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Elezioni politiche 2022

Perché Letta dice che la partita è aperta alle elezioni, nonostante i sondaggi

Il leader del Pd è convinto che la partita alle elezioni sia aperta e che il patto stretto con Calenda possa mettere in difficoltà il centrodestra: “Tanti elettori decidono negli ultimi dieci giorni”. Ma i sondaggi sono chiari.
A cura di Tommaso Coluzzi
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I sondaggi politici in vista delle prossime elezioni parlano chiaro. Non è un segreto che tutti gli istituti demoscopici concordino sulla vittoria annunciata del centrodestra, con tanto di stime che parlano di larga maggioranza nel prossimo Parlamento. Ma l'accordo chiuso tra Azione, +Europa e il Partito Democratico nelle scorse ore può rimettere tutto in gioco. O almeno: questo è ciò che dice Enrico Letta, che festeggia l'alleanza stretta con Carlo Calenda – dopo giorni di litigate a distanza – come un nuovo inizio per questa campagna elettorale. "Dalle reazioni di Meloni e Salvini capisco che non se l’aspettavano – ha detto Letta al Corriere – Siamo competitivi e mettiamo paura. Ne approfitto per suggerire al centrodestra di non spartirsi già i ministeri. Salvini ha prenotato il Viminale, ma è meglio aspettare".

Secondo il segretario del Pd, in sostanza, i sondaggi sono ribaltabili: "Io leggo le tendenze. Due partiti in calo, Lega e Forza Italia. Fratelli d’Italia in buona salute – ha spiegato Letta – E noi 4 in crescita, parlo di Pd, Calenda e +Europa, la federazione di Sinistra italiana e Verdi, Impegno civico che è appena nato". Insomma, secondo il leader dem "la dinamica è chiara". E ha sottolineato: "Ricordate il 2013 e il 2018? Tanti elettori decidono negli ultimi dieci giorni. E noi daremo il massimo".

Letta crede di potercela fare – così come Calenda, che ieri ne ha parlato chiaramente – anche se i sondaggi al momento tutto gli danno tranne che ragione: negli ultimi giorni abbiamo visto come il centrosinistra – al momento – sembri sostanzialmente spacciato. Secondo le ultime stime, anche con l'accordo con Azione e +Europa, il centrosinistra non va oltre il 30% contro un centrodestra che sfiora il 50%. Lo stesso varrebbe se Letta riuscisse a riunire nella stessa coalizione anche Europa Verde e Sinistra Italiana, Impegno Civico di Di Maio – che però dovrebbe candidarsi nelle liste del Pd, lasciando il suo simbolo senza il suo leader – e persino Italia Viva, che ha già detto che correrà in solitaria. Insomma, quella di Letta sembra davvero una missione impossibile.

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