Perché l’Italia si è astenuta sulla risoluzione approvata dall’Onu che chiede una tregua a Gaza
Non c'è nessuna condanna agli attacchi di Hamas a Israele e l'emendamento che proponeva di inserirla è stato bocciato, perciò l'Italia ha deciso di astenersi sulla risoluzione dell'Onu votata a maggioranza ieri sera per chiedere una tregua umanitaria a Gaza. Nelle ore più difficili nella Striscia, dopo l'avvio della risposta militare dello Stato di Israele, le Nazioni Unite hanno approvato la risoluzione presentata dalla Giordania a nome degli Stati arabi, in cui oltre alla tregua umanitaria viene chiesto l'ingresso degli aiuti e lo stop allo sfollamento forzato. Il testo, che non ha alcun valore vincolante, è passato con 120 sì, 14 no e 45 astenuti.
Tra gli astenuti, c'è anche l'Italia: "Se da un lato si riconoscono gli sforzi delle parti arabe, questi non sono stati abbastanza per votare a favore – ha commentato dopo il voto Maurizio Massari, rappresentante permanente dell'Italia all'Onu – Manca la condanna inequivocabile degli attacchi di Hamas a Israele, manca il riconoscimento del diritto di difendersi di ogni Stato sotto attacco, in questo caso Israele, e non menziona la richiesta del rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi del 7 ottobre". Il Canada ha proposto un emendamento, che condannava "inequivocabilmente gli attacchi terroristici di Hamas" e chiedeva il "rilascio immediato e incondizionato" degli ostaggi, ma è stato bocciato.
La risoluzione ha ricevuto il voto contrario di 14 Paesi: Stati Uniti, Israele, Austria, Croazia, Fiji, Cecoslovacchia, Guatemala, Ungheria, Isole Marshall, Micronesia, Nauru, Tonga, Papua Nuova Guinea e Paraguay. Tra i 45 astenuti, invece, oltre all'Italia, ci sono anche Germania, Bulgaria, Finlandia, Grecia, Giappone, Corea del Sud, Ucraina, Regno Unito, Slovacchia, Tunisia. La Francia ha votato a favore.
Nell'ultima versione del testo viene chiesta una "tregua umanitaria immediata, duratura e prolungata che conduca alla cessazione delle ostilità, e che tutte le parti rispettino immediatamente e pienamente i loro obblighi ai sensi del diritto internazionale, in particolare per quanto riguarda la protezione dei civili". E poi la "fornitura immediata, continua e senza ostacoli di beni e servizi essenziali ai civili in tutta Gaza" e la "revoca dell'ordine da parte di Israele di evacuazione dei palestinesi dal nord della Striscia e respinge fermamente qualsiasi tentativo di trasferimento forzato della popolazione civile palestinese".