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Piano pandemico, lo sfogo di Sileri: “Calci nel sedere ai dirigenti del ministero della Salute”

Pierpaolo Sileri è tornato sulla questione del piano pandemico, lamentando una pessima gestione all’interno del ministero della Salute: “C’è qualche problema a livello centrale tra gli amministrativi, intanto mandiamoli via a calci nel sedere, mettiamone di nuovi e vediamo se le cose migliorano”. Il viceministro ha puntato il dito contro il segretario generale del ministero della Salute, Giuseppe Ruocco, chiedendone le dimissioni. Intanto Di Maio chiede all’Oms di rinunciare all’immunità diplomatica per permettere ai ricercatori di raccontare la loro versione sul documento scomparso.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La pandemia di Covid-19 ha messo a nudo le difficoltà del sistema sanitario italiano, ma anche e soprattutto del ministero della Salute. La questione del piano pandemico è al centro della polemica da settimane, con il vicepresidente dell'Oms per l'Europa, Ranieri Guerra, che si deve difendere dalle accuse dei ricercatori di Venezia e la Procura di Bergamo che indaga sull'accaduto. Il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, intervenuto ieri sera a Non è l'arena, ha spiegato che "piano pandemico e piano influenzale sono la stessa cosa", lamentando una pessima gestione amministrativa all'interno del ministero. Sileri ha chiesto anche le dimissioni del segretario generale del ministero della Salute, Giuseppe Ruocco, attaccandolo duramente e accusandolo di essere stato spesso assente alle riunioni del Comitato tecnico scientifico e di non aver risposto alle sue richieste: "La cosa migliore è che si dimetta, ho fatto diverse domande sui piani pandemici, ed esigo delle risposte". Ma ecco che la questione, per Sileri, si allarga a macchia d'olio e diventa un problema più grande, diffuso in tutto il ministero: "C'è qualche problema a livello centrale – ha spiegato il viceministro – e non è né Speranza, né Sileri, né Zampa, né il presidente Conte, ma sono alcuni amministrativi". Sileri ha proposto la sua soluzione: "Intanto togliamoli, mandiamoli via a calci nel sedere, mettiamone di nuovi e vediamo se le cose migliorano".

Sileri ha incassato l'appoggio del presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra, sulla richiesta di dimissioni del segretario generale Ruocco: "Il viceministro ha il mio pieno sostegno e appoggio quando chiede chiarezza sulle responsabilità in merito al piano pandemico – ha spiegato Morra – Non è possibile che non ci sia una catena di comando chiara e netta che protegga i cittadini davanti a pericoli così importanti e gravi". Secondo il senatore pentastellato "basterebbe ammettere le proprie responsabilità", mentre "invece si sceglie la strada del silenzio". E tutto questo "non è accettabile".

Il rapporto sulla pandemia di Covid in Italia scomparso dal sito dell'Oms

La questione del rapporto scomparso sulla pandemia di Covid-19 in Italia ha inizio a metà maggio, quando un gruppo di ricercatori con base a Venezia pubblica sul sito dell'Oms un documento che descrive l'andamento dell'emergenza nei mesi più bui, quelli della prima ondata (che all'epoca era l'unica). Il rapporto si interroga su cosa non abbia funzionato nella gestione dell'emergenza e spiega che il piano pandemico, che dovrebbe organizzare la risposta del Paese ad una situazione simile, non veniva aggiornato dal 2006. Nel giro di ventiquattro ore il rapporto scompare dal sito dell'Oms, e secondo i ricercatori, che recentemente hanno raccontato la loro versione anche al Guardian, a chiedere la rimozione sarebbe stato Ranieri Guerra. L'impreparazione dell'Italia nell'affrontare la pandemia può essere riconducibile all'attuale vicepresidente per l'Europa dell'Oms: nel 2017 il piano pandemico fu confermato senza essere rivisto dal direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, che era proprio Ranieri Guerra.

Luigi Di Maio ha chiesto ufficialmente all'Oms di rinunciare all'immunità

Sulla questione, salita alla ribalta dopo le inchieste di Report, sta indagando la Procura di Bergamo. Ma Francesco Zambon, tra i ricercatori che ha prodotto il documento, ha raccontato al Guardian di non poter andare a rispondere alle domande del pm perché l'Oms ha messo in campo l'immunità diplomatica. Nonostante le richieste della Procura, al momento è stato ascoltato solo Ranieri Guerra. Zambon ha raccontato di essere stato minacciato di licenziamento dal vicepresidente dell'Oms, e di voler andare a raccontare la sua versione dei fatti. Intanto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha chiesto all'Organizzazione mondiale della sanità di rinunciare all'immunità diplomatica per i suoi funzionari, si legge in una lettera scritta l'11 dicembre e mostrata durante Non è l'arena. "Alla luce dell'ottima collaborazione tra Italia e Organizzazione mondiale della sanità, ulteriormente rafforzata durante il periodo della pandemia Covid-19, vi chiedo di considerare, nello spirito della Sezione 22 della predetta Convenzione, la possibilità di permettere a funzionari ed esperti di acconsentire alla richiesta del Procuratore di essere sentiti come persona informate sui fatti".

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