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Perché Meloni e Schlein litigano su premierato, sanità e salari

Le due leader si stanno scontrando a distanza: Giorgia Meloni ed Elly Schlein sono state entrambe ospiti del festival dell’Economia di Trento e hanno continuato ad attaccarsi negli interventi su stampa, radio e televisione. I principali punti di scontro sono sanità, salari e riforma del premierato: ecco su cosa litigano la premier e la segretaria del Pd.
A cura di Pietro Forti
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Nel corso degli ultimi giorni, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein si sono confrontate a distanza. È ciò che possono fare in mancanza di un dibattito come quello che si sarebbe dovuto tenere su Da Porta a Porta, la trasmissione su Rai 1 di Bruno Vespa: dopo che il faccia a faccia è saltato a causa dell'intervento dell'AgCom, le due leader hanno comunque scelto di puntare gran parte della propria esposizione mediatica per attaccare i propri avversari politici, e quindi spesso per attaccarsi l'un l'altra. Venerdì, le due si sono alternate sul palco del Festival dell'Economia di Trento, ma tra ieri e oggi Meloni e Schlein hanno spostato lo scontro sui media: la prima è stata ospite di In Mezz'ora, trasmissione condotta dall'ex direttrice del Tg1 Monica Maggioni su Rai3, la seconda è stata intervistata sul Corriere della Sera.

La riforma costituzionale sul "premierato"

Uno degli scontri più accesi si sta consumando sulla riforma costituzionale proposta dal governo sull'elezione diretta del presidente del Consiglio, più noto come "premierato". Dal momento che per modificare la Costituzione è necessario un referendum, laddove la riforma non sia approvata da due terzi del Parlamento, Meloni ha parlato più volte negli ultimi giorni delle conseguenze di un'eventuale bocciatura della riforma da parte dell'elettorato. Sul palco di Trento aveva commentato così un'eventuale sconfitta al referendum su quella che definisce "la madre di tutte le riforme": "O la va o la spacca: nessuno mi chieda di scaldare la sedia e stare qui a sopravvivere perché non sarei la persona giusta per ricoprire questo incarico". Domenica Meloni ha corretto il tiro, spiegando che dal referendum non sarebbe dipeso il destino del suo governo: "Mi chiedono se non passa il referendum è un problema: chi se ne importa – ha dichiarato Meloni ospite su Rai3 – Sono pronta a dimettermi qualora venisse bocciato il referendum? No. Io arrivo alla fine dei 5 anni e chiederò agli italiani di essere giudicata. Se la riforma non passa gli italiani non l'avranno condivisa. Tutto il resto sono speranze della sinistra".

Meloni ha anche attaccato direttamente le opposizioni, intervistata stamattina su Radio1 da Marcello Foa e Peter Gomez nel programma Giù la maschera: "Il Pd e il M5s sono le forze della conservazione dello status quo. Loro vogliono continuare a fare le guerre nel palazzo, e le loro poche proposte di merito su questa materia lo dimostrano – ha detto la presidente del Consiglio – Il Pd ha proposto di raddoppiare i senatori a vita. Il M5s propone, se non vado errata, il cancellierato alla tedesca, che è praticamente l’istituzionalizzazione degli inciuci".

Le risposte di Elly Schlein non si sono fatte attendere: "Meloni ha detto in riferimento al Premierato ‘o la va o la spacca'. Qui non si tratta della sua poltrona, è l'Italia che si spacca – ha detto Schlein a Trento – Non si è mai vista una sedicente patriota spaccare in due il paese con l'Autonomia differenziata, che è il cinico baratto di Meloni con la Lega sul premierato". La segretaria del Pd è tornata sulla riforma anche nella sua intervista con il Corriere: "Prima dice ‘o la va o la spacca', adesso afferma ‘chi se ne frega, io resto'. Non stupisce che cambi, ma sovrapporre la sua traiettoria politica al destino del Paese con questa leggerezza è inaccettabile".

Il governo ha tagliato fondi alla sanità pubblica?

Giorgia Meloni ha affermato in più di un'occasione che il suo governo detiene il record di investimenti nella sanità pubblica, ed è tornata a spiegare questo presunto primato dal palco del Festival dell'Economia: "Mai nessun governo ha messo tanti soldi nella sanità". È un'affermazione che ha valore in termini nominali: 136 miliardi di euro è la cifra più alta mai investita in sanità da un governo in Italia. Il record rivendicato da Meloni, tuttavia, nasconde un lieve calo in termini percentuali: la somma stanziata equivale infatti al 6,4% del Pil, contro il 6,6% del 2023.

Schlein al Corriere ha aggiunto anche che "si prevede che (la spesa) scenda al 6,2% del Pil nel 2027, che sarebbe il minimo storico degli ultimi vent'anni – ha spiegato Schlein – Se vogliono fare la cosa giusta basta che votino insieme a noi la proposta di legge che porta la mia prima firma e che maggioranze di destra hanno votato anche a livello regionale. Chiediamo di far salire la spesa sanitaria alla media europea del 7,5%".

La questione dei salari secondo le due leader

Le due si sono scontrate anche sulla questione dei salari: da una parte Meloni rivendica una crescita che ha riguardato i redditi degli italiani da quando è alla guida del governo, mentre Schlein la attacca perché il suo partito e la maggioranza di governo non hanno votato la proposta sul salario minimo portata in Parlamento dalle opposizioni.

"È vero che in Italia i salari crescono meno di quanto non crescano in Francia, ma negli anni precedenti, prima del Covid, i salari diminuivano del 1,5% mentre in Germania aumentavano del 16% e in Francia del 9% – ha spiegato Meloni a Trento – Sono fiera che in un anno e mezza siamo riusciti a far crescere i salari, perché è stata una scelta. Le poche risorse che avevamo le abbiamo messe su questo. A Schlein bisogna chiedere cosa pensa dei disastri che la sinistra ha portato sui salari negli anni in cui loro erano al governo. Noi stiamo lavorando per fare meglio, ma le lezioni da chi quando era al governo faceva diminuire i salari anche no".

La segretaria del Pd ha risposto alle accuse rivolte dalla leader di Fratelli d'Italia: "Se la sinistra avesse fatto tutto bene una come me non avrebbe mai vinto le primarie del Pd – ha spiegato Schlein – Ma chiedo io a lei, dopo 19 mesi di governo, per quanto tempo intende scaricare le responsabilità sui governi precedenti anziché assumersi le sue?". E ha rincarato nell'intervista al Corriere: "Mi domando qual è il confine tra la propaganda e le aperte bugie che stanno raccontando. L'Istat solo una settimana fa nel suo rapporto diceva che negli ultimi tre anni l'inflazione è cresciuta del 17% e i salari reali del 4,7%. Meloni è chiusa nella sua torre d'avorio, vorrei che venisse a toccare con mano le condizioni materiali delle persone".

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