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Piano Saccomanni-Lupi: “il governo lavora per evitare aumento Iva”

Il ministro dell’Economia Saccomanni traccia la strada per l’abbassamento della pressione fiscale, che passa inevitabilmente per la riduzione di spesa. Il suo collega alle infrastrutture, nel frattempo, fa presente delle intenzioni del governo di congelare l’Iva, lasciandola al 21%.
A cura di Andrea Parrella
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Si lavora per la riduzione della spesa, di incentivi e sussidi, che sono stati sperperati negli ultimi anni con troppa facilità. L'uscita dal tunnel dell'Italia, che avrebbe cominciato a vedere uno spiraglio di luce con l'uscita dalla procedura di deficit eccessivo, passa attraverso provvedimenti di questo orientamento. E' quanto annuncia il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni: "Dobbiamo ridurre le tasse sulle aziende e sul lavoro: le risorse le dobbiamo trovare tagliando le spese, i sussidi e gli incentivi, in passato dati troppo generosamente". Il bastone è questo, la procedura che tende a snellire le spese e dunque ridurre gli incentivi statali superflui. Dall'altra parte, la carota la serve Maurizio lupi, collega di Saccomanni alle Infrastrutture, che chiude un intervento che pare congiunto affermando da Bologna (dove è stata ufficialmente presentata la nuova stazione per treni ad alta velocità), il quale manifesta tutte le intenzioni, da parte del governo, di evitare la procedura di aumenti dell'Iva dal 21% al 22% che è quasi sul punto di profilarsi, ad inizio giugno: "Il lavoro che stiamo cercando di fare è quello di non aumentare l'Iva, quindi è plausibile, speriamo di dare un segnale immediatamente positivo anche su questo […] evitare l'aumento dell'Iva perché la priorità del governo è dare slancio alla crescita, quindi speriamo che questo aumento dell'Iva non sia fatto e che possa essere dato un segnale urgentemente forte da questo punto di vista".

Se da una parte, dunque, si tenta di marginalizzare l'entità della spesa pubblica, dall'altra è necessario agire perché il peso fiscale sulle spalle dei cittadini non divenga più gravoso. Quel che Saccomanni esplicita apertamente è che tra queste due tendenze è necessario vi sia un equilibrio perfetto, in quanto obiettivo primario dell'Italia è quello di non sforare il tetto del 3% di deficit, onde evitare di rientrare nell'occhio del ciclone di una procedura straordinaria. E' una condizione essenziale perché si possa procedere, progressivamente, ad un abbassamento delle tasse senza che la cosa comporti un fattore traumatico per le casse dello stato.

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