Perché la campagna vaccinale in Italia non potrà accelerare fino a inizio giugno
Circa tre milioni di dosi consegnate a settimana. Che vorrebbe dire una media al di sotto delle 450mila somministrazioni al giorno. Bastano questi due numeri per capire che al momento ipotizzare un’accelerazione per la campagna vaccinale è tutt’altro che facile. Almeno fino alla fine di maggio. Poi, probabilmente, un reale aumento delle somministrazioni potrebbe arrivare a giugno, quando l’obiettivo del commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, Francesco Paolo Figliuolo, è quello di raggiungere la cifra di un milione di somministrazioni al giorno. Per ora, però, bisogna fare i conti con le forniture. E le dosi disponibili non sembrano essere tantissime, almeno per le prossime tre settimane. Da qui alla fine di maggio/inizio di giugno l’Italia dovrebbe ricevere, mediamente, circa 3 milioni di dosi a settimana. Se dovesse riuscire a somministrarle tutte – considerando che da parte ci sono quasi altre tre milioni di dosi di scorta – saremmo comunque a un livello persino più basso di quello dell’ultima settimana.
Le consegne previste dei vaccini anti-Covid
Questa settimana l’Italia riceverà circa 3 milioni di dosi, di cui circa 2,1 milioni di Pfizer e altre 900mila tra AstraZeneca, ma anche – in maniera ridotta – Moderna e Johnson & Johnson. Consultando i dati disaggregati messi a disposizione dal governo, si può vedere come nella precedente settimana – dal 2 all’8 maggio (ultimo giorno in cui sono arrivate nuove consegne) – le dosi ricevute sono state 2,6 milioni. Contro le 4,9 milioni della settimana dal 25 aprile all’1 maggio e le 2,5 milioni della settimana 18-24 aprile. Per provare a capire quante dosi arriveranno nelle prossime settimane, comunque, i dati certi sono pochi. Finora a maggio sono state consegnate 4,7 milioni di dosi: quelle previste, per tutto il mese, sono tra i 15 e i 17 milioni, come confermato a Fanpage.it dalla struttura commissariale. Il che vuol dire che mancano circa 12 milioni di dosi (nell’ipotesi in cui arrivino tutte).
Le 12 milioni di dosi rimanenti per maggio dovrebbero arrivare nelle restanti settimane di maggio: tre milioni tra oggi e il 16 maggio, altre tre tra il 17 e il 23, altrettante tra il 24 e il 30 e le ultime tre milioni di dosi nella settimana a cavallo tra fine maggio e inizio giugno. Di fatto parliamo di circa 3 milioni di dosi a settimana, almeno di media, per quasi un altro mese. Il che vuol dire che fino a inizio giugno l’accelerata è impossibile. Una certezza che viene da un dato: l’Italia nell’ultima settimana ha somministrato poco meno di 3,2 milioni di dosi, il record finora in sette giorni. Ma si tratta di un ritmo che nella migliore delle ipotesi potrà solo essere confermato, mentre un’accelerazione sembra da escludere.
Quanti vaccini riesce a somministrare l’Italia
Se guardiamo ai dati della settimana che va dal 30 aprile al 6 maggio, l’Italia ha somministrato in totale poco meno di 3,2 milioni di dosi, con una media giornaliera intorno alle 450mila inoculazioni di vaccino anti-Covid al giorno. Una cifra al di sotto anche delle previsioni per metà aprile, quando il governo si si augurava di raggiungere le 500mila dosi al giorno. Guardando gli ultimi dati si registrano 375mila dosi somministrate domenica 9 maggio, 498mila sabato 8 maggio, 530mila venerdì 7 maggio e 508mila giovedì 6 maggio. Cifre che, ricevendo circa 3 milioni di vaccini al giorno, non sembrano poter essere incrementate almeno fino a inizio giugno, quando si prevede un raddoppio delle consegne di Pfizer. Raddoppio che secondo alcune fonti potrebbe avvenire dal 3 giugno, ma che in realtà non ha ancora una data precisa, come confermano dalla struttura commissariale.
Le scorte: Italia conserva circa 10% dosi in magazzino
L’unico modo che avrebbe l’Italia per accelerare nella campagna vaccinale prima di giugno, quindi, è quello di attingere alle scorte. Al momento nei magazzini ci sono circa 2,9 milioni di dosi, corrispondenti a poco più del 10% del totale delle dosi somministrate: gli ultimi dati mostrano infatti un 89,4% di dosi somministrate sul totale di quelle consegnate. Vaccini che potrebbero, se utilizzati tutti, portare alla somministrazione di circa 700mila dosi in più a settimana fino a inizio giugno. Un’ipotesi che sembra, però, da scartare, perché la raccomandazione del commissario Figliuolo è quella di mantenere circa il 10% di scorte a scopo precauzionale, per evitare una carenza di vaccini per chi deve effettuare il richiamo. E il 10%, ad oggi, corrisponde più o meno a tre milioni di dosi che l’Italia continuerà, presumibilmente, a conservare. Il che conferma, ancora una volta, che sarà praticamente impossibile somministrare più di 3 milioni di dosi (o poco più) a settimana, stando alle previsioni sulle consegne. La campagna vaccinale, quindi, potrà proseguire al ritmo attuale, ma non andare più veloce, almeno fino a inizio giugno.