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Guerra in Ucraina

Perché l’invasione dell’Ucraina si è trasformata in una guerra di logoramento

In un’intervista a Fanpage.it il generale Vincenzo Camporini fa il punto della situazione e commenta la ritirata delle truppe da Kiev, annunciata dagli ucraini, ma smentita da Mosca: “I russi hanno difficoltà nel fare affluire i necessari rifornimenti alle truppe in prima linea”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Secondo il ministero della Difesa ucraino la Russia è stata costretta a ritirare le truppe che si trovavano a Kiev, dopo aver subito importanti perdite. Il ritiro, è stato spiegato, "ha diminuito significativamente" l'intensità dell'avanzata russa e ha costretto Mosca a spostare sul territorio della Bielorussia le unità più colpite durante l'offensiva, per ripristinare la loro capacità di combattimento. Il viceministro della Difesa ucraino Hanna Malyar ha anche affermato che il nemico sta raggruppando le sue forze, "ma non può avanzare da nessuna parte in Ucraina". Ma come stanno davvero le cose? La resistenza ucraina sta davvero mettendo in difficoltà l'attacco russo? Il ministero della Difesa russo ha diffuso un video in cui si vede un convoglio di mezzi blindati, che si troverebbe a una quarantina di chilometri dalla capitale Kiev.

Ne abbiamo parlato con il generale Vincenzo Camporini, responsabile sicurezza e difesa di Azione, ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare e della Difesa, nonché ex presidente del Centro Alti Studi della Difesa ed ex vicepresidente dello IAI (Istituto Affari Internazionali), di cui ora è consigliere scientifico.

Il generale Vincenzo Camporini
Il generale Vincenzo Camporini

Generale, l'esercito ucraino dice che la Russia è stata costretta a ritirare le truppe che circondavano Kiev, per via di ingenti perdite. Come va interpretata questa mossa? 

Bisognerebbe prima verificare cosa sta realmente accadendo, perché i russi smentiscono la ritirata, dicendo al contrario che c'è una colonna di carri che si sta avviando verso Kiev, e che sarebbe a 40 km di distanza. Visto che poco tempo fa dicevano di trovarsi a 25 km dalla Capitale come avanzata mi sembra piuttosto bizzarra. Ma al di là di questo, che ci siano delle difficoltà sul terreno credo sia evidente dal fatto che grossi progressi non ne sono stati fatti, se tralasciamo la zona meridionale e sud-orientale, la fascia lungo il Mar d'Azov che porta dalla Crimea all'oblast' di Rostov. Sicuramente ci sono dei problemi, di carattere operativo e logistico: da quello che si vede sembra ormai incontrovertibile che ci sia una difficoltà nel fare affluire i necessari rifornimenti alle truppe in prima linea, da parte russa. Sarà decisivo capire cosa succede nelle prossime ore, perché la situazione è molto fluida.

Ma è vero che le forze russe si stanno riorganizzando e in questo momento non sono in grado di avanzare in nessuna direzione?

Se questo è vero attorno a Kiev e attorno a Mykolaiv, credo invece che nella zona orientale, nel Donbass, l'offensiva russa qualche risultato lo stia portando, anche se molto lentamente. Il fatto che Mariupol resista ancora vuol dire che le difficoltà non sono completamente superate. Quella è l'area dove tra l'altro lo stesso Stato maggiore russo ha detto che gravita la loro azione principale. Ci sono sicuramente dei movimenti di truppe, c'è il tentativo russo di chiudere a tenaglia le forze ucraine che sono sul terreno, e gli ucraini stanno a loro volta tentando la manovra a tenaglia a Nord Est.

L'Ucraina ha detto che la Russia sta trasportando missili ‘Iskander' a Kalinkavichy, nel sudest della Bielorussia. Cosa significa questo movimento?

