video suggerito
video suggerito

Petrolio nell’Adriatico: la Prestigiacomo dà il via libera alle ricerche della Petroceltic

Il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha concesso alla compagnia irlandese Petroceltic di ricercare giacimenti di petrolio nel mare Adriatico, a qualche Km dalla riserva marina delle isole Tremiti.
A cura di Alfonso Biondi
138 CONDIVISIONI
Ministro dell'Ambiente

Cosa cercare a qualche Km dalla riserva marina delle isole Tremiti se non il petrolio? Domanda un po' bizzarra, per spiegazioni rivolgersi al Ministro dell'ambiente. Il Ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo infatti, insieme al ministro per i Beni e le attività culturali Giancarlo Galan, ha apposto la sua firma sul decreto che da il via libera alla ricerca di petrolio nel mare Adriatico, a pochi km dalla riserva delle isole Tremiti. La compagnia irlandese Petroceltic per i prossimi 5 anni potrà quindi "sondare" un’area di 730 km² al largo delle coste abruzzesi e molisane; e per farlo utilizzerà la cosiddetta tecnica air gun, che consiste nello sparare aria compressa in acqua e nell'analizzare le onde sonore generate dallo sparo.

Insomma prima si analizza, poi si trivella.  Ma anche la semplice analisi potrebbe portare dei danni: le onde che seguono gli spari, infatti, sono molto violente e si avvertono anche a parecchi Km di distanza, e potrebbero causare la perdita dell'orientamento di alcune specie marine.Le amministrazioni locali, ovviamente, alzano la voce contro il provvedimento, anche perché il turismo rappresenta una risorsa fondamentale dell'economia di questa zona. Il governatore della Puglia Nichy Vendola è stato il primo a dire la sua e, dopo essersi lamentato del mancato coinvolgimento della sua regione in una decisione così importante, ha dichiarato che:

La Regione sta già valutando le iniziative da avviare sul piano giuridico per fermare questo scellerato tentativo di aggressione del nostro territorio, delle nostre bellezze, della nostra fonte di reddito duraturo e sostenibile.

Anche Legambiente, che già aveva lanciato una rivoluzione energetica per dire no al nucleare, mostra tutto il suo scetticismo per un provvedimento che, a suo dire, sarebbe una tragedia dal punto di vista geologico, ma potrebbe rivelarsi un flop anche da un punto di vista economico. Già, perché i 120 milioni di tonnellate di petrolio che sarebbero nascosti nei mari della Penisola servirebbero solamente a evitare 20 mesi di importazioni: l'Italia, infatti, consuma circa 80 milioni di tonnellate all'anno. La battaglia per l'oro nero è ancora tutta da combattere.

138 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views