Perché si sta parlando del 25 settembre e del 2 ottobre come possibili date per andare a votare
Ormai l'ipotesi di una ricucita sembra sempre più improbabile, con il Movimento Cinque Stelle che continua a pretendere risposte concrete alle istanze portate a Mario Draghi, e il presidente del Consiglio che non ha alcuna intenzione di farsi tirare per la giacchetta dai partiti. La strada del voto anticipato, quindi, è senz'altro plausibile. E iniziano anche a circolare possibili date in cui i cittadini potrebbero essere richiamati alle urne, come quella del 25 settembre o del 2 ottobre.
"Mercoledì ci sarà questo momento di confronto con il Parlamento. Se mercoledì non ci sono le condizioni, entro venerdì-sabato le Camere si sciolgono e si va votare intorno al 25 settembre", ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, al congresso del Psi. Una data di cui ha parlato anche il segretario del Partito democratico, Enrico Letta. "Non c'è alcuna voglia e alcuna spinta per una crisi che porterebbe a un avvitamento e alle elezioni il 25 settembre", ha detto lanciando un appello ai Cinque Stelle affinché "siano della partita mercoledì".
Ma si potrebbe anche andare al voto anche la domenica successiva, quella del 2 ottobre. Secondo l'articolo 61 della Costituzione "le elezioni delle nuove Camere hanno luogo entro settanta giorni dalla fine delle precedenti". Anche in passato le tempistiche tra il decreto di scioglimento del Quirinale e il giorno del voto sono sempre passati all'incirca tre mesi, il tempo necessario affinché i partiti presentino le liste e mettano in piedi la campagna elettorale. Per questa ragione si è parlato del 25 settembre come possibile data del voto. Contando però che le Camere potrebbero essere sciolte dopo il 20 luglio (giorno in cui Mario Draghi interverrà alle Camere per verificare la fiducia dei partiti) e che quindi si andrebbe incontro a una campagna elettorale estiva, le elezioni potrebbero essere posticipate di una settimana. Per questo motivo si è iniziato a parlare anche della data del 2 ottobre.
In ogni caso, se il governo dovesse cadere la prossima settimana, e venissero indette le elezioni anticipate, i cittadini saranno chiamati alle urne tra settembre e ottobre.