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Elezioni europee 2024

Perché si potrà scrivere “Berlusconi” sulla scheda elettorale alle Europee

Lo ha specificato Antonio Tajani: chi scrive il nome Berlusconi sulla scheda alle elezioni europee non avrà il suo voto annullato. Semplicemente la preferenza non sarà contata, perché non c’è nessun candidato con quel nome. Dietro l’annuncio c’è un’interpretazione piuttosto particolare dei regolamenti elettorali.
A cura di Luca Pons
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"Se si scrive Berlusconi sulla scheda elettorale, per sbaglio o meno, il voto è valido". Così Antonio Tajani ha voluto rassicurare e spingere i sostenitori di Forza Italia, in vista delle elezioni europee dell'8 e 9 giugno. Sulla scheda, infatti, oltre a mettere una croce sul simbolo del partito sarà possibile anche assegnare delle preferenze, scrivendo i nomi di fino a tre candidati. Se si dà più di una preferenza, i candidati dovranno essere di sesso diverso, altrimenti la seconda e la terza preferenza sono nulle. Ma soprattutto, ha insistito Tajani, scrivere "Berlusconi" non invaliderà il voto.

L'appello sembra chiaramente rivolto a quegli elettori di Forza Italia nostalgici del Cavaliere (titolo che oggi ha ottenuto anche sua figlia Marina Berlusconi). D'altra parte, sono le prime elezioni nazionali che si svolgono dopo la morte dell'ex presidente del Consiglio. Chi ci tiene a scrivere sulla scheda il nome di Berlusconi, che sarà anche riportato in modo molto visibile sul simbolo di FI, potrà farlo. Ma perché la scheda non dovrebbe essere annullata?

Nei regolamenti ministeriali sullo spoglio per le europee, c'è un passaggio che indica esplicitamente che "il voto di preferenza deve essere espresso esclusivamente per candidati compresi nella lista votata", e c'è anche scritto che il voto è nullo se viene espresso in un modo che rende "manifesta l’intenzione dell’elettore di annullare la scheda o di rendere riconoscibile il voto". Tuttavia, vale il principio del ‘favor voti', ovvero: per tutelare al massimo il diritto di esprimere il proprio voto alle elezioni, deve essere sempre considerato valido se si può chiaramente capire la "volontà effettiva dell'elettore" senza ambiguità.

In particolare, si indica che il voto non è nullo se ci sono segni che sono "giustificabili come un’espressione rafforzativa del voto". E proprio su questo punto, probabilmente, farà leva FI: "Abbiamo preparato un vademecum per i nostri rappresentanti di lista per difendere i voti di Forza Italia", ha spiegato Tajani a Mattino Cinque. "Sul simbolo c'è scritto Berlusconi e quindi la preferenza a lui è un voto al partito, il suo nome rafforza Forza Italia".

Insomma, anche se non è proprio l'interpretazione più immediata del regolamento, Forza Italia sosterrà che la scritta "Berlusconi" non valga come un voto a un candidato che non è in lista, ma come un "segno" che rafforza il voto al partito. Dato che il nome è sul simbolo, sarebbe un po' come scrivere "Forza Italia". Tajani ha insistito: "Prevale la volontà dell'elettore, chi scrive Berlusconi rafforza l'intenzione di voto. La preferenza andrà persa perché Berlusconi non c'è più e non è candidato, ma la volontà dell'elettore resta".

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