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Elezioni regionali 2024

Perché manca il risultato definitivo delle elezioni in Sardegna e Fdi potrebbe chiedere un riconteggio

La premier Meloni, dal Canada, non esclude l’ipotesi di un riconteggio delle schede in Sardegna, dopo che lo scarto tra Alessandra Todde e Paolo Truzzu si è ridotto: “Le cose sono andate meno peggio di quanto si pensasse. Poi valuteremo se è il caso di andare a verificare”.
A cura di Annalisa Cangemi
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In Sardegna "si sta assottigliando parecchio lo scarto, le cose sono andate meno peggio di quanto si pensasse. Poi valuteremo se è il caso di andare a verificare". Lo ha annunciato oggi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, incontrando i giornalisti a Toronto, a proposito dello scarto ridotto tra la percentuale di voti ottenuta da Todde, vincitrice delle elezioni regionali in Sardegna, e il candidato del centrodestra Truzzu.

I tempi per la proclamazione del nuovo presidente della Regione Sardegna e dei 60 consiglieri eletti potrebbero dilatarsi. Lo spoglio infatti non si è ancora concluso, e ci sono 22 sezioni mancanti. Da quanto emerge dal lavoro delle commissioni circoscrizionali insediate nei tribunali dell'isola, che stanno esaminando i verbali arrivati dalle sezioni scrutinate, secondo indiscrezioni che arrivano dai partiti, il distacco tra Alessandra Todde e Paolo Truzzu si sarebbe assottigliato.

Inoltre il risultato delle Regionali del 25 febbraio potrebbe essere messo in discussione anche per un altro motivo: sarebbero emerse alcune irregolarità su schede e verbali.

Da 2615 voti il vantaggio della neo governatrice in pectore, sostenuta dal campo largo a trazione Pd-M5s, sarebbe sceso a circa 1500, ma fonti del centrodestra assicurano che lo scarto è minore, circa 600-800 voti. Una situazione che sta generando ancora più confusione rispetto alle regionali di cinque anni fa, quando, nonostante il largo vantaggio di Christian Solinas del centrodestra, si dovette attendere quasi un mese per la proclamazione del vincitore.

Sono 22 le sezioni elettorali da scrutinare: 4 a Sassari, 2 a Sorso, 3 a Sestu, 2 a Bonarcado, 3 a Luras, 2 a Musei, 2 a Serdiana, 2 a Silius, 1 a San Gavino Monreale e 1 a Villasor. Ma soprattutto sono circa 20mila le schede nulle nelle sezioni già scrutinate, un migliaio solo a Cagliari. Per questo il candidato sconfitto Paolo Truzzu potrebbe essere spinto a fare ricorso e a chiedere il riconteggio di tutti i voti, come ha confermato anche la presidente del Consiglio Meloni dal Canada. Nel centrosinistra comunque non sembrano preoccupati, e sono convinti non possa esserci un ribaltamento del risultato.

"Noi abbiamo avuto grande rispetto per gli avversari, tant'è che Truzzu ha subito chiamato la Todde per complimentarsi della vittoria in Sardegna. Non abbiamo contestato alcunché, nessuno ha parlato ma di un ribaltone, ma chiediamo altrettanto rispetto e vogliamo che il risultato elettorale venga commentato sui dati reali e non sulle ipotesi…", ha detto Salvatore Deidda, deputato sardo di Fdi e presidente della Commissione Trasporti della Camera, sentito dall'Adnkronos.

"Noi – ha spiegato Deidda – siamo consapevoli dai dati offerti dai nostri rappresentanti di lista che nelle sezioni da scrutinare ancora rimaste, circa 19, Truzzu può ridurre il distacco dalla candidata del centrosinistra. Noi non tifiamo per un ribaltone. Siamo convinti che in base al risultato delle sezioni rimaste ancora sospese e tenendo conto anche delle schede contestate e di quelle nulle, il vantaggio della Todde potrebbe assottigliarsi a circa 600-800 preferenze. Noi abbiamo il massimo rispetto per il lavoro dell'ufficio centrale della Corte di Appello di Cagliari che dovrà proclamare l'elezione del nuovo presidente della Sardegna e attendiamo l'esito conclusivo delle schede delle sezioni sospese. Poi, in base ai verbali e ai dati delle sezioni scrutinate, valuteremo il da farsi, ovvero se fare ricorso e ottenere il riconteggio".

Meloni: "Nessuna crepa con il Quirinale sui cortei"

"Con chi ce l'aveva Giorgia Meloni? Ce l'aveva con la sinistra". Lo ha detto la stessa premier, spiegando a chi si riferiva quando ha detto che è "pericoloso"togliere il sostegno delle istituzioni alla polizia. "Da quello che so io – ha detto parlando con i giornalisti a Toronto – il Quirinale non fa filtrare i propri umori: quando ha qualcosa da dire la dice. Se qualcuno pensa che la mia dichiarazione si riferisse a Mattarella significherebbe che io penso che Mattarella abbia tolto il sostegno alle forze dell'ordine, ma non è così e io non mi riferivo al Capo dello Stato".

"Mi riferivo a diversi parlamentari di sinistra, il Parlamento è un'istituzione", ha ribadito. "Mattarella ha espresso solidarietà agli agenti, una cosa che non ho visto fare ad altre istituzioni e tra le altre istituzioni c'è il Parlamento e i parlamentari di sinistra", ha dichiarato ancora la presidente del Consiglio.

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