video suggerito
video suggerito

Piano riarmo, la Commissione Ue tira dritto dopo la bocciatura in Parlamento della procedura d’urgenza

La Commissione europea tira dritto e non intende cambiare la procedura legislativa per l’approvazione del piano di riarmo, che scavalca il Parlamento. La Commissione Ue insomma non tiene conto del parere legale presentato ieri dalla commissione Juri, che contesta il ricorso alla procedura d’urgenza.
A cura di Annalisa Cangemi
311 CONDIVISIONI
Immagine

La Commissione europea tira dritto, nonostante la bocciatura all'unanimità da parte della commissione Juri dell'iter giuridico previsto per approvare il piano di riarmo europeo. Ursula von der Leyen non intende fare un passo indietro e cambiare la base legale del provvedimento.

La commissione Affari giuridici dell'Eurocamera aveva contestato la scelta di scavalcare il Parlamento nel processo legislativo, bypassando il voto degli eurodeputato, con il ricorso alla procedura d'urgenza prevista dall'articolo 122 del Tfue, per varare più rapidamente il piano ReArm Eu da 800 miliardi, voluto da Ursula von der Leyen. Il Parlamento Ue in particolare non avrebbe modo di esprimersi sulla proposta di regolamento del Consiglio che istituisce lo strumento Safe, che dovrebbe fornire agli Stati membri fino a 150 miliardi di euro di prestiti garantiti dal bilancio dell'UE per aumentare la spesa per la difesa.

La commissione Juri aveva dato ieri l'ok a un parere legale che bocciava l'uso dell'art. 122, in quanto "non è base giuridica appropriata per questa proposta". Il parere comunque riguarda una questione procedurale, e non è vincolante.

Ora la presidente del Parlamento Roberta Metsola ha due strade: può presentare un ricorso dinanzi alla Corte di giustizia dell'Unione europea a nome del Parlamento, riprendendo il parere della commissione competente. Oppure può chiedere un voto del Parlamento europeo in sede plenaria per confermare o meno la valutazione della commissione Juri.

Commissione Ue: "Siamo a rischio, necessaria la procedura d’urgenza"

Questa mattina l'esecutivo Ue, tramite un suo portavoce, Thomas Regnier, ha detto che non intende al momento commentare il voto della commissione Juri del Parlamento europeo contro la scelta di ricorrere alla procedura d'urgenza prevista dall'articolo 122 del Tfue sul piano di riarmo: "Al momento non rilasceremo commenti, ma vorrei dire, più in generale, che oggi ci troviamo di fronte a un rischio per la nostra sicurezza, che è piuttosto reale, ed è per questo che la Commissione ha proposto questo nuovo strumento, che consentirà agli Stati membri di acquistare congiuntamente beni per la difesa".

"Si basa sull'articolo 122 e vorrei ricordarvi che, nei nostri orientamenti politici, la Presidente afferma che l'articolo 122 dovrebbe essere utilizzato solo in circostanze eccezionali, come quelle che stiamo attraversando ora – ha sottolineato -. Nel suo precedente mandato, questo articolo 122 è stato attivato anche in circostanze eccezionali, ad esempio a causa del Covid o quando i prezzi del gas erano elevati, e quindi la Commissione è ben consapevole di questa proposta. Spetta agli Stati membri approvarlo e la Commissione è sempre stata disponibile a spiegare la sua posizione anche al Parlamento, e lo faremo anche per altre istituzioni".

M5s attacca: "Schiaffo al Parlamento europeo"

Il M5s, che al Parlamento Ue fa parte del gruppo The Left, ha chiesto di rendere pubblico il parere legale della commissione Juri: "Il Parlamento europeo reagisca allo schiaffo della Commissione europea sulla procedura di approvazione del piano di riamo europeo. Chiediamo al Presidente della Commissione Giuridica del Parlamento europeo, il bulgaro Ilhan Kyuchyuk, di rendere pubblico il parere legale dei servizi giuridici che boccia senza appello il ricorso all’articolo 122 del Trattato che impedisce agli europarlamentari di emendare e votare il piano di riarmo. Basta segreti, i cittadini hanno il diritto di leggere questo documento, oggi inspiegabilmente secretato, e farsi un’opinione da soli. Noi siamo certi di trovarli dalla nostra parte", si legge in una nota Mario Furore, europarlamentare del Movimento 5 Stelle.

Il Movimento 5 stelle ha chiesto dunque alla Conferenza dei presidenti del Parlamento europeo di calendarizzare un dibattito con risoluzione, per la prossima plenaria di maggio a Strasburgo, a partire dal 5 maggio, sul ricorso all'articolo 122 del Trattato sul funzionamento dell'Ue per il regolamento Safe.

Il regolamento in questione consente appunto alla Commissione di prestare fino 150 miliardi agli Stati membri per le spese della difesa. Secondo i pentestellati, la decisione della Commissione europea di ignorare il voto allunanimità della commissione Giuridica del Parlamento europeo contro la procedura d'urgenza del piano di riarmo è un ulteriore grave sfregio alla democrazia. "Tuttavia non basta nascondersi dietro le parole di un portavoce, la Commissione ci deve mettere la faccia", scrive in una nota la delegazione M5s.

"Ursula Von der Leyen venga in aula a giustificare perché vuole tappare la bocca a tutto il Parlamento e impedire di votare. Ci appelliamo dunque a tutti i gruppi politici affinché facciano valere i diritti del Parlamento europeo: vogliamo un dibattito pubblico sul riarmo, non è un problema solo di metodo, ma anche di merito perché la stragrande maggioranza dei cittadini sono contrari – prosegue il M5s -. Con la sua arroganza Ursula Von der Leyen sta provocando un pericoloso scontro fra Istituzioni europee, che rischia di scivolare nel caos. Se ne pentirà".

311 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views