Perché senza green pass si potrebbe perdere il reddito di cittadinanza
Niente green pass, niente reddito di cittadinanza. Il collegamento non è così immediato, ma in effetti, dal primo febbraio in poi, i percettori del sostegno che non hanno la certificazione verde saranno di fronte a un bel problema. Non esiste nessuna regola che dice che chi non ha il green pass non può avere il reddito di cittadinanza, né il governo sembra avere intenzione di inserirla. Il problema, però, riguarda il decreto approvato a inizio gennaio, che impone l'obbligo di certificazione verde base – e quindi ottenuta con vaccino contro il Covid, guarigione o tampone negativo – per entrare in tutti i pubblici uffici. Anche se la lista definitiva sarà contenuta nel nuovo Dpcm, che Draghi dovrebbe firmare a giorni, si può già dire con certezza che la regola varrà anche per i centri per l'impiego.
Con la riforma del reddito di cittadinanza, voluta dal governo Draghi e approvata con la legge di Bilancio, sono cambiate alcune regole che riguardano il sostegno. L'obiettivo era tagliare fuori i cosiddetti furbetti e stringere sul collegamento con le politiche attive del lavoro, vero tallone d'Achille della misura fin dall'inizio. Tra le novità ci sono le attività e i colloqui obbligatoriamente in presenza, almeno una volta al mese, al centro per l'impiego. Qui, però, verrà richiesto il green pass base. Perciò chi non lo avrà non potrà entrare e se non potrà entrare gli verrà sospeso il reddito di cittadinanza.
Attenzione però: in primis va detto che si tratta della certificazione verde base, che prevede la possibilità di ottenerla anche con un tampone negativo (rapido entro 48 ore, molecolare entro 72 ore). E poi bisogna anche sottolineare che questa regola non vale per tutti i percettori del reddito di cittadinanza, ma solo per quelli che possono lavorare e sottoscrivono – appunto – il Patto per il lavoro. È un requisito obbligatorio per avere il sostegno, certo, ma ci sono delle eccezioni. E qui citiamo il sito del governo:
Sono esclusi invece i beneficiari della Pensione di cittadinanza, i beneficiari del Reddito di cittadinanza pensionati o comunque di età pari o superiore a 65 anni, nonché i componenti con disabilità (fatta salva la possibilità per i componenti del nucleo familiare disabili di richiedere la volontaria adesione a un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale).
Possono essere esonerati in occasione della convocazione da parte dei Centri per l’impiego, anche i componenti con carichi di cura legati alla presenza di soggetti minori di tre anni di età o di componenti del nucleo familiare con disabilità grave o non autosufficienti ovvero i frequentanti corsi di formazione e gli occupati a basso reddito, considerati disoccupati ai sensi dell’articolo 4, comma 15-quater del DL 4/2019.