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Perché il salario minimo è indispensabile per avere una pensione decente

Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, sottolinea la necessità di introdurre un salario minimo orario di almeno nove euro l’ora. Così facendo le pensioni aumenterebbero del 10%.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il salario minimo non solo per vivere dignitosamente oggi, ma anche per accumulare abbastanza per andare in pensione con un assegno un po' più alto. Il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, da tempo insiste sulla necessità di introdurre una soglia minima per gli stipendi. L'allarme del numero uno dell'ente previdenziale riguarda soprattutto i giovani, che rischiano di avere pensioni povere. O meglio, la certezza. Salvo una reale e rapida inversione di tendenza. Tridico è tornato a parlare della questione alla presentazione del suo libro: "Fissare una soglia ipotetica di salario minimo a 9 euro lordi, porterebbe il rateo pensionistico di ognuno al 10% più alto".

Tridico, però, ha anche avvisato: "Non si pensi che si tratti di una pensione alta, perché un salario minimo di 9 euro per trent'anni vuol dire andare in pensione con 750 euro al mese, che non è certo una pensione alta". E ha aggiunto: "Si dovrebbe lavorare quarant'anni per avere una pensione sopra i mille euro. Quindi la vera chiave di volta che può portare a pensioni più alte è solo il lavoro di qualità". Insomma, non solo salario minimo, ma in generale un altro livello di stipendi e di qualità del lavoro.

"Il nostro Paese produce troppi pochi posti lavoro, e questo non è un problema di rigidità, o di ragazzi che non hanno voglia di lavorare, né un problema di sussidi che fanno stare sul divano – ha continuato il presidente dell'Inps – è una considerazione buona per i talk show, ma se guardiamo i tassi di occupazione scopriamo che in Italia sono fermi da trent'anni a 23 milioni di persone". E ha precisato: "Non possiamo pensare che basti fare una riforma, che basti flessibilizzare il mercato e togliere lacci e lacciuoli per permettere ai lavoratori di trovare posto. Servono investimenti".

Infine Tridico non ha nascosto delle "criticità" sul reddito di cittadinanza, ma solo sulle politiche attive del lavoro. Il presidente dell'Inps ha comunque difeso la misura: "Non è vero che ha portato all'aumento del lavoro in nero, anzi, quest'ultimo è diminuito dalla sua istituzione".

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