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Perché la relazione sulla giustizia di Bonafede potrebbe far cadere il governo

Tra pochi giorni il Guardasigilli Alfonso Bonafede sarà in Parlamento per la relazione annuale sullo stato della giustizia, uno dei temi su cui si è consumato lo scontro più acceso tra Movimento Cinque Stelle e Italia Viva. Che, da parte sua, ha già detto che voterà contro la relazione. Se in Aula il ministro della Giustizia dovesse subire una bocciatura di norma si dimetterebbe mettendo in discussione l’intero governo.
A cura di Annalisa Girardi
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Dopo aver incassato la fiducia alla Camera e (risicata) al Senato, la maggioranza si trova ad affrontare un nuovo possibile terremoto. Mercoledì prossimo, 27 gennaio, infatti il Parlamento dovrà valutare la relazione annuale del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, e ancora una volta il problema più grande è a Palazzo Madama, dove siete anche Matteo Renzi. A quanto si apprende, l'intervento del Guardasigilli in Senato potrebbe anche slittare a giovedì, ma poco cambia: i senatori di Italia Viva hanno già annunciato il proprio voto contrario. Non si vota direttamente sulla relazione, ma sulle risoluzioni che verranno presentate: solitamente si tratta di una a favore della maggioranza e una contraria dell'opposizione. Il governo si troverebbe in una situazione alquanto complessa se il Parlamento, o anche solo una Camera, dovesse bocciare un suo ministro. Che, di norma, si dimetterebbe mettendo in discussione la tenuta dell'intero esecutivo.

Il voto contrario di Italia Viva

Riparte quindi la caccia ai costruttori e la ricerca dei numeri necessari per salvare il Guardasigilli. Quello della giustizia (e specialmente della prescrizione) è uno dei temi su cui lo scontro tra renziani e pentastellati è stato più acceso. "Renzi ha preannunciato il voto contrario a una relazione che non ha ancora letto. Il paradosso, tra l'altro, è che la relazione verterà su quello che è stato fatto dal governo in tema di giustizia nel 2020 insieme a Italia Viva", ha detto Bonafede all'Adnkronos.

Di cosa parlerà Bonafede

Ma di cosa parlerà il ministro nella sua relazione? Di fatto, si tratterà di tirare le somme dello stato delle giustizia nell'anno appena trascorso. La riforma della giustizia, come detto, è sempre stata motivo di acceso scontro all'interno della maggioranza, tra Italia Viva e il Movimento Cinque Stelle, specialmente per quanto riguarda il tema della prescrizione. Ma Bonafede potrebbe decidere di non trattare nemmeno la questione prescrizione, rimanendo su tecnicismi e i modi in cui si intende spendere le maggiori risorse in arrivo con il Recovery Fund per la giustizia. Rimane comunque difficile ipotizzare un voto favorevole di Italia Viva, che ha già più volte espresso il suo dissenso nei confronti di Bonafede.

La situazione nelle commissioni

Certo, come detto in precedenza, si potrebbero registrare delle fuoriuscite a sostegno della maggioranza, come già accaduto per il voto di fiducia. Al momento, però, non si ha ancora notizia di migrazioni in questo senso. Anche se il titolare della Giustizia dovesse passare la prova in Aula, per il suo ministero rimane comunque l'incognita delle commissioni parlamentari. Basti pensare che il 1° febbraio in commissione scadranno gli emendamenti sulla riforma del processo penale, in cui è appunto inserita la norma sulla prescrizione. Anche quando era al governo Italia Viva, con il lodo Annibali, aveva cercato di fermarla. Si prevedono quindi lavori complicati per il settore giudiziario in Parlamento, tanto da poter mettere in discussione la capacità di governare dell'intero esecutivo.

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