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Pestaggio giornalista a Torino, perquisizioni in corso: Pd e SI contro raduno nazionale di CasaPound

A Torino procedono le indagini per trovare i colpevoli del pestaggio ai danni del giornalista de ‘La Stampa’ Andrea Joly, avvenuto davanti al circolo Asso di Bastoni, sede nel capoluogo piemontese di CasaPound. Intanto Pd e Sinistra italiana dicono no alla festa nazionale di CasaPound in Toscana, in programma a settembre.
A cura di Annalisa Cangemi
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Sono in corso dalle prime ore di oggi perquisizioni da parte della polizia di Stato di Torino all'interno di tre abitazioni di militanti di estrema destra e nel circolo Asso di Bastoni, sede nel capoluogo piemontese di CasaPound. Gli investigatori della digos stanno procedendo in relazione all'aggressione avvenuta sabato sera nei confronti di un giornalista de La Stampa, Andrea Joly, preso a calci e pugni fuori dal circolo, in via Cellini, quartiere San Salvario, mentre stava faceva delle foto e girando dei video con il suo smartphone, durante la festa per i sedici anni del locale.

La polizia sta cercando gli abiti indossati la sera dell'aggressione dai militanti di CasaPound ripresi nei video del pestaggio. Lesioni personali aggravate dai futili motivi, dal numero di persone e dall'avere agito per commettere il reato di violenza privata. Questa, secondo quanto si apprende, la contestazione presente nel decreto di perquisizione spiccato dalla Procura di Torino.

Al momento sarebbero tre le persone identificate come presunti autori dell'aggressione a Joly. Due di queste erano state già identificate dalla Digos nelle ore successive ai fatti. Si tratta di un 45enne e un 53enne, con precedenti legati alla loro attività politica. La via dove si trova il circolo Asso di Bastoni è stata chiusa dai blindati dei reparti mobili della polizia. Le indagini della digos, coordinata dal pm Paolo Scafi, si stanno concentrando sui filmati, almeno tre, che sono stati acquisiti e che hanno immortalato la scena del pestaggio.

A un evento organizzato da CasaPound al circolo Asso di Bastoni, nel 2019, aveva partecipato come relatore anche il sottosegretario Andrea Delmastro, che in quel momento era deputato di Fdi. La circostanza è testimoniata anche da una locandina. Come vi abbiamo raccontato in questo articolo, si trattava di una conferenza organizzata contro la decisione di Facebook di cancellare la pagina del circolo, che sarebbe poi ritornata attiva a metà dicembre 2020. E mentre si moltiplicano dalle opposizioni le richieste di scioglimento del gruppo di estrema destra CasaPound, la posizione di Fratelli d'Italia è stata sintetizzata dal responsabile Organizzazione del partito, il deputato Giovanni Donzelli, che in un'intervista alla Stampa ha detto che non spetta alla politica occuparsi del tema, ma al potere giudiziario.

"La violenza non ha colore. Va condannata, punto. Che venga compiuta da una parte o dall'altra. Troppe volte però vediamo a sinistra un'indignazione a intermittenza, come le luci di Natale. Pronti a puntare il dito contro l'avversario e a chiudere un occhio con l'amico. Noi, invece, siamo molto chiari nel condannarla, sempre e comunque. Spero non resti impunita nessuna violenza", ha affermato Donzelli a proposito del caso Joly. E a chi chiede di sciogliere le organizzazioni neofasciste, come CasaPound, ha risposto così: "Non facciamo confusione, ci sono leggi molto chiare in Italia".

"Se ci fossero organizzazioni pericolose e neofasciste – ha aggiunto – il potere giudiziario potrebbe chiuderle, non voglio vivere in una Nazione in cui la politica sceglie quali organizzazioni si possono chiudere o aprire, non sarebbe democratico".

Pd e Sinistra italiana dicono no alla festa di CasaPound in Toscana

Il raduno nazionale di CasaPound, in programma a Grosseto dal 5 all'8 settembre, scatena la condanna del Partito democratico. In una nota il segretario regionale e deputato Emiliano Fossi chiede di fermare l'iniziativa e annuncia di voler fare fronte comune con Sinistra italiana.

"CasaPound è un'organizzazione neofascista, che si è resa responsabile negli anni di numerosi episodi di violenza, di aggressioni mosse da ragioni di odio politico. Solo l'ultima è avvenuta ai danni di un giornalista de La Stampa, Andrea Joly, aggredito davanti all'Asso di Bastoni, circolo frequentato dall'estrema destra torinese. Joly, "colpevole" di essersi fermato per riprendere un raduno in corso, è stato raggiunto e poi picchiato da alcuni militanti di CasaPound. Episodi di squadrismo e di violenza fascista come questi sembrano essere sempre più diffusi, all'interno di un Paese che sembra non fare abbastanza per contrastare vecchie e nuove forme di fascismo", si legge in una nota del segretario toscano di Sinistra Italiana, Dario Danti.

"In questo contesto, apprendiamo dalla stampa – prosegue l'esponente toscano dell'Alleanza Verdi Sinistra – che CasaPound Italia terrà la sua festa nazionale in Toscana, a Grosseto e all'interno di quell'evento vorrebbe addirittura invitare ad un dibattito il giornalista aggredito, Joly, e la nostra europarlamentare Ilaria Salis. Di fronte a questo, noi ribadiamo la nostra posizione: CasaPoound è un'organizzazione neofascista e in quanto tale deve essere sciolta. Rivolgiamo un appello – conclude Danti – a tutti i partiti, a tutte le forze democratiche e antifasciste della nostra regione, affinché si faccia in modo che quella festa, quel raduno di neofascisti, non si possa svolgere nella nostra regione, terra accogliente e antifascista, né altrove".

"Raccogliamo e sosteniamo l'invito fatto dal segretario regionale di Sinistra italiana, Dario Danti: la festa di CasaPound non si deve svolgere nella nostra regione terra di democrazia e di libertà – ha detto Emiliano Fossi – gli episodi di violenza e squadrismo, come quello accaduto ieri (sabato) a Torino nei confronti del giornalista de La Stampa Andrea Joly, sono sempre più frequenti, simbolo di barbarie di organizzazioni che sono un'evidente minaccia per la democrazia, le libertà e la sicurezza del Paese".

Fossi ha ribadito il concetto: "Per la festa nazionale di CasaPound, raduno di neofascisti, non deve esserci spazio, nel nostro territorio come in nessun altro. La democrazia non accoglie chi semina odio e violenza e anzi, come Partito democratico di una regione terra di diritti e libertà, chiediamo a gran voce al governo di procedere celermente a sciogliere queste organizzazioni, come recita sapientemente la nostra Costituzione".

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