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Perché le opposizioni chiedono a Salvini di riferire in Aula sul caso Verdini e l’inchiesta Anas

L’inchiesta Anas coinvolge anche l’ex senatore Denis Verdini, indagato. Le opposizioni hanno chiesto che Salvini riferisca in Parlamento, non tanto perché è vicino a Verdini (è compagno della figlia Francesca) ma perché Anas è una società che fa riferimento al suo ministero. In più, nell’ordinanza del tribunale sono menzionati sia Salvini che il sottosegretario Freni, non indagati.
A cura di Luca Pons
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È esplosa la polemica politica sull'inchiesta Anas, l'indagine della Procura di Roma sulle commesse della società di infrastrutture stradali che ha coinvolto anche l'ex senatore Denis Verdini (recentemente assolto nel caso Consip e attualmente ai domiciliari dopo una condanna per bancarotta) e il figlio Tommaso Verdini. Diversi esponenti delle opposizioni hanno chiesto che il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini intervenga in Parlamento a riferire. Sia per la sua vicinanza personale a Verdini, sia per la presenza negli atti del nome del sottosegretario leghista Federico Freni, che non è indagato.

Cos'è l'inchiesta Anas e qual è il presunto ruolo di Verdini

Le carte dell'inchiesta, che Fanpage.it ha potuto consultare, descrivono il presunto ruolo dei Verdini in una serie di illeciti legati agli appalti di Anas. Questi sarebbero passati da Inver srl, la società di lobbing di Tommaso Verdini e Fabio Pileri. Ci sarebbe stato uno scambio di denaro per cui alcuni imprenditori avrebbero ottenuto dei benefici da parte di alcuni dirigenti Anas indagati, che in cambio avrebbero avuto delle promesse di raccomandazioni in sedi politiche e istituzionali.

Inver srl avrebbe fatto da mediatore (pagato) in questo scambio. In un'intercettazione, Tommaso Verdini avrebbe detto: "Un dirigente è evidente che ci tratta il cliente meglio perché sa che possiamo dargli una mano". In tutto ciò, il presunto ruolo di Denis Verdini sarebbe stato quello di mente strategica per Inver srl. L'ex senatore avrebbe sfruttato il suo peso politico per agevolare il presunto scambio di denaro e di promesse di influenze, ricevendone anche un beneficio economico.

Cosa c'entrano Salvini e il sottosegretario Freni, che non sono indagati

Ciò che ha scatenato la reazione delle opposizioni è che nell'ordinanza di misura cautelare appare il nome di Federico Freni, attuale sottosegretario al ministero dell'Economia, che aveva ricoperto lo stesso ruolo anche dal 28 settembre 2021 nel governo Draghi. Freni, che non è indagato, nelle carte viene citato come "referente politico del gruppo Pileri-Verdini", che si sarebbe "in più occasioni reso disponibile a incontrare i dirigenti di Anas su richiesta di Tommaso e Denis Verdini". In un altro passaggio si legge che Pileri e Verdini "cercano di agganciare" lo stesso Freni.

Anche lo stesso Salvini viene menzionato. Parlando di alcune persone che dovrebbero ottenere un ruolo in Ferrovie dello Stato, nelle intercettazioni Fabio Pileri avrebbe detto, riferendosi a un dirigente di Fs: "Ha fatto un accordo con quelli della Lega di futura collaborazione con Matteo e con noi tramite Freni". Tommaso Verdini, sempre in una telefonata, avrebbe detto: "Guarda caso arrivano dopo che Salvini si è insediato, che tempistica ragazzi", parlando di alcuni imprenditori che avrebbero ripreso contatti con i Verdini dopo l'insediamento del governo Meloni.

Perché l'opposizione ha chiesto che Salvini intervenga in Parlamento

Ieri in Aula alcuni deputati dell'opposizione hanno chiesto che Salvini intervenga con un'informativa. Non tanto perché vicino all'ex senatore Verdini, in quanto compagno della figlia Francesca Verdini, ma perché ministro dei Trasporti.

L'ex magistrato Federico Cafiero De Raho (M5s) ha detto: "Bisogna che il Parlamento sappia in quale misura i fatti coinvolgono Anas, per quanti e quali appalti, quali le misure adottate per prevenire la corruzione, quale il coinvolgimento di esponenti delle istituzioni. Il ministro riferisca". La richiesta è stata quindi legata al fatto che si parla di Anas, una società pubblica che fa riferimento al ministero di Salvini. Enrico Costa (Azione), ha invece contestato la richiesta sottolineando che i fatti delle indagini si riferiscono al periodo del governo Draghi: "Le inchieste vadano avanti, ma non è che dall'inizio di una inchiesta si interessa anche il Parlamento".

Oltre al M5s anche Pd, Sinistra e Verdi hanno chiesto che Salvini parli in Aula. Angelo Bonelli (Verdi) ha dichiarato: "Non siamo interessati alla vicenda giudiziaria, ma quando si cominciano a incontrare imprenditori a casa o nei ristoranti, per discutere questioni che attengono un dicastero, c'è un problema che riguarda il comportamento rigoroso che dovrebbe avere un ministro o un sottosegretario". Per il Pd, la capogruppo alla Camera, Chiara Braga, ha aggiunto oggi: "Funzionari pubblici che discutono di appalti con imprenditori, un sottosegretario della Lega chiamato in causa per interventi normativi, parentele imbarazzanti. Come può Salvini pensare che non dovrà spiegare al Parlamento che cosa succede negli appalti Anas? Un insulto, la sua alzata di spalle".

Da parte sua, Salvini ha fatto sapere che non ha intenzione di intervenire in Parlamento sul caso, e non ha rilasciato dichiarazioni pubbliche. Il sottosegretario Freni, a Repubblica, ha invece detto di essere "assolutamente tranquillo" e "completamente estraneo a questa inchiesta". Ha detto di conoscere i Verdini "come conosco centinaia di persone" e di aver incontrato Pileri "non più di una o due volte in vita mia", di non aver "mai ricevuto proposte inopportune" e di essere semplicemente "coinvolto in fantasiose millanterie altrui".

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