Perché stiamo riaprendo tutto: in Italia crolla l’incidenza dei casi, i dati Regione per Regione
C’è un dato che più di ogni altro rende l’idea di quanto l’epidemia stia arretrando in Italia e del perché si va verso sempre maggiori riaperture: parliamo delle cifre dell’incidenza dei contagi su 100mila abitanti. Gli ultimi dati, pubblicati insieme al monitoraggio della cabina di regia Iss-ministero della Salute, mostrano come l’incidenza in Italia sia scesa a 47 casi ogni 100mila abitanti, sotto la soglia critica dei 50, la cifra che permette di consentire un tracciamento dei contagi efficace, secondo le stime degli esperti. Non solo la cifra è ormai scesa al di sotto di questa soglia, ma è evidente il netto calo nelle ultime settimane: in meno di un mese il valore si è più che dimezzato. E in alcune Regioni questi valori sono sempre più bassi, consentendo così l’arrivo della zona bianca già dal 31 maggio per Friuli-Venezia Giulia, Molise e Sardegna. Il che vuol dire addio al coprifuoco e riaperture anticipate. E tante altre Regioni potrebbero presto raggiungere la zona bianca.
L’Italia riapre: il calo dell’incidenza a livello nazionale
Il dato nazionale dell’incidenza a 7 giorni calcolata su 100mila abitanti è in netta decrescita nelle ultime settimane. Si parte dal periodo 30 aprile-6 maggio, quando l’incidenza era a 123. Poi è scesa a 96, sempre a livello nazionale, tra il 7 e il 13 maggio ed è ulteriormente diminuita a 66 nella settimana tra il 14 e il 20 maggio. Si arriva così all’ultimo dato, quello tra il 21 e il 27 maggio: l’incidenza in Italia si attesa a 47 casi ogni 100mila abitanti. Inoltre è in costante calo anche l’occupazione dei posti letto in area medica (14% a livello nazionale) e di quelli in terapia intensiva (15%).
Il calo dell’incidenza Regione per Regione
In tutte le Regioni italiane il calo dell’incidenza su 100mila abitanti è evidente: confrontiamo, in ogni territorio, il dato del periodo 30 aprile-6 maggio con quello dell’ultima settimana, aggiornato al 27 maggio. In Abruzzo (che dovrebbe diventare zona bianca dal 7 giugno) si passa da 80 ai 35 attuali, in Basilicata si va da 157 a 62 casi, in Calabria da 116 a 61, in Campania addirittura il crollo è più netto: da 184 contagi settimanali ogni 100mila abitanti agli attuali 66. In Emilia-Romagna si va dai 126 ai 45, in Friuli-Venezia Giulia da 66 a 17, nel Lazio da 114 a 46, in Liguria (probabile zona bianca il 7 giugno) da 92 a 28, in Lombardia da 114 a 46, nelle Marche da 103 a 55. Scende nettamente – da 56 a 12 – anche l’incidenza in Molise, mentre la discesa è meno marcata a Bolzano (da 99 a 59) e Trento (da 82 a 45). L’incidenza cala in Piemonte da 128 a 49, in Puglia da 170 a 50, in Sardegna da 63 a 13, in Sicilia da 129 a 53, in Toscana da 141 a 59, in Umbria da 74 a 28. Infine, in Valle d’Aosta si partiva da 189 e si è arrivati a 79, in Veneto l’incidenza è scesa da 97 casi ogni 100mila abitanti ai 30 attuali, lasciando sperare nella zona bianca dal 7 giugno.