Perché solo i migranti possono salvare le pensioni degli italiani e i conti dell’Inps
L'Italia ha bisogno di migranti, per tutta una serie di ragioni. L'ultimo tassello l'ha aggiunto questa mattina il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, lanciando un allarme molto chiaro: nei prossimi vent'anni i conti dell'ente previdenziale andranno in crisi, l'unico fattore che può salvare la situazione è l'immigrazione. E non è un caso che le parole di Tridico arrivino dopo settimane in cui si è riparlato diffusamente della questione: prima perché le aziende hanno lamentato il numero insufficiente di quote nel decreto Flussi del governo – poco più di 80mila i posti, oltre 240mila le domande registrate in un'ora di click day – poi per via del passaggio del Def in cui viene evidenziato che il debito pubblico si può ridurre aumentando i flussi migratori. E soprattutto che continuando così, o peggio diminuendo gli ingressi, la situazione peggiorerà sensibilmente.
Il presidente dell'Inps, intervistato dalla Stampa, pone invece l'attenzione sulla questione delle pensioni. È innegabile che in un Paese in costante calo demografico e con un processo di invecchiamento generale in corso da tempo, i migranti rappresentano un'opportunità dal punto di vista lavorativo, ma anche contributivo: "Senza i migranti, tra 20 anni i conti Inps saranno critici – ha risposto secco Tridico – e cambiare la legge Fornero peggiorerebbe ancora il quadro delle pensioni". Il minimo storico di nascite "è un numero molto pericoloso per la sostenibilità delle pensioni". Secondo il presidente dell'Inps si arriverà ad avere "lo stesso numero di persone che vanno in pensione e che entrano nel mercato del lavoro".
"Le economie ricche hanno tutte molti migranti – ha insistito ancora Tridico – Anche noi abbiamo l'esigenza di coprire la domanda di lavori medio bassi da Nord a Sud con gli stranieri". Perciò la soluzione "non può che essere l'accesso di un'immigrazione regolare e fluida". Le motivazioni le ha spiegate ancora il presidente dell'Inps: "Il saldo con i lavoratori stranieri è decisamente positivo – ha aggiunto – Chi arriva in Italia in larga maggioranza è giovane. Laddove lavora in chiaro, contribuisce in modo positivo al welfare italiano".