I missili ‘Iskander' sono dei missili balistici, di portata medio corta, con una portata massima attorno ai 500 km, che possono essere armati con testate varie, compresa la testata nucleare. Anche la testata nucleare tattica può essere impiegata, ma non è questo il caso, perché nessuno pensa di usare armi nucleari tattiche sul terreno in questa fase. Gli Iskander hanno ottima capacità operativa, sono difficilmente intercettabili, perché essendo missili balistici arrivano con una velocità molto elevata. Il fatto che vengano impiegati in questa fase può indicare anche che la Russia sta cercando di utilizzare tutto ciò che ha, perché fino ad ora i mezzi messi a disposizione del corpo di spedizione non sono stati sufficienti. È anche questa una dimostrazione del fatto che la resistenza ucraina si sta muovendo in modo efficace, e vuol dire che i russi non sono stati in grado di raggiungere i risultati che avevano programmato. Qualche giorno fa abbiamo saputo che alcuni Iskander erano stati lanciati, ma non ancora utilizzati in modo massiccio.

Stiamo entrando in una fase differente del conflitto, una guerra di logoramento?

Siamo già in una guerra di logoramento, perché nessuno dei due contendenti riesce ad avere un'avanzata schiacciante sul terreno. I russi erano convinti che avrebbero raggiunto in fretta questo risultato e sono stati smentiti. Gli ucraini dal canto loro devono recuperare palmo a palmo, operazione tutt'altro che immediata: ci stanno riuscendo a Sud, attorno appunto a Mykolaiv, a Nord vicino a Kiev, mentre a Est la situazione è sicuramente più critica. Ma è una guerra che ormai si sta trascinando, l'idea di una guerra lampo è tramontata da tempo.

Bisogna aspettare i negoziati previsti per domani a Istanbul? Potrebbero esserci novità?

Il fatto che siano in Turchia dimostra che c'è un minimo di apertura, perché non ci si poteva aspettare molto da trattative che si svolgevano nel territorio di un Paese alleato dell'aggressore, come la Bielorussia. Adesso se c'è questa ricerca di un territorio che possa essere neutro, o comunque non apertamente schierato, potrebbe essere un fatto positivo. Bisogna sempre usare il condizionale purtroppo perché la situazione può cambiare da un momento all'altro. Ma il fatto che Lavrov abbia aperto alla possibilità di fare un negoziato a Belgrado potrebbe essere un ulteriore indizio che ci fa pensare che forse qualcosa si sta muovendo.

Ha sbagliato Biden a dire il presidente russo Vladimir Putin "non può continuare a restare al potere", definendolo anche un "macellaio"? La Casa Bianca poi è stata costretta ad aggiustare il tiro.

Uno statista deve essere prudente quando fa delle dichiarazioni. Alcune cose si possono pensare, ma sarebbe meglio non pronunciarle, e questa frase di Biden rientra in questa categoria.

Il ministro della Difesa Guerini oggi ha ricordato l’urgenza di aumentare le spese militari anche per rinnovare le forze armate italiane. I nostri sistemi d’arma hanno bisogno di essere sostituiti?

Ci sono alcune capacità che negli ultimi vent'anni sono state considerate non più prioritarie, mentre gli avvenimenti che stiamo vivendo ci dicono che sono ancora di grande importanza. Mi riferisco soprattutto a forze corazzate e artiglieria pesante. Ci sono altre capacità di cui noi disponiamo a livello qualitativo, ma servono sicuramente degli incrementi a livello quantitativo. Occorre un numero maggiore di sistemi, anche se quelli che abbiamo sono tecnologicamente adeguati, ma non lo sono numericamente. Poi c'è un problema serio e di non facile soluzione che riguarda il reclutamento del personale, perché nella nostra struttura sociale abbiamo un reclutamento piuttosto rigido, che equivale a un progressivo invecchiamento del personale militare. Chi svolge questa professione deve mantenere una prestanza fisica che a volte l'età non consente di mantenere. Bisogna perciò abbassare l'età media del personale, con provvedimenti di varia natura, che comunque hanno dei costi.

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