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Perché Pd, 5S e Avs vogliono le dimissioni del presidente della commissione Covid Lisei: cosa è successo

Pd, M5s, e Avs hanno chiesto le dimissioni di Marco Lisei (Fdi) dalla presidenza della commissione d’inchiesta sul Covid: hanno ritenuto inopportuna la partecipazione di Lisei alla conferenza stampa, convocata da Fdi, per comunicare l’andamento dei lavori della commissione. De Cristofaro (Avs) a Fanpage.it: “Da parte di Lisei ci aspettiamo un ruolo super partes”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Marco Lisei è il presidente della commissione d'inchiesta sul Covid, che ha il compito di indagare sulla gestione della pandemia e per il ruolo che occupa dovrebbe tenere un comportamento imparziale. Per questo la sua presenza alla conferenza stampa alla Camera, organizzata ieri da Fratelli d'Italia per fare il punto sull'andamento dei lavori della commissione, è stata giudicata del tutto inopportuna dalle opposizioni. "Da parte di Lisei ci aspettiamo un ruolo super partes", ha spiegato il senatore De Cristofaro (Avs) a Fanpage.it. "Da presidente dovrebbe rappresentare tutti. Bisogna avere un senso delle istituzioni che prescinda dall'appartenenza politica".

La commissione in questione, presieduta da Marco Lisei, è formata da 28 tra deputati e senatori compreso l'ex premier Giuseppe Conte che gestì la pandemia a Palazzo Chigi. Istituita ad agosto 2024, si è riunita per la prima volta il 18 settembre scorso.

Ma andiamo ai fatti di ieri. Alla conferenza stampa hanno partecipato i presidenti dei gruppi parlamentari di FdI alla Camera e al Senato, Galeazzo Bignami e Lucio Malan, il capogruppo di FdI nella commissione Covid, Alice Buonguerrieri e il deputato Francesco Filini. Seduto in prima fila, come si vede dalle foto, c'era anche Marco Lisei. l'obiettivo dell'evento di ieri era quello di denunciare lo "scandalo" delle mascherine contraffatte. "Emerge che milioni di mascherine sono state pagate e distribuite, pur non essendo idonee perché chi doveva controllare non lo ha fatto e chi ha indagato è stato ostacolato in ogni modo", hanno denunciato gli esponenti Fdi, secondo cui tutto ciò "dimostra o la sciatteria o la malafede di chi doveva garantire la sicurezza degli italiani e invece ha garantito tutt'altro". I parlamentari di FdI, di fronte al "silenzio generale" sui lavori della commissione di inchiesta, si sono detti "costretti" a sollevare in una conferenza stampa il caso degli "880 milioni di mascherine contraffatte, pagate 1,25 miliardi, acquistate dal commissario Arcuri a 3-4 volte il prezzo di mercato".

La presenza di Lisei alla conferenza stampa a Montecitorio è stata giudicata fuori luogo da M5s, Pd e Avs, che hanno diffuso oggi una nota unitaria: "Condanniamo fermamente il comportamento del presidente della commissione d'inchiesta sul Covid, Marco Lisei, che nella giornata di ieri ha presenziato a una conferenza stampa organizzata dal suo partito, durante la quale sono state riportate dichiarazioni di un singolo soggetto senza adeguata verifica e documentazione. Un comportamento grave, che ha portato ad anticipare i contenuti di alcune audizioni come se fossero già accertati e definitivi, snaturando il ruolo della Commissione, cosa peraltro già fatta dallo stesso Lisei attraverso dei post sui suoi canali social", hanno scritto gli esponenti di M5S, Pd e Avs della commissione.

I parlamentari delle opposizioni hanno anche inviato ai presidenti di Camera e Senato, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, una lettera con cui chiedono che "alla luce dei gravissimi fatti menzionati" condannino quanto accaduto e promuovano "ogni utile iniziativa volta alla corretta gestione dei lavori della Commissione, al fine di rispondere alle esigenze di pubblico interesse di una inchiesta parlamentare, evitando torsioni di carattere squisitamente politico, volte a deviare la finalità dell'inchiesta medesima".

"Con la sua presenza, Lisei ha di fatto avallato l'uso di un organismo parlamentare come strumento di propaganda politica ad uso di un singolo gruppo. Questo episodio si somma alla sua partecipazione ad una manifestazione di partito come Atreju, sullo stesso palco di un soggetto successivamente audito dalla Commissione che lui stesso presiede. Un atteggiamento che mina l'equilibrio e l'equidistanza richiesti dal suo ruolo. Per questi motivi, abbiamo inviato una lettera ai Presidenti delle Camere affinché stigmatizzino quanto accaduto. Tuttavia, riteniamo che non basti: chiediamo a Marco Lisei di fare un passo indietro, per tutelare la credibilità delle istituzioni e del Parlamento", scrivono nella nota Avs, Pd e M5s.

