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Elezioni regionali 2024

Perché Pd, M5s e Azione stanno litigando sul candidato alle regionali in Basilicata

Il Movimento 5 stelle, il Partito democratico e il resto del centrosinistra in Basilicata appoggeranno Domenico Lacerenza alle regionali del 21 e 22 aprile. Azione di Carlo Calenda invece si è tirato fuori, e potrebbe sostenere il centrodestra del presidente uscente Vito Bardi o proporre un suo candidato, l’ex governatore Pittella.
A cura di Luca Pons
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Non trova pace il ‘campo largo' in Basilicata, dove è ormai certo che i partiti dell'opposizione si presenteranno divisi per le regionali. Da una parte Pd, Movimento 5 stelle, Alleanza Verdi-Sinistra e +Europa hanno deciso di sostenere Domenico Laceranza, primario di Oculistica a Potenza senza esperienze passate in politica. Dall'altra, Azione ha deciso di tirarsi fuori e dure dichiarazioni del leader Carlo Calenda hanno portato a uno scontro il M5s.

A Prima di domani su Rete 4, Calenda ha chiarito: "Lacerenza non lo appoggeremo per due ragioni: la prima è che esplicitamente il M5S ha messo un veto su Azione; la seconda è che questo candidato è stato preso e catapultato a fare il candidato, non è il suo lavoro. Stiamo parlando di una persona quasi candidata a sua insaputa e questo non è pensabile".

Nelle scorse ore si era parlato anche della possibilità che Lacerenza ritirasse la sua candidatura, come avevano chiesto anche alcuni dirigenti locali del Pd. Così non sarà, però. La leadership del partito ha tenuto un profilo basso sulla questione, ma in mattinata i dem lucani hanno svolto un incontro con i membri della segreteria Igor Taruff (Organizzazione) e Davide Baruffi (Enti locali): le contestazioni nei confronti Lacerenza si sono chiuse, anche se restano delle perplessità.

Nel pomeriggio si è tenuto un vertice politico della coalizione, alla presenza anche di rappresentanti di Azione: sia Pd che M5s hanno confermato il loro sostegno al medico. Il coordinatore regionale dei pentastellati, Arnaldo Lomuti, ha ribadito: "È stata messa una rosa di nomi sul tavolo, ma il Movimento cinque stelle non cambia la sua posizione". In serata, Giuseppe Conte è stato anche più sintetico rispondendo ai cronisti: "Se cambiamo Lacerenza? E perché?".

In Basilicata l'uomo forte di Azione, che era presente anche al vertice di oggi, è l'ex presidente di Regione Marcello Pittella. Lo stesso Pittella ha scaricato Lacerenza come candidato: "È una persona molto per bene, un grande chirurgo oculista. Ma non è un politico, e in questo momento il centrosinistra avrebbe bisogno di mettere in campo un pezzo di classe dirigente. Ce l'ha, ma non la mette in campo per una serie di veti contrapposti".

Su Pittella ha fatto leva anche Calenda, ricordando: "In Basilicata abbiamo lui, alle politiche abbiamo preso il 12,2%. Domani lo incontrerò e decideremo cosa fare". Per Azione si aprono due possibilità: correre in solitaria, candidando proprio Pittella (ma sembra difficile, dato che Calenda aveva escluso dopo le regionali in Sardegna di tornare a presentare candidati ‘terzi'), oppure appoggiare Vito Bardi, il candidato del centrodestra e presidente uscente. Calenda non ha chiuso a questa ipotesi: "Bardi è stato generale della Guardia di finanza, ha quattro lauree, è un moderato e liberale. Io non ho un pregiudizio, in Calabria governiamo con Occhiuto". La stessa opzione che sta valutando anche Italia viva, a giudicare dalle parole di Matteo Renzi: "Decideranno i dirigenti di Italia Viva locale. Ho una antica amicizia con Vito Bardi, che confermo. Vedremo".

Da Alleanza Verdi-Sinistra, la deputata Elisabetta Piccolotti ha invitato Calenda a "fare una riflessione un po' più seria di quella che sta facendo", dicendo: "Cambia idea ogni giorno. Dopo la Sardegna aveva detto ‘mai più da soli' visto che il risultato del suo partito era stato l'1,5%, e oggi invece di nuovo cambia idea e valuta di andare con il centrodestra. Se poi vuole andare con la destra è un problema suo, noi abbiamo una coalizione forte, unita e progressista".

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