e come prenotarsi
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, aveva già presentato in Parlamento il piano strategico dell'Italia per il vaccino contro il coronavirus. Ora la presidenza del Consiglio dei ministri, insieme al ministero della Salute, all'Iss, l'Aifa e l'Agenas pubblica un documento che mette nero su bianco le diverse fasi del piano vaccini. Per prima cosa si ricorda che l'Italia ha aderito all'iniziativa dell'Unione europea per l'acquisto di un pacchetto di vaccini di diverse case farmaceutiche. Le dosi di vaccino, che saranno poi distribuite ai diversi Stati membri saranno in base alla popolazione, saranno disponibili a partire da gennaio 2021. Nel piano vengono evidenziati i vari livelli di coordinamento della campagna di vaccinazione, già descritta come tra le più imponenti che siano mai state affrontate. I vari punti di somministrazione saranno coordinati a livello locale e avranno come riferimento la Regione, che a sua volta si potrà appoggiare al coordinamento nazionale presso il ministero della Salute, a cui parteciperà anche il commissario straordinario per l'emergenza coronavirus.
Il modello di distribuzione del vaccino
Le prime dosi ad arrivare probabilmente saranno quelle del vaccino Pfizer-BioNTech e poi quelle di Moderna. La maggior parte dei vaccini acquistati a livello di Unione europea, e quindi in proporzione anche la maggioranza di quelli che arriveranno in Italia, sono però quelli di Astra Zeneca, come si può vedere dalla tabella qui riportata.
Il piano di vaccinazione procederà in varie fasi, corrispondenti alla quantità di dosi disponibili. In un primo momento saranno vaccinati gli operatori sanitari, gli ospiti delle case di cura e le persone con più di 80 anni. Poi toccherà agli over 60, alle categorie a rischio in base al quadro clinico, agli insegnanti e al personale scolastico. In seguito saranno vaccinati i lavoratori dei servizi essenziali e di quelli ad alto rischio, come chi lavora nelle carceri e nelle comunità. Infine, sarà la volta del resto della popolazione.
Quante dosi spetteranno ad ogni Regione
Prendiamo come esempio il vaccino Pfizer, il primo che con ogni probabilità sarà disponibile. Per questo saranno necessarie delle apposite scatole termiche, dal momento che le dosi devono essere conservate a -70°, che si trovano nei presidi ospedalieri. Sono già stati individuati 277 punti di somministrazione e si calcola che nella prima fase potranno essere vaccinate già 1,8 milioni di persone: si tratta del 70% di personale sanitario e del 30% di ospiti delle Rsa.
A livello Regionale, come si vede dalla seguente tabella, è già stato individuato il numero di persone da vaccinare, i punti di somministrazione (distinguendo tra quelli disponibili e quelli al momento comunicati) e le province che non dispongono delle speciali celle termiche per conservare il vaccino. Si è quindi evidenziato che alcune Regioni stanno procedendo all'acquisto degli ultra-congelatori necessari per i quali non sono previsti rimborsi, mentre altre (o le singole Asl) stanno avviando autonomamente delle gare. Le interlocuzioni in questi casi sono in corso.
Si comunica ancora che il produttore spedirà le dosi verso un unico hub nazionale in cui saranno stoccati e custoditi i vaccini: per l'Italia questo sarà l'Aeroporto militare di Pratica di Mare. Le Als procederanno poi a chiedere il quantitativo delle dosi necessarie e tutto sarà coordinato dal commissario straordinario.
Come prenotarsi per il vaccino
Ma come ci si potrà prenotare per il vaccino? Si potrà fare attraverso un'App o il numero verde nazionale. "La prenotazione è effettuata contemporaneamente per le due date di vaccinazione", si specifica, ricordando che per ogni vaccinazione devono essere somministrate due dosi. Al momento della prenotazione dovranno essere inseriti tutti i dati necessari, in modo da snellire le procedure poi in fase di accettazione. Per le Rsa sarà tutto gestito attraverso un call center. Alla data prevista ci si dovrà poi presentare presentare presso il punto di somministrazione muniti di documento di identità. Il vaccino sarà somministrato da un medico o da un infermiere oppure ancora da un assistente sanitario. Si dovrà poi trascorrere un periodo di sorveglianza in modo che, in caso di reazione, il medico possa intervenire.
Il bando per il personale medico
Per ogni punto di somministrazione si punta ad avere un medico e 4 infermieri, mentre per la somministrazione domiciliare basteranno un medico e un infermiere. Si calcola di riuscire a fare 6 vaccini ogni ora (3 se la somministrazione è domiciliare). Questi sono i numeri definiti per garantire la somministrazione di 60 milioni di dosi, che basteranno per 30 milioni di persone, entro 7 mesi. Chiaramente bisognerà potenziare il personale sanitario a disposizione, per cui nei prossimi giorni il commissario straordinario avvierà due bandi: uno per medici e infermieri e un altro per le società di somministrazione. Al bando, come si vede dalla tabella di seguito riportata, potranno partecipare laureati in medicina abilitati all'esercizio della professione e iscritti all'ordine professionale, infermieri e assistenti sanitari iscritti agli ordini professionali, medici e infermieri in pensione, specializzandi, personale oss e amministrativo.