La lettera di Pd, M5s e Avs a Fontana e La Russa

La lettera per Fontana è stata firmata da Simona Bonafè (Pd), Alfonso Colucci (M5S), Luana Zanella (Avs), Paolo Ciani (Pd-Demos), dal presidente dei Cinque Stelle Giuseppe Conte e da Gian Antonio Girelli (Pd). La missiva indirizzata a La Russa è siglata dal capogruppo dem Francesco Boccia, il presidente dei senatori M5S Stefano Patuanelli, il capogruppo di Avs Peppe De Cristofaro e la dem Ylenia Zambito. La richiesta di dimissioni del presidente Lisei è condivisa dai tre gruppi di minoranza ma non è esplicitata nel testo della lettera perché non è competenza dei presidenti delle Camere agire concretamente sulle nomine dei vertici delle commissioni parlamentari. Ecco il testo delle due lettere:

Intendiamo sottoporle una questione di particolare gravità che impatta, direttamente ed indirettamente, sull'assetto dell'ordinamento parlamentare, con riferimento al buon andamento dei lavori, anche nell'ambito dei rapporti tra maggioranza e opposizione. Apprendiamo, infatti, che il Presidente della Commissione Parlamentare di inchiesta sul Covid, Senatore Marco Lisei, non solo abbia preso parte – nella giornata di ieri, 19 febbraio 2025 – ad una conferenza stampa di carattere politico, indetta dal suo Gruppo Parlamentare, sui temi oggetto dei lavori della Commissione stessa ma che abbia anche pubblicato sui propri profili social un post dal seguente tenore, con sfondo fotografico del deputato Giuseppe Conte e del deputato Roberto Speranza: ‘Miliardi di mascherine non conformi, pericolose per la salute, hanno circolato durante la pandemia. Dispositivi inutili, che non proteggevano dal contagio e che forse hanno persino favorito la diffusione del Covid. E chi le ha indossate? I nostri medici, infermieri, operatori sanitari, forze dell'ordine. Questo è emerso oggi in Commissione Covid. Uno scandalo inaccettabile, un oltraggio alla sicurezza di chi era in prima linea. Vergognoso e indegno. La commissione procederà per fare piena chiarezza su tutto!'.

È dunque evidente che il Presidente della Commissione, Senatore Lisei, abbia fatto proprie e rilanciato tesi e teoremi che debbono essere previamente e puntualmente vagliati, accertarti e verificati nell'ambito dell'attività propria della Commissione che egli presiede, potendosi altrimenti ravvisare i presupposti di ingiuria o calunnia, se non affermazioni di carattere palesemente diffamatorio. Il Presidente Lisei, partecipando alla conferenza stampa e pubblicando sui suoi profili il post summenzionato, ha palesemente avallato l'utilizzo di un organismo parlamentare – che, giova ricordare, è dotato degli stessi poteri dell'autorità giudiziaria – come strumento di mera propaganda politica. Questo episodio si somma alla sua partecipazione ad una manifestazione di partito come Atreju, sullo stesso palco di un soggetto successivamente audito dalla Commissione che lui stesso presiede.

È evidente, Onorevole Presidente, che tali condotte – ed il disegno politico ad esse sotteso – non possono lasciarci indifferenti: minano, nelle fondamenta, la legittimità formale e sostanziale di detta Commissione Parlamentare di inchiesta, come peraltro ampiamente denunciato in sede parlamentare dai nostri Gruppi Parlamentari, nel corso dell'iter della legge istitutiva.

Alla luce dei gravissimi fatti menzionati, Le chiediamo formalmente non solo di stigmatizzare gli eventi, ma di promuovere ogni utile iniziativa volta alla corretta gestione dei lavori della Commissione, al fine di rispondere alle esigenze di pubblico interesse di una inchiesta parlamentare, evitando torsioni di carattere squisitamente politico, volte a deviare la finalità dell'inchiesta medesima.

Anche Forza Italia ha criticato la conferenza stampa di Fdi

La convocazione della conferenza stampa ieri non è piaciuta nemmeno a Forza Italia, che ne ha stigmatizzato le finalità e i contenuti. "Apprendiamo con sorpresa dalle agenzie che il Gruppo Fratelli d'Italia sta tenendo una conferenza stampa per commentare l'andamento dei lavori della commissione Covid, tra l'altro anticipando come già accertati e conclusivi i contenuti di alcune audizioni fin qui svolte. Vorremmo ricordare che questa è una commissione d'inchiesta, non uno strumento ad uso di un singolo gruppo, che è chiamata a mantenere uno sguardo obiettivo, svolgere audizioni, fare un'attività istruttoria e alla fine dei suoi lavori, dopo un'accurata riflessione, approvare una relazione", hanno scritto componenti azzurri della commissione parlamentare Covid, Licia Ronzulli, Stefano Benigni e Annarita Patriarca.

Una posizione, quella di Forza Italia, che mostra ancora una volta come ci siano spaccature nella maggioranza sul tema della pandemia, divisioni che si erano già manifestate dopo la soppressione delle multe ai no vax, decisione fortemente criticata da diversi parlamentari azzurri.

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