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Perché lo Stato darà 10 milioni alla Lega serie A: il misterioso accordo sul “Made in Italy”

L’ad della Lega Calcio De Siervo ha detto che dal prossimo anno le partite della massima serie trasmesse all’estero si chiameranno “Serie A – Made in Italy”. Questo, grazie a un’intesa con il governo, che per l’iniziativa verserà 10 milioni di euro a stagione. Abbiamo cercato di capire quali siano i termini dell’accordo e perché l’esecutivo Meloni abbia deciso di sborsare tutti questi soldi pubblici, per mettere l’etichetta Made In Italy al campionato di calcio.
A cura di Marco Billeci
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Ha suscitato molto clamore un'intervista, rilasciata dall'amministratore delegato della Lega Serie A Luigi De Siervo, ad AS. Parlando con il giornale spagnolo, De Siervo ha detto che il prossimo anno, all'estero, il massimo campionato italiano si chiamerà "Serie A – Made in Italy". Questo, ha spiegato l'ad della Lega, grazie a "un accordo di 10 milioni a stagione", chiuso con il governo.

L'annuncio ha scatenato le reazioni di molti,  appassionati di calcio e non, che hanno criticato l'iniziativa, bollata come un regalo alle società di calcio, fatto con i soldi pubblici, volto a soddisfare l'ossessione del governo per il marchio "Made in Italy".  L'esecutivo Meloni infatti in questi mesi ha usato questa denominazione un po' ovunque: dall'ex ministero dello Sviluppo economico, ribattezzato appunto Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), al nuovo liceo, immaginato per promuovere arti e mestieri, legati alle manifatture di punta del nostro Paese.

Cosa c'è nell'accordo fra Serie A e governo?

Fanpage.it ha provato a capire in che modo verranno impiegati i 10 milioni l'anno e se davvero valga la pena spendere tutti questi soldi, per associare l'etichetta Made in Italy, alla Serie A, sul mercato estero. Quello che abbiamo scoperto è che in realtà, a parte la cifra, i termini dell'intesa sembrano ancora avvolti nella nebbia. E incerto è persino quale sia il soggetto pubblico, controparte della Lega Calcio, nella trattativa.

Le parole di De Siervo sono state accolte con una certa sorpresa, anche all'interno degli uffici di via Rossellini. Quella dell'ad della Serie A infatti è stata un'anticipazione, rispetto ai tempi immaginati per la comunicazione formale dell'iniziativa, da ufficializzare più avanti in estate, a ridosso probabilmente dell'inizio del prossimo campionato. Per questo motivo, spiegano fonti dell'associazione delle squadre di A, non è possibile rendere pubblici i dettagli dell'accordo, che potrebbero essere ancora in corso di definizione. Unica precisazione che si azzarda a ipotizzare dalle stanze della Lega è che "non per forza il contributo pubblico sarà tutto in denaro", ma si può immaginare che in parte assuma altre forme, come valorizzazione del marchio o altro.

Come accennato, rimane peraltro al momento un mistero, quale sia il soggetto statale con cui la Lega A ha stretto il profittevole contratto. Nell'intervista ad AS, De Siervo ha parlato genericamente di accordo chiuso "con il governo". Dall'altro lato, il ministero del Made in Italy ci ha fatto sapere di non avere alcun ruolo nella vicenda, così come il ministero dello Sport.

Fonti di Lega, indicano come possibile modello per la nuova, misteriosa intesa, un'altra partnership siglata l'anno passato dalla serie A, per pubblicizzare il Made in Italy nel mondo. A inizio 2022, infatti, l'associazione della massima serie del calcio ha firmato un accordo con il ministero degli Esteri e con il suo braccio operativo, l'ICE (l'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane).

La partnership era inserita nella campagna del ministero degli Esteri – allora retto da Luigi Di Maio -, denominata BeIt, immaginata per far conoscere le eccellenze italiane nel mondo. L'accordo con la serie A – di durata annuale, dunque scaduto a fine 2022 –  aveva "lo scopo di raccontare una storia di stile, passione, innovazione e creatività", come si legge nel comunicato congiunto, pubblicato all'epoca da ICE e Lega Calcio.

Totti e Del Piero, ambasciatori del Made in Italy

Proseguiva il comunicato: "la squadra degli Ambassadors di Lega Serie A sarà attivamente coinvolta negli eventi all’estero, per valorizzare le filiere produttive italiane. E nel corso delle gare saranno trasmesse sigle internazionali e grafiche televisive dedicate". In effetti, lo scorso anno si trova traccia di alcuni eventi della campagna BeIt, con protagonisti grandi campioni della storia recente del calcio italiano, da Totti a Del Piero, da Vieri a Nesta, tenuti a New York e Londra, Francoforte e Parigi.

Per questa partnership, secondo quanto si può ricavare dal sito dell'agenzia, l'Ice ha versato alla Lega Serie A un contributo di 10 milioni di  euro. Si tratta della stessa cifra a cui fa riferimento De Siervo, a proposito della futura intesa, per mettere il bollino ‘Made In Italy', sulle partite del campionato, trasmesse all'estero l'anno prossimo. Viene quindi facile ipotizzare che la nuova partnership possa essere, nei termini e nelle modalità, un seguito di quella precedente, per la campagna BeIt (ormai conclusa). Con un cambio del marchio, più allineato alle parole d'ordine del nuovo governo.

Fonti di ICE però al momento non confermano che l'accordo annunciato da De Siervo sia stato siglato o sarà siglato con loro, limitandosi a sottolineare come non esistano documenti ufficiali e non possano essere commentate frasi dell'ad della Serie A, in cui l'agenzia non viene mai citata direttamente.

A tirare in ballo esplicitamente ICE, come partner per la prossima stagione calcistica, in realtà, era già stato il 31 marzo scorso, il presidente della Lega Calcio Lorenzo Casini. Davanti ai presidenti delle società di serie A, Casini aveva detto: "è stato rinnovato con soddisfazione l'accordo per un ulteriore anno, quindi per la stagione sportiva 2023/2024, tra la Lega Serie A e l'ICE  per l'organizzazione di importanti attività di promozione del Made in Italy".

Non sappiamo se questo annuncio ha avuto un seguito concreto e se nel caso, si tratti della stessa cosa di cui ha parlato  De Siervo con AS. Possiamo solo notare che le cifre citate nelle due dichiarazioni non coincidono, perché il presidente della Serie A parlava di un'accordo da 8 milioni per la prossima stagione, mentre l'amministratore delegato ha alzato l'asticella fino a 10 milioni annuali. Probabilmente nelle prossime settimane il quadro si farà più chiaro. Per ora rimane il fatto che le parole dell'ad della Lega Calcio abbiano scatenato una ridda di polemiche, smentite, misteri. Questo sì, tutto molto made in Italy.

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