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Perché la separazione di Arianna Meloni e Francesco Lollobrigida è anche un fatto politico

Meloni e Lollobrigida hanno il diritto di vivere decidendo come declinare la parola amore, e la parola famiglia. Meloni e Lollobrigida hanno anche il diritto di crescere le loro due figlie come genitori single. Sarebbe giusto che lasciassero questi diritti anche agli altri, altrimenti i loro si chiamano privilegi.
A cura di Saverio Tommasi
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Arianna Meloni, separata dal ministro Francesco Lollobrigida
Arianna Meloni, separata dal ministro Francesco Lollobrigida

Arianna Meloni e Francesco Lollobrigida hanno interrotto la loro relazione dopo oltre vent'anni. È la storia di tante persone, loro però hanno una specificità in più, e non è quella di essere semplicemente famosi.
Il partito di cui sono esponenti di primo piano e volto pubblico – è questa la specificità che costringe a parlarne – ha sempre usato il concetto di famiglia in forma restrittiva, e cioè etero, bianca e classista. Bianca perché i ricongiungimenti familiari per gli immigrati hanno sempre avuto percorsi ostacolati, e classista perché se sei ricco diventa comunque tutto più accettabile, basta pensare a Elon Mask sul palco di Atreju, tre divorzi e una figlia respinta.

Riguardo all'orientamento sessuale, poi, il concetto di Fratelli d'Italia è sempre stato semplice ed escludente: se non sei etero non puoi formare una famiglia, e dunque non puoi prenderne né il nome né i diritti. Non puoi neanche adottare perché "non rappresenti la migliore soluzione per un bambino o una bambina".

Dopo l'utilizzo sistematico del concetto di famiglia come clava per colpire chiunque si discostasse da quella del Mulino Bianco; dopo anni di sberleffi istituzionali e risatine al bar contro coloro che chiedevano il rispetto dei diritti anche per quelle unioni non conformi ai loro precetti ideologici; dopo anni di battaglie di Fratelli d'Italia contro la presunta incapacità di una coppia gay di crescere un figlio; dopo anni di esultanze parlamentari dopo che un diritto veniva negato; dopo la legge contro la gestazione per altri; dopo aver affermato che l'unica famiglia è quella composta da un uomo e una donna, dopo tutto questo, quando poi quest'uomo e questa donna si lasciano, allora anche una separazione può diventare un motivo di riflessione pubblica. Perché non è il fatto privato in sé a interessarci, ma quello politico.

Francesco Lollobrigida ha cercato nell'attacco la sua difesa:"Ridicolo chi gioisce dei problemi altrui", riferendosi alla sua separazione. Ma chi è che gioisce? Io questa gioia in giro non l'ho letta, al massimo menefreghismo, senso di scontatezza. Qualche battuta più o meno azzeccata, ma nessuna gioia. Non è stata la gioia il parametro pubblico di valutazione, e neanche – se posso dirlo – quello della mancata coerenza. Personalmente non mi scandalizza che una persona faccia quello di cui accusa gli altri, può accadere, è nella natura umana. Mi scandalizza chi – soprattutto esterno alla coppia – non decide di trarre un insegnamento dai fatti. Mi scandalizza chi si beve tutto, chi per la stessa vicenda ha una trattazione diversa. Trovo insopportabile chi utilizza la negazione dei diritti altrui per la carriera politica, questo sì, non chi conclude un amore con una separazione. Poi, talvolta, le figure coincidono.

Non mi scandalizza Arianna Meloni che afferma "per lui mi butterei comunque nel Tevere", non credo neanche sia un'esagerazione, è il padre delle sue figlie, immagino bene che se lo vedesse affogare farebbe di tutto per salvarlo. Quello che mi scandalizza è che si impedisca a chi affoga in mare – invece che nel fiume Tevere – di essere tratto in salvo. Mi scandalizza che l'immagine dell'affogamento, giustamente utilizzata da Arianna Meloni come paradosso estremo, possa essere scordata quando ad affogare – per realtà e non per paradosso – sono altre donne, uomini e bambini, con un altro colore della pelle.

Arianna Meloni e Francesco Lollobrigida si sono lasciati perché, dice Arianna Meloni, l'amore "è un'altra cosa". Non mi scandalizza dato che parla del suo rapporto, e mai io potrei dire anche soltanto mezza parola in proposito. Mi scandalizza sempre quando il giudizio sull'amore è proferito verso gli altri, le altre coppie, quando il giudizio per gli altri diventa innappellabile e fatto in base al loro orientamento sessuale; e invece il giudizio verso se stessi e se stesse sempre così comprensivo. Mi scandalizza l'assenza di sentimento nella valutazione delle vite altrui, non un po' di benevolenza nel guardare alla propria.

Arianna Meloni e Francesco Lollobrigida hanno il diritto di vivere come credono meglio, dando la declinazione che preferiscono alla parola "amore" e a quella di "famiglia", anche crescendo le loro due figlie come genitori single. Diritti che infatti – fortunatamente – ora possono esercitare.
Non credo sia un'eresia continuare a chiedere quello che veniva domandato anche prima che i due esponenti si separassero, e cioè che i diritti che loro già hanno possano essere esercitati anche da tutte le persone che risiedono in Italia. In caso contrario i loro diritti somiglieranno sempre più a dei privilegi.

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Sono giornalista e video reporter. Realizzo reportage e documentari in forma breve, in Italia e all'estero. Scrivo libri, quando capita. Il più recente è "Siate ribelli. Praticate gentilezza". Ho sposato Fanpage.it, ed è un matrimonio felice. Racconto storie di umanità varia, mi piace incrociare le fragilità umane, senza pietismo e ribaltando il tavolo degli stereotipi. Per farlo uso le parole e le immagini. Mi nutro di video e respiro. Tutti i miei video li trovate sul canale Youmedia personale.
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