Perché Italia Viva voterà a favore della sfiducia a Salvini, ma non a quella contro Santanchè
Italia Viva voterà a favore della mozione di sfiducia nei confronti di Matteo Salvini, ma non di quella nei confronti di Daniela Santanché. Lo ha detto il capogruppo renziano alla Camera, dove oggi si apre la discussione sui due ministri del governo Meloni. Italia Viva non ha sottoscritto nessuna delle due mozioni di sfiducia, ma ospite della trasmissione Agorà su Rai3 Davide Faraone ha comunque annunciato il voto a favore della prima: "Votiamo sì alla sfiducia a Salvini non avendo firmato la mozione perché non abbiamo trovato credibili alcuni co-firmatari. Che firmino la sfiducia a Salvini sui temi pro Russia coloro che con la Russia hanno avuto più che una intesa, parlo del M5s, ci ha un po' inquietato", ha detto.
Per poi precisare che invece il suo partito non voterà a favore della mozione contro Santanchè: "Sulla Santanchè non votiamo a favore perché è una trasformazione del Parlamento in tribunale. Stiamo parlando di una persona che non è neanche rinviata a giudizio, la rimozione spetta a un voto politico del premier non a un Parlamento che diventa tribunale".
Anche da Azione sono stati espressi dei dubbi sulla sfiducia a Santanchè, nonostante l'annuncio di Carlo Calenda sul voto a favore del gruppo. "Voteremo la sfiducia alla ministra Santanchè per ragioni di carattere politico e di etica pubblica, che nulla hanno a che vedere invece con l'anticipo di eventuali valutazioni di carattere giudiziario", ha ribadito anche Elena Bonetti. Ma non tutti sono sulla stessa linea: il deputato Enrico Costa, ad esempio, ha definito la mozione "tutta incentrata sull'inchiesta giudiziaria". E ancora: "Nonostante tanti argomenti di merito per attaccarli e chiedere le dimissioni, non resistono alla scorciatoia giudiziaria".
È d'accordo anche la senatrice Mariastella Gelmini, portavoce di Azione. Pur non partecipando al voto – in quanto la mozione è stata appunto presentata a Montecitorio – ha detto: "Sono da sempre garantista e quindi contraria a mozioni di sfiducia individuali. Così come dichiarato anche dal collega Enrico Costa, questa non è una mozione politica sul lavoro della ministra, ma nasce da una vicenda giudiziaria e come tale credo che rappresenti un precedente pericoloso. Ad ogni modo, la posizione di Azione è stata espressa dal leader, non siamo una caserma e rispettiamo tutte le posizioni".