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Ius soli, news sulla riforma della cittadinanza

Perché si torna a parlare di Ius Soli: arriva la mozione per rivedere la legge sulla cittadinanza

In queste settimane di giochi olimpici abbiamo visto tanti italiani di seconda generazione indossare la maglia della nazionale: diversi esponenti politici di opposizione hanno sottolineato che sia arrivato il momento di riaprire il dibattito sullo ius soli e cambiare la legge sulla cittadinanza.
A cura di Annalisa Girardi
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Le Olimpiadi di Parigi si sono concluse, ma allo stesso tempo hanno riaperto il dibattito sullo ius soli. In queste settimane abbiamo visto tanti italiani di seconda generazione indossare la maglia della nazionale e c'è chi, in politica, ha sottolineato che questo dovrebbe spingerci a rivedere la legge sulla cittadinanza. Che in Italia è ancora legata a quella dei propri genitori, indipendentemente dal luogo in cui si nasce o si cresce. Indipendentemente, quindi, dall'essere di fatto italiani. "Le leggi sulla cittadinanza – ha detto il segretario di +Europa, Riccardo Magi – servono ad integrare, a dare un futuro al Paese e questo è già il nostro presente. Vanno riformate, sono norme vecchie e superate: in molti casi i bambini nati in Italia da genitori stranieri devono aspettare il diciottesimo anno di età per ottenere la cittadinanza e ciò significa attraversare gli anni della formazione scolastica e personale in una condizione di discriminazione e di incertezza".

Anche dal Partito democratico si sono alzate diverse voci che spingono per la revisione della legge. Una mozione per rilanciare lo ius soli sarebbe in fase di definizione, così come un progetto di legge per una sorta di ius soli "sportivo", pensato per gli atleti. Il deputato dem Mauro Berrutto ha sottolineato che già a luglio c'era in calendario la discussione sulla mozione per rivedere la legge del 1992 sulla cittadinanza, ma che questa è poi slittata: "La riproporremo a settembre  ha detto – la nostra posizione è che chi nasce in Italia è italiano e che i percorsi devono essere modificati rispetto alla legge del '92 e devono valere per tutte le ragazze e i ragazzi nati in Italia". A sua prima verrà presentata anche una proposta di legge che prevede la concessione della cittadinanza a minori "per evidente interesse sportivo", a patto che abbiano completato almeno un ciclo scolastico di cinque anni in Italia, siano nati in Italia da genitori stranieri di cui almeno uno dei due nato in Italia o soggiornante regolarmente nel Paese da almeno un anno. "Non è un talento che deve accelerare l'accesso a un diritto – precisa il deputato dem – ma lo sport è una straordinaria lente di ingrandimento su questo tema che infatti è esploso coi giochi olimpici. E non solo per la squadra di pallavolo femminile che è uno splendido esempio di una società che già esiste e sbatte la realtà in faccia a chi vuole tenere gli occhi chiusi. Come spesso accade, lo sport è in grado anticipare la società".

Anche la segretaria del Pd, Elly Schlein, è intervenuta sul tema. E lo ha fatto commentando il caso del murale vandalizzato dedicato alla campionessa olimpica Paola Egonu. "Il murale di Laika dedicato a Paola Egonu è stato vandalizzato. Il razzismo fa schifo e va contrastato. Per noi chi nasce o cresce in Italia è italiana o italiano e continueremo a batterci per cambiare la legge sulla cittadinanza. Solidarietà a Paola Egonu e a tutte le atlete della Nazionale di volley, orgoglio italiano".

Sullo stesso caso arriva anche la reazione del deputato di Azione Matteo Richetti: "Oltre a condannare l’ennesimo atto di vandalismo, razzismo e discriminazione inaccettabile, dovremmo iniziare a condividere il fatto che se non affermiamo con forza il principio, anche con una legge, che chi è nato in Italia è italiano, questo Paese non vedrà mai un processo di integrazione e rispetto veri".

Anche da Forza Italia arriva l'apertura su una riforma delle cittadinanza, seppur nella contrarietà allo ius soli. Il senatore Pierantonio Zanettin, infatti, afferma: "Noi siamo contrari allo ius soli. Perché è una misura che incentiva lo sbarco clandestino, anche di donne incinte. L'effetto di automatismo dell'ius Soli non ci piace. Ma rivedere una legge e la normativa per una cittadinanza più agevole, velocizzando le procedure, credo che in questo senso una riforma si possa fare".

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