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Perché il sottosegretario Gemmato è accusato di conflitto di interesse e il Pd vuole le sue dimissioni

Bufera sul sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato: l’esponente di Fdi detiene il 10% delle quote di Therapia Srl, società che gestisce tre poliambulatori di Bitonto (Bari) e che sul sito sponsorizza i propri servizi, assicurando cure rapide senza i “lunghi tempi del Servizio Sanitario Pubblico”. Pd e Avs lo accusano di conflitto di interesse, ma lui nega.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il sottosegretario alla Salute Gemmato, vicinissimo a Giorgia Meloni, è finito al centro di una polemica, sollevata dal Fatto Quotidiano. Al centro della vicenda un conflitto di interesse: l'esponente di Fdi socio al 10% di Therapia SRL, società a cui è affidata la gestione di tre ambulatori in provincia di Bari, a Bitonto.

Sul sito della società si promette ai pazienti l'accesso rapido a visite mediche, saltando le famigerate liste d'attesa, vera piaga del Ssn: "Noi ci prendiamo cura di voi. È possibile effettuare in loco accertamenti diagnostici ed avere così un quadro completo della situazione clinica. Senza i lunghi tempi del servizio sanitario pubblico", si legge. Ma dovrebbe essere lo stesso sottosegretario a occuparsi di rimuovere gli ostacoli che impediscono ai cittadini di avere cure mediche tempestive. Therapia, scrive il Fatto Quotidiano, ha un fatturato di 1,5 milioni nel 2023, in crescita e con 7 mila euro di utili: Gemmato è entrato nella società nel 2013, quando "era impegnato nell’attività professionale", ma, spiega lo staff, non ha mai percepito utili né ricoperto incarichi gestionali. Il quotidiano spiega che Gemmato è solo un socio, e nemmeno un socio di controllo, ma il problema del conflitto di interesse è evidente.

Pd e Avs chiedono le dimissioni di Gemmato

Tanto basta a far sobbalzare le opposizioni, che chiedono al sottosegretario di lasciare il suo ruolo al ministero della Salute. "Lo abbiamo sempre detto. La destra non sta smantellando la sanità pubblica per sciatteria, ma per un preciso disegno. E chi ci guadagna? Solo loro, la destra. Lo spot della clinica privata, di cui il sottosegretario Gemmato è socio, è un insulto ai quei 4,5 milioni di italiani che hanno già rinunciato a curarsi proprio causa di quelle liste d'attesa che la clinica promette di far saltare", ha scritto sui social la segretaria del Pd Elly Schlein. Ormai, ha aggiunto "è chiaro, anche l'eliminazione dalla manovra del piano di assunzioni straordinario che avevano promesso è un modo per favorire la sanità privata, la loro sanità privata. È assolutamente evidente che un sottosegretario alla salute con un palese conflitto di interessi non possa rimanere un minuto di più in quel ruolo. Piuttosto Giorgia Meloni chiarisca come abbia potuto nominare in un ruolo così delicato, di amministrazione della sanità pubblica, una persona così già tanto esposta nel settore della sanità privata".

"È già imbarazzante che un sottosegretario al ministero della Sanità abbia quote in una clinica privata. In più fa arrabbiare che quella stessa clinica faccia pubblicità denigrando il Servizio sanitario nazionale e i tempi delle liste d’attesa. ‘Paga e avrai la risonanza magnetica che ti serve e che il pubblico non ti può garantire' è il messaggio. E il sottosegretario Gemmato, pugliese di Fratelli di Italia, socio della clinica non si vergogna? No", ha scritto su Facebook il responsabile Mezzogiorno di Sinistra Italiana, Nico Bavaro.

"Non si vergogna affatto il sottosegretario Gemmato, perchè il governo Meloni di cui fa parte è impegnato a tagliare sulla salute degli italiani – ha aggiunto l’esponente di Avs – e nel contempo alza il tetto di spesa per i privati, di circa 200 milioni di euro. Il tutto mentre fanno saltare il piano di assunzioni di 30mila medici nel pubblico. Una vergogna fatta ad arte per favorire i privati".

"Gemmato dovrebbe lasciare il suo posto al governo. Per il resto, dovrebbe farsi un giro alle file dei Cup – conclude Bavaro – e vedere la disperazione di chi non riesce ad avere l'esame diagnostico di cui ha bisogno, anche quando i medici indicano l'assoluta urgenza, come succede per i pazienti oncologici. Vediamo se gli passa la voglia di fare i furbi".

La replica di Gemmato

"Una sinistra bugiarda e rancorosa che non sa più a cosa appigliarsi. Le polemiche stanno a zero: 1) Ho il 10% di una società senza averne alcuna responsabilità di gestione (Figuriamoci poi dei contenuti del sito internet). 2) Non esiste alcun conflitto di interessi come certifica il Garante della concorrenza (vedi foto). 3) Con il Governo Meloni e il Ministro Schillaci ci stiamo occupando del problema delle liste di attesa creato dalla mala gestione di decenni di sinistra al Governo", ha scritto su Facebook il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, allegando la documentazione in sua difesa.